Capitolo 4

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Iniziò la lezione di biologia, e nonostante in quella materia fossi la più brava della classe, non riuscivo a stare attenta e di conseguenza non capivo nulla.
"Tu sei diversa, ti sento diversa" queste parole non fecero altro che ripetersi nella mia mente come un disco rotto. 'Cazzo!'
Ad un certo punto sentii la voglia di andarmene a casa, o meglio di fuggire da questo posto infernale e fumarmi una sigaretta.
Dissi alla prof di non sentirmi molto bene e mi lasciò uscire senza storie. 'Strano' pensai.
Non è da lei, di solito rompe sempre il cazzo dicendo che dovevo starmene a casa e balle varie. Si comportava così perchè era divorziata e di conseguenza aveva perso la sua grande e stupenda villa, che in fondo molto sua non era.
Oggi sarà felice perchè avrà trovato un altro ricco sfondato stupido a cui poter succhiare soldi.
Evito di continuare a parlare della mia prof succhiasoldi ed esco fuori a fumarmi una sigaretta.
Cerco una panchina su cui sedermi.
La giornata oggi è particolarmente bella: il cielo è limpido, come piace a me, e il sole splende.
Amo queste giornate, è come se in un certo modo mi tranquillizzassero.
Respirai quest'aria, un po' pesante per via del traffico, ma era pur sempre l'aria di Seattle.
L'aria di casa mia.

Vidi Elliot seduto sull'erba a parlare da solo.
-No,non può essere David. Perchè sono così preso da lei? Insomma non la conosco nemmeno da due giorni e già occupa i miei pensieri. Com'è possibile David? Sai se fossi qui,sono sicuro che mi avresti dato uno dei tuoi consigli veri.. Mi manchi tanto fratello,davvero tanto..-
Imbranata come sono inciampai non appena feci un passo indietro per andarmene.
Lui mi vide e si precipitò verso di me aiutandomi a risalire.
-Grazie.-
Dissi balbettando imbarazzata.
-Da quanto tempo sei qui?-
Chiese un po' arrabbiato.
'Cazzo, e ora?'
Avendo paura di assistere ad una sceneggiata che avrebbe potuto segnare la fine a ciò che era una piccola introduzione della nostra ipotetica storia, decisi di inventarmi una cazzata.
-Oh, ehm, sono appena arrivata. Ti ho visto lì e ho provato a tornare indietro subito per paura di disturbarti..-
Risposi cercando di essere il più credibile possibile.
Sorrise scoprendo per l'ennesima volta quei fantastici denti.
Mi morsi il labbro senza volerlo a quella sua reazione e ad un certo punto sentì le sue labbra premere contro le mie.
Iniziò a baciarmi delicatamente,dei piccoli baci a stampo.
Non aveva fretta, come gli altri, di infilarmi la lingua in bocca per esplorarla ed era strano l'effetto che aveva su di me in quel momento. Assaporava le mie labbra come nessuno aveva mai fatto, le morsicava in modo così delicato e allo stesso tempo eccitante che mi scappò un piccolo gemito.
Sentivo per la prima volta le farfalle allo stomaco,o meglio sentivo il mio stomaco andare sottosopra ad ogni suo piccolo bacio.
Affondò il naso nei miei capelli e sussurò
-Sono eccitato da morire e Rebecca,ti ho solo dato dei baci a stampo. Mi fai rimanere senza fiato, non sono mai stato così in vita mia, neanche dopo una scopata di un'ora.-
Chiusi gli occhi esaminando ogni parola uscita dalla sua bocca circa 5 secondi fa. Mi fa impazzire, devo baciarlo per bene.
Gli tirai i capelli con le mani e lo avvicinai alla mia bocca, sussurai
-Sei il mio veleno Elliot, ed insieme l'antidoto-
Gli presi il labbro inferiore e lo morsicai. Lo baciai e, prima di sentire la sua lingua entrarmi in bocca alla ricerca della mia, mi prese in braccio e mi sbattè contro il muro.
Sentì le sue mani scivolarmi lungo le coscie, il sedere e i fianchi. La sensazione che provavo era indescrivibile: ad ogni suo tocco,io ero persa.
Ormai era troppo tardi, lui mi era entrato dentro e non c'era alcun modo di farlo uscire.
-Rebecca, dio.. sei splendida.-
Lo sentì gemere a quelle sue parole e lo vidi senza fiato.
Mi guardava dritto negli occhi 'cazzo quegli occhi!',mi prese entrambe le mani, le baciò delicatamente e sussurò:
-Sei la prima-

Quelle tre parole erano una rivelazione per me.
Nessuno mi ha mai detto ciò, nessuno. Tutti si sono preoccupati di tentare di portarmi a letto, senza alcun risultato ovviamente.
Elliot, invece, nonostante assomigli agli altri... non ha fretta di sbattermi sul letto e scoparmi.
Non avrei mai pensato a una cosa del genere.
Ad un mio cambiamento del genere.
Dipendere da qualcuno ti rende davvero troppo debole, non riesci ad avere la forza di dire 'No, basta!' e hai solo la voglia di stringerti tra le sue braccia, di respirare il suo profumo che per te è come aria e di vivere ogni tuo attimo accanto a lui.
Riesce a non fare sentire così tanto la mancanza di mio padre che per anni è stata la mia ancora di salvezza.
Amavo giocare con lui in giardino a nascondino.
Amavo tuffarmi nella piscina aspettando che lui facesse lo stesso.
Amavo giocare a frisbee e a basket, nonostante ero un' incapace.
Ma tutto ciò che facevo con lui, lo amavo, perchè rendeva le cose più odiose, molto più divertenti di quelle che magari mi piacevano davvero.
Gli ultimi due anni, prima che morisse, non riusciva a giocare più con me.
Era pallido, sempre stanco e senza capelli.
Un'altra causa della sua morte era anche il fatto che era troppo magro.
Non era ancora anoressico, ma era fin troppo magro per reggere l'ultima chemio.
Quindi la rifiutò e passò i suoi ultimi mesi di vita nel letto matrimoniale di lui e mia madre.
Quella stanza ormai è chiusa a chiave da allora.
Nonostante quest'anno così difficile, Elliot ha saputo darmi una via di uscita e mi ha fatto vedere le cose in un modo diverso.
Non mi sono mai sentita così e non riesco a controllare tutti i miei sentimenti/emozioni.
Io che avevo il controllo su tutto, ora mi sento impotente.
E non so se questo mi faccia del bene o del male esattamente.
So solo che ne ho bisogno come non mai, sono drogata di lui.
Del suo profumo, della sua bellezza e della sua sensualità.

Mi hai cambiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora