Capitolo 6

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Come iniziare una giornata bene? Latino è la soluzione giusta!
Questa prof non la sopporto, davvero, la odio.
Spiega come la merda e non si alza mai da quella cazzo di sedia, come se fosse incollata. Mi meraviglio di come riesce a stare su quella sedia, che essendo di plastica potrebbe cedere da un momento all'altro, con quel grasso che ha su. Non credo di riuscire a pensare ancora un attimo a lei senza dover andare in bagno e sboccare la mia brioche vuota di stamattina.
Vedo Elliot entrare e, non appena i nostri sguardi si incrociano, sento un brivido percorrermi lungo la schiena.
Non so perchè questo ragazzo riesce a farmi venire la voglia di baciarlo con un solo sguardo.
Chiamatela attrazione fisica o come volete, ma giuro qualunque cosa essa sia, mi sta divorando in tutti i sensi.
Si siede vicino a me e mi saluta con un semplice "ciao" sussurato all'orecchio.
Annie mi guarda scioccata.
'Cazzo!' Non gli ho detto del bacio! Come ho fatto a dimenticarmi? Glielo racconterò appena finita la lezione, non ho scelta.
Elliot mi prende la mano e me la stringe, gli sorrido più con gli occhi che con la bocca.
La prof ci richiama 'ecco, ci mancava questa, cazzo!'
-Allora voi due la in fondo sapete dirmi di cosa stavo parlando?-
-No-
Rispose Elliot con tranquillità.
-E tu Rebecca?-
-No-
Risposi anch'io.
-Bene, per lunedì mi fate un tema di latino a vostra scelta.-
Non rispose nessuno dei due, Elliot è molto bravo in latino a differenza mia. Mi avrebbe aiutato.
-Tranquilla piccola, ti aiuto io.-
Mi fece l'occhiolino.
Non potei fare altro che sorridere e arrossire.
Stasera ci saremmo visti di nuovo e non vedevo l'ora.
Chissà dove mi porterà, chissà cosa faremo e chissà cosa mi dirà. Sono troppo, troppo curiosa e ansiosa di vedere come andrà stasera.
Amo il modo in cui mi fa sentire; sono calma, gentile e felice. Mi sento viva e per la prima volta in pace con me stessa.

L'ora di latino passò velocemente e avevamo un'ora buca perchè non c'era la prof di spagnolo. Peccato, è l'unica materia in cui me la cavo alla grande senza studiare. Amo quella lingua e la sua pronuncia; ha un qualcosa di unico e sensuale.
Guardo Elliot e mi vengono decine di frasi da dirgli in spagnolo.
In particolare una:
•tus ojos me encantan y tu sonrisa me hace sentir viva•
Lo voglio troppo, davvero troppo.
-Cara Rebecca, muovi il culo fuori. Devo parlarti.-
Mi ordinò Annie, un po' incazzata.
Elliot mi guardò con uno sguardo divertito e mi disse
-Buona fortuna-
A bassa voce, cercando di non farsi sentire da Annie.
-Ti ho sentito carissimo Elliot-
Disse lei con tono minaccioso.
Elliot si limitò ad alzare quei dannati occhi al cielo.
Questo ragazzo mi ha stregata, devo capire come fa ad attirare così le ragazze senza essere una calamita umana.
-Ehi, tu cara Lincov, devi raccontarmi qualcosa?-
Disse lei con tono ironico.
'Oh grazie a dio non è così incazzata!'
-Oh.. ieri ci siamo baciati..-
Risposi imbarazzata.
-Oddio Rebecca!!!-
Mi abbracciò felicissima, aveva le lacrime agli occhi dalla gioia.
-Annie, è tutto okay, non piangere. Stasera mi ha invitato a trascorrere la notte con lui in un posto "sconosciuto"-
Dissi io cercando di non farla piangere, ma parlare e magari consigliarmi cosa mettermi e se truccarmi o no.
-Oh Rebecca, ho aspettato così tanto tempo per vederti così felice che non mi sembra reale vederti davvero così piena di vita.- mi guardò accarezzandomi il viso. -Sarei felicissima di prepararti a quest'uscita notturna tesoro! Non vedo l'ora!-
Disse eccitatissima.
-Anche io Annie, grazie di tutto, davvero. Ti voglio bene.-
-Anche io dolcezza! Dai, ora ti lascio con il tuo rubacuori.-
Disse con un sorrisetto non appena vide Elliot uscire a cercarmi.
Lui si limitò a salutarla con un sorriso.
-Allora, sarei io il tuo rubacuori?-
Mi chiese con una faccia che implorava un 'si' come risposta.
-Beh, mio caro signor West. La signorina Annie Stewart ama fantasticare, che vuoi farci?-
Dissi io senza dargli una risposta.
-Arriverà il giorno in cui il tuo cuore sarà il mio e avrò cura di esso fino a quando ne avrò le forze.-
Disse con una sincerità mai vista: i suoi occhi luccicavano e non faceva altro che sorridere.
Sì quel suo fottutissimo sorriso che mi rendeva pazza.
-Non ti credevo così romantico. Hai detto che non lo eri Elliot, ti contraddici da solo?-
Mi avvicinai al suo viso e gli circondai le braccia attorno al collo.
'Oh Elliot, cosa mi fai!'
-No, non lo sono Rebecca. Non è il mio orgoglio a parlare o il mio carattere, ma bensì il mio cuore. È la prima volta che parla, e ha deciso di parlare per te.-
Rispose con una voce sottile, stava per piangere.
'Oh no Elliot!'
Per fermare le sue lacrime, lo baciai con tutta la mia passione.
Ricambiò il bacio in modo affettuoso e lento, non aveva fretta di finire di baciarmi. Voleva solo rimandare il più possibile la fine del bacio.
Mi esplorava la bocca con fare esperto.
Un modo tutto suo.
'Come bacia, ragazzi, come lo fa!'
-Rebecca, oh, Rebecca.-
Sussurrò a fiato corto.
Gli baciai il collo sentendo il suo dolce e sensuale profumo.
Non che la lavanda fosse dolce e sexy, ma su di lui aveva questo magnifico effetto.
-No, Rebecca, mi fai venire voglia di...-
Si bloccò e mi fermò subito.
-Io.. voglio conoscerti, voglio farlo per bene. Senza alcuna fretta, devo capire cosa provo per te e devo riuscire a controllarlo in un certo modo.-
-Va bene, non ti preoccupare.-
Gli dissi accarezzandogli la guancia.

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