Mai più senza.

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Simone aveva passato la notte nel primo b&b trovato libero nei pressi della stazione centrale di Milano, non aveva alcuna voglia di passare la notte a casa sua – se ancora poteva essere definita tale – e rischiare di dover discutere ancora con Laura, gli era già costato abbastanza recarsi lì per prendere una parte delle sue cose ed evitare che l'ex fidanzata desse tutto alle fiamme, aveva salvato il possibile, recuperato la sua macchina ed aveva atteso notizie da Giulio. Il più alto non aveva fatto altro che rigirarsi tra le lenzuola di quel letto per lui troppo morbido, non riusciva a smettere di pensare a quanto la sua vita fosse cambiata in una sola giornata, in poche ore aveva fatto tutto quello che da mesi continuava a rimandare e credeva che non sarebbe mai riuscito a fare davvero eppure gli era bastata l'idea di perdere Manuel per trovare il coraggio e rivoluzionare la sua vita. Chiuso in quella stanza il ragazzo aveva provato decine e decine di volte a mettersi in contatto con il più grande in qualsiasi modo ma non c'era riuscito, era arrivato anche a supplicare un suo vicino di stanza per farsi prestare il suo cellulare e chiamare Manuel ma il cellulare di questo risultava essere spento o non raggiungibile mandando, così, all'aria ogni speranza di Simone di poter parlare con lui e chiarire quanto era successo.
Quella per Simone fu, senza ombra di dubbio, la notte più lunga della sua vita fino a quel momento, aveva chiuso occhio per meno di un'ora e al suo risveglio la testa gli scoppiava ma avrebbe sopportato quello e molto altro pur di rivedere Manuel e poter chiarire con lui, non poteva sopportare di vivere neppure un minuto in più della sua vita senza di lui. Il più alto non fece in tempo a fabbricare un nuovo terribile scenario in cui lui era costretto a dire addio a Manuel che il suo cellulare squillò per segnalargli l'arrivo di un nuovo messaggio.

- "Manuel!" Strillò Simone – era certo che il suo vicino lo odiasse per tutto il rumore prodotto quella notte e non gli avrebbe mai più prestato il suocellulare – e afferrò il suo telefono ma il sorriso gli sparì non appena vide che no, non era affatto Manuel ma soltanto un messaggio vocale da parte di Giulio. "Spero abbia almeno buone notizie." Borbottò il ragazzo e trascinò un dito sullo schermo per poterlo sbloccare e riprodurre il messaggio dell'amico.
"Sappi che mi sono meritato un mese di cene offerte, ti ho trovato l'indirizzo della madre di Manuel, non ho certezze che sia lì ma ci sono buone probabilità, fanne buon uso e, mi raccomando, non tornare senza di lui!" In allegato c'era una posizione su maps e tutte le speranze di Simone di poter trovare Manuel e supplicarlo di perdonarlo.

Simone impiegò una manciata di minuti per comprare un biglietto per il treno, radunare le sue cose e chiedere a Giulio di andare al b&b a recuperare la sua macchina, lui aveva altro da fare, aveva un amore da seguire e non lasciare andare mai più.
Doveva riportare Manuel al suo fianco e non si sarebbe arreso tanto facilmente, anzi, non si sarebbe arreso affatto.
La gamba sinistra di Simone non aveva smesso di tremare neppure per un momento durante tutto il viaggio in treno, di tanto in tanto tamburellava le dita sul bordo del finestrino e sbuffava sonoramente circa ogni venti minuti quando, con disappunto, si rendeva conto che non era ancora arrivato alla capitale, tale comportamento gli aveva fatto guadagnare più di un'occhiata poco carina da parte dei suoi compagni di viaggio ma onestamente a Simone non fregava assolutamente nulla di loro.

Le circa tre ore – Simone aveva mentalmente ringraziato frecciarossa più di una volta – di durata del viaggio gli sembrarono non finire mai, avrebbe voluto prendere un aereo per abbreviare i tempi ma il primo disponibile era, a detta sua, troppo tardi e con il treno sarebbe stato più facile poi spostarsi in città, o almeno così immaginava. Aveva passato tutto il tempo – o meglio quando non era impegnato a lamentarsi per la lentezza del suo orologio –  a guardare fuori dal finestrino e immaginare come sarebbe stato rivedere Manuel, nonostante fosse passato soltanto un giorno sapeva che niente sarebbe stato più come prima, quel giorno si sarebbe visti davvero per la prima volta e lui non vedeva l'ora di conoscerlo di nuovo.
- "Sono appena arrivato a Roma, adesso cerco un taxi e vado da Manuel." Disse Simone in un messaggio vocale inviato a Giulio mentre, meravigliato, si guardava intorno e camminava tra le strade di quella città che gli stava ridando la speranza di essere felice. Il ragazzo era già stato nella capitale, più di una volta, eppure quel giorno vedeva tutto con occhi nuovi, gli sembrava che il sole brillasse più che mai e lui non poteva fare a meno di sorridere, sapeva bene che tutto era ancora incerto, Manuel avrebbe anche potuto non volerlo vedere e sarebbe stato tutto vano ma, in quel momento, non voleva neppure pensarci, voleva essere ottimista e affidarsi al suo cuore.

Come sempre || Simuel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora