Solo lui.

743 38 6
                                    

L'istinto di Simone gli aveva detto di correre da Manuel il prima possibile, di non lasciar trascorrere neppure un minuto prima di far pace con l'altro ragazzo ma la parte razionale di lui – quella parte di lui che tanto amava e tanto odiava allo stesso tempo – lo aveva convinto che, per una volta, dovesse offrire a Manuel qualcosa di più di semplici parole, doveva dargli dei fatti e l'unica cosa che poteva fare per lui era lasciare Laura prima di giurargli amore.
Glielo doveva e Simone voleva darglielo.
Per tale motivo era andato prima a casa sua, aveva atteso il ritorno di Laura e aveva messo un punto a qualcosa che era già terminato da tempo, fino a quel momento però gli era mancato il coraggio di far diventare quella separazione effettiva. Aveva sfidato Laura, se ne era fregato di tutte le sue minacce perché, per lui, la sua vita era rovinata soltanto lontano da Manuel, la bionda non era in grado di fare nulla che potesse distruggerlo più dell'idea di aver perso Manuel, non aveva nulla contro di lui.
Simone aveva lasciato casa sua – nonostante avesse smesso di sentirla come tale già da diverso tempo – tra le grida della sua, ormai, ex fidanzata ma il suo cuore batteva troppo veloce per poter udire le parole di Laura, il suo unico obiettivo era raggiungere il prima possibile Manuel ed essere felice con lui ma non immaginava fosse già troppo tardi. Simone si era sentito cadere il mondo addosso quando Aureliano gli aveva detto che Manuel era andato via, aveva sperato con tutto il suo cuore che fosse solo uno scherzo, un modo per farlo penare dopo tutto quanto gli aveva fatto ma si era sbagliato, era andato via per davvero.
Non appena uscì dall'azienda di Aureliano, il più alto, provò a telefonare più e più volte all'altro ma tutte le volte le sue chiamate venivano direttamente dirottate alla segreteria e quando provò a contattarlo su whatsapp si rese di qualcosa che gli spezzò definitivamente il cuore: era stato bloccato.
Manuel era serio quando gli aveva chiesto di uscire dalla sua vita ma lui se ne era reso conto troppo tardi.

Le gambe di Simone si erano mosse prima del suo cervello – motivo per cui aveva dimenticato l'auto nel parcheggio davanti l'ufficio di Manuel – e poco meno di un'ora dopo si era ritrovato a bussare alla porta di casa di Giulio, l'unico che in quel momento poteva ascoltare e dargli il conforto di cui necessitava in quel momento. Passarono appena pochi momenti prima che la porta si aprisse e sulla soglia vide comparire Monica, con i capelli umidi e la solita tuta viola che usava per stare in casa dopo la doccia, che non esitò un momento a sorridergli.
- "Simo, che bello vederti!" Esclamò allegra lei ma, subito dopo, si accigliò nel notare la mancanza di reazione da parte del ragazzo. "Va tutto bene?"
Simone sospirò e scosse la testa.
- "Per niente, Monica." Sussurrò lui. "La mia vita è rovinata."
Simone se ne stava stravaccato sul divano di Giulio e Monica mentre questi lo guardavano a metà tra il disgustato – principalmente per il loro divano e le scarpe non tolte di Simone – e una profonda compassione per quanto gli stava succedendo. Da quando Monica lo aveva fatto entrare in casa il ragazzo ancora non aveva spiegato ai due amici che cosa fosse successo, si era limitato a dire loro che la sua vita era rovinata e chiedergli se potevano ospitarlo per qualche giorno, almeno fino a quando non avrebbe trovato un'altra sistemazione ma non aveva ancora spiegato loro esattamente che cosa fosse successo.
- "Simo." Lo chiamò, ancora una volta, Giulio che iniziava a preoccuparsi sul serio per il suo amico. "Potresti, per favore, spiegarci che cosa succede?" Chiese. "Iniziamo a preoccuparci, non ti ho mai visto così triste."
Ancora una volta Simone sospirò e si voltò verso la coppia di amici.
- "La mia vita è rovinata." Ripetè ancora una volta.
- "Simone, tesoro, questo l'hai già detto più di una volta." Gli disse Monica cercando di usare il tono di voce più gentile possibile. "Ma perché lo pensi? Che cos'è successo?"
- "Laura e Manuel." Due nomi. Due persone che non sarebbero potute essere più diverse ma che, in momenti e in modi tanto diversi, erano riuscite a renderlo felice soltanto che con la prima si era rivelata qualcosa di effimero, durato poco più di un battito di ciglia e terminato nel peggiore dei modi mentre, con il secondo, era successo tutto in un battibaleno, non aveva avuto il tempo di rendersi conto che cosa stesse succedendo che si era ritrovato tra le braccia di Manuel a sperare non finisse mai. Manuel e Laura non potevano essere più diversi e Simone se ne era reso conto troppo tardi. "Li ho persi entrambi." Sussurrò il ragazzo con il cuore infranto, però, a causa soltanto di uno dei due.
- "Eh? In che senso?" Giulio continuava a non capire di che cosa l'amico stesse parlando e iniziava ad irritarlo, non perché fosse un tipo curioso ma perché odiava vedere il suo amico in quelle condizioni senza poter far nulla per aiutarlo. "Simo, ti prego, dicci che succede e come possiamo aiutarti." Lo supplicò l'amico. "Non mi piace vederti così." Ammise.
Il più alto sospirò ancora una volta e si mise seduto composto sul divano per poter, finalmente, spiegare ai due amici che cosa fosse successo.
- "Laura ha scoperto tutto."
- "Che cosa?!" Gridarono all'unisono Giulio e Monica a dir poco sconvolti.
- "Ha sempre saputo tutto, sin dall'inizio e ha sempre fatto finta di niente." Disse Simone. "Anche lei ha un altro, l'ho visto qualche volta ma non mi interessa, anzi sono stato felice di saperlo, è come se mi fossi tolto un peso." Aggiunse. "Sapete bene che in questi mesi mi sono sempre sentito in colpa nei suoi confronti, che sia chiaro so bene di aver sbagliato ma sapere che anche lei ha fatto lo stesso e che, per di più, sapeva tutto di me sin dall'inizio ha reso tutto più, uhm, sopportabile? Facile? Non saprei ma mi sono sentito meglio, meno sporco, meno sbagliato per non aver provato a salvare la nostra relazione." Continuò. "Ho capito che anche per lei era tutta questione d'abitudine e che, insieme, non avevamo più futuro."
- "Siamo felici tu ti senta meglio ma adesso potremmo parlare di Manuel e di che cos'è successo?" Chiese Monica. "Perché sappiamo tutti che non stai così per Laura."
- "Oggi è andata a parlare con Manuel." Si decise a dire Simone evitando ulteriori giri di parole. "Lei è, era, convinta che Manuel sarebbe stata la sua rovina e ha voluto mettere con lui le cose in chiaro. Gli ha detto che non gli avrebbe mai permesso di rovinare tutto ciò che abbiamo costruito, a lei importa soltanto di quello che pensa la gente e l'ha fatto ben presente a Manuel." Raccontò. "Gli ha detto che noi due non saremmo mai stati insieme alla luce del sole e forse anche qualcos'altro, non saprei, ma fatto sta che lui è corso al mio ristorante ma io non c'ero ed è stata Luna a chiamarmi per dirmelo. – sospirò sperando che almeno Luna, e gli altri dipendenti, non gli chiedesse spiegazioni – Quando sono arrivato era stravolto, non l'ho mai visto così, l'ho portato a casa e ho cercato di consolarlo ma ho fatto la cosa peggiore che potessi fare."
Monica aggrottò la fronte.
- "Non l'avrai mica lasciato?" Chiese.
Il più alto scosse la testa.
- "Io no ma lui sì." Rispose lui. "Ma è colpa mia, ho sbagliato."
- "Che cos'hai fatto?" Giulio non aveva mai amato l'abitudine dell'amico di girare intorno alle cose e, in quel momento, ancor meno del solito.
- "Lui mi ha chiesto se lo amassi." Sussurrò Simone e abbassò lo sguardo, sentiva un dolore al centro del petto al ricordo dello sguardo di Manuel mentre glielo chiedeva e ancor di più a come si fosse spento dopo la sua mancata risposta. "E io non ho avuto il coraggio di rispondergli."
- "Simone." La voce di Monica era rassicurante, materna, e Simone sarebbe potuto scoppiare a piangere in qualsiasi momento. "Tu lo ami?"
Quella volta la risposta di Simone non tardò ad arrivare, fu netta e sicura, così come sarebbe dovuta essere anche quella mattina e le cose sarebbero state nettamente differenti.
- "Sì." Pronunciò chiaramente. "Lo amo come non ho mai nemmeno sperato di fare, con lui è diverso. È bello." Disse. "Solo lui riesce a farmi sentire a mio agio, non ho mai paura di parlare, di esporre le mie idee, perché so che lui sarà sempre lì ad ascoltarmi e mai a criticarmi. Manuel è quanto di meglio potessi chiedere dalla vita, è un raggio di sole, è spontaneo, è vero, è perfetto." Simone mentre parlava aveva l'aria sognante e un piccolo sorriso stampato sul volto, solo parlare di Manuel bastava a renderlo felice. "Manuel è perfetto e io lo amo, ma lo amerei anche se non lo fosse perché lui, solo lui, è in grado di rendermi felice e io voglio rendere felice lui."
Giulio lo stava guardando felice, felice che il suo migliore amico avesse finalmente trovato la sua persona.
- "Allora che ci fai qui?" Chiese Giulio. "Non è da noi che saresti dovuto venire, lo sai, vero?"
- "Sono già andato da lui." Mugugnò il più giovane e su lasciò andare contro lo schienale del divano. "Sono passato a lavoro ma il suo capo mi ha detto che se n'è andato."
- "In che senso?" Domandò, confuso, l'amico.
- "Manuel gli ha detto che si licenziava prima che fosse Aureliano a farlo e che andava via, non so altro." Sospirò il ristoratore. "Ho provato a telefonargli, a mandargli messaggi ma credo mi abbia bloccato, non mi ha mai risposto." Aggiunse. "A casa sua non c'è nessuno, credo non sia più nemmeno a Milano."
- "E sai dove potrebbe essere?" Gli chiese Monica che di Manuel sapeva poco ma le bastava vedere quanto rendesse felice Simone.
- "Credo a Roma, lui viene da lì."
- "E che aspetti ad andare da lui?"
- "Mo', Roma non è piccola e io non ho la minima idea di dove cercarlo, non ho un indirizzo, non saprei da dove iniziare."
- "Non hai proprio niente che potrebbe aiutarti?" Chiese Giulio.
- "So solo che sua madre si chiama Anita e che ha frequentato un liceo scientifico, Leonardo da Vinci tipo, ma non credo sia sufficiente."
Il volto di Giulio si illuminò e sorrise raggiante al suo amico.
- "Penso a tutto io." Gli disse. "u domani vai a Roma a riprenderti Manuel." Aggiunse. "E non tornare fino a quando non sarà il tuo fidanzato, avete già passato troppo tempo separati."

Come sempre || Simuel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora