Capitolo 7

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Era un lungo bacio, di quelli che sapevano d'amore e odoravano di felicità.
Percepivo la sua voglia di me fin dentro alle vene.
Mi toccava con estrema delicatezza, come se fosse l'ultima volta.
La sua bocca scese lungo il collo per poi raggiungere di nuovo i seni.
Non era brutale con me e il mio corpo, sembrava che fosse abituato a toccare così una donna, invece era la prima volta sia per me che per lui in un certo senso.
Non avrei mai pensato che la mia prima volta sarebbe stata davvero così bella.
Lui è unico e stupendamente bello.
Iniziò a toccarmi proprio lì, gemetti a primo impatto e sentì il suo sorriso sul mio collo.
Mentre continuava la sua dolce tortura gli toccai il suo fisico scolpito studiando ogni sua forma e particolarità.
Era tremendamente sexy poterlo toccare senza preoccuparmi di come farlo.
Sussurrò:
-Sicura di volerlo fare Rebecca? Insomma se non vuoi, non fa niente, io non...-
Era un po' agitato, ma leggevo nei suoi occhi azzurri la voglia che aveva di me e dio mio, quanto mi sentivo desiderata e protetta.
-Sì, fallo e basta. Lo vogliamo entrambi.-
Lo bloccai.
Mi tolse del tutto gli slip ed io divaricai le gambe per provare ad aiutarlo almeno un po'.
Mi prese entrambe le mani nelle sue e le strinse senza togliere i suoi occhi dai miei.
'Ah!'
Urlai, non molto dal dolore, ma più per la sensazione di averlo dentro di me.
Era una sensazione divina sentire mio questo ragazzo in tutti i sensi possibili ed esistenti.
Cercavo di aiutarlo muovendo il bacino a seconda di come si muoveva lui.
Seguì i suoi movimenti e presi il ritmo, non era difficile, anzi era la cosa più semplice che abbia mai fatto.
Sapete una cosa?
Non dovete fare l'amore venti volte per essere bravi, ve ne basta una sola.
Basta che sia con la persona giusta.

Stavo per esplodere, stavo per fargli sentire la mia completa voglia di lui.
Gemetti e venni non appena mi penetrò un'ultima volta.
-Cazzo Rebecca..-
Lo sentì venire mentre sussurava il mio nome.

Eravamo qui, a guardare le stelle e la luna piena.
Mi stava accarezzando la schiena sotto le coperte mentre io ascoltavo il suo battito ormai regolare.
-Era circa 5 anni fa quando persi mio fratello in un incidente stradale. Era tutto per me: il mio fratello maggiore, il mio migliore amico e il mio braccio destro. Mi ha insegnato lui a giocare a football ed è grazie a lui se sono come mi vedi oggi. Da ciò che ci hanno riferito, lui non ebbe neanche il tempo di accorgersi di quello che stava succedendo perché morì sul colpo.
Da 5 anni cerco di scoprire la verità su questo dannato incidente perché c'erano troppe cose che non coincidevano e poche cose che invece mi rassicuravano diciamo. Non hanno mai scoperto il figlio di puttana che uccise mio fratello e infatti due anni fa chiusero le indagini e il caso non fu mai stato risolto.
A volte mi capita di consolarmi con lui e questo sarebbe come parlare da solo, ma mi aiuta, sai?
Anche se non lo vedo, lo sento ancora vivo dentro di me ed è questo che mi fa andare avanti ogni giorno con ottimismo.-
'Oh, Elliot, mi dispiace così tanto!'
Cosa posso dire ora? Nulla mi risulta appropriato alla situazione cazzo. Come lo consolo?
-Parlami di tuo padre Rebecca.-
Bloccò i miei pensieri.
-Mio padre era la mia ancora di salvezza e il mio scudo. Era l'unica figura maschile che volevo al mio fianco, l'unica di cui avevo davvero bisogno. Non mi servirono ragazzi e minchiate varie.
Mi bastava solo lui e il resto lo avrei mandato pure al diavolo.
Quando si ammalò di leucemia ero ancora un po' piccolina per capire che non si sarebbe mai ripreso del tutto e che sarebbe potuto morire.
Mi dissero che era una grave influenza e che sarebbe andata via col passare dei giorni grazie alle medicine e alle punture.
Ci credetti, ma non appena diventai più grande, questa scusa non funzionò più. Non appena lo scoprì ebbi in crollo, persi conoscenza e mi svegliai dopo 15 ore con un terribile mal di testa.
Mi ripresi dopo qualche giorno e fino alla fine dei suoi giorni, lo curai e gli raccontai un sacco di storie stupide e giocammo sempre a scopa.
Era un mago in quel gioco ed io mi divertivo nel vederlo sempre così felice e ottimista nonostante stesse per morire.
E mi manca Elliot, come a te manca tuo fratello, a me manca mio padre.
Mi dispiace per la tua perdita e per l'ingiustizia commessa due anni fa a tuo fratello e alla vostra famiglia.
Sono qui se avrai bisogno.-
Sorrise e mi toccò il labbro con il pollice.
-Ti proteggerò piccola. Da oggi in poi, sarai sotto la mia protezione e ti farò sentire sempre a casa.
Qualunque cosa tu mi stia facendo, voglio che continui.-
Le sue parole mi commuovero e lo baciai come se non ci fosse un domani.
Come se il mondo dovesse finire da un momento all'altro.
Sono completamente pazza di questo ragazzo.
-Dormi piccola, buonanotte.-
Mi baciò la fronte ed io lo strinsi ancora di più a me.
-Buonanotte Elliot.-
Caddi in un sonno profondo.

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