16 - Affari con il pesce pagliaccio

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Sam Hawkins

Sam andò a sbattere contro l'uomo e si guardò attorno nel panico. Erano in un lungo corridoio senza vie d'uscita. C'era qualche porta,ma sembravano tutte chiuse e in ogni caso l'uomo davanti a lui bloccava la strada.

Sam si massaggiò la testa e guardò il buttafuori con sguardo un po' vacuo.
- Scusi, sto avendo un malore? Dov'è l'uscita o il bagno?
A quel punto Iku capì e si avvicinò a lui sostenendolo. - Presto ci dica, il mio ragazzo soffre di un grave problema al cuore, potrebbe-

La guardia fermò il cincischiare di Iku con un mano e voltò loro le spalle.
- Vi accompagno al bagno, seguitemi.

Sam sospirò sollevato, forse in qualche modo potevano ancora fuggire, era così nel panico che non si eea nemmeno reso conto di come Iku lo aveva chiamato. Iku si avvicinò a lui.
- Cosa succede, Sammie?

- Ho riconosciuto una persona che è meglio non incrociare sta sera.
Rispose il ragazzo in un sussurro appena udibile, attento a non farsi sentire dalla guardia.

- Ohi, ohi... Ma guarda un po' chi abbiamo qui.
Di colpo, al sentire questa esclamazione provenire da dietro di loro, la loro guida si fermò e per poco Sam non ci sbatte contro. Quella voce... Erano spacciati. Morti. Defunti. Addio.

Iku si voltò di colpo, probabilmente ora senza microfoni che modificano e amplificano il suono aveva riconosciuto quella voce.

Sam si girò lentamente con il cuore che batteva così veloce che temeva potesse rompergli qualche costola. In tutta la sua bellezza, con la sua maschera nera, decorata con farfalle d'argento, Clown Fish, o meglio, Jen era in mezzo al corridoio con un sorriso beffardo sulle labbra. Iku non disse nulla per un istante poi si aggrappò al braccio di Sam e continuò la sua esibizione da ragazzina sperando che questo potesse in qualche modo salvarlo.

- Oddio, Clown Fish in persona è proprio qui di fronte a noi, hai visto tesoro?
Sam rispose con un verso agonizzate, che non aveva nulla di umano. Jen li aveva riconosciuti non c'era niente da fare. Ma perché accidenti Iku stava portando avanti quella messa in scena?

- Sono proprio io, quale onore fare la vostra conoscenza signorina Dalila, vostro  padre mi ha parlato molto di voi. Andiamo nel mio ufficio? Ho bisogno di parlarvi faccia a faccia.

Eh? Ma che diamine sta succedendo?
Sam spostò lo sguardo rapidamente tra Iku e Jen senza capire un accidente di quello che stava succedendo. Cosa stavano dicendo quei due? Forse avevano bevuto troppo?

- Ma certo. Mi faccia strada, Clown Fish.
Sam indirizzò un'occhiata interrogativa a Iku mentre si incamminavano lungo il corridoio seguendo Jen e lasciandosi l'uomo della sicurezza alle spalle. Iku rispose con un'occhiata veloce e secca che non rispondeva proprio a nulla. Jen aprì una porta nel corridoio che sembrava uguale a tutte le altre rivelando una corta scala che portava fino ad un pianerottolo con solo un tavolino e un ascensore. Chiamò l'ascensore.

Nell'attesa si lisciò il vestito con le mani, poi lanciò a Sam uno sguardo ammiccante, poi spostò gli occhi su Iku. Sam osservò i due comunicare con occhiate e brevi segni del capo senza capire nulla. Ma che cazz... Di tutta questa conversazione telepatica fatta di sguardi non ne poteva più.
Con un din l'ascensore aprì le porte e loro entrarono, alla destra di Sam c'era un'enorme display con moltissimi pulsanti, Jen schiacciò quello più in alto, le porte con un altro din si chiusero e cominciarono a salire, un piano dopo l'altro, nel silenzio più assoluto.

E dopo un tempo che parve interminabile, finalmente, le porte si aprirono di nuovo e loro scesero in un altro corridoio.

- Di qua, prego.
Jen fece strada di nuovo fino ad una porta uguale a tutte le altre. Sam stava cominciando a temere che si trattasse di una trappola. Ma quando entrò nella stanza dietro Iku e Sam non poté che provare un prepotente senso di meraviglia. Erano in altissimo. Nel buio della notte non si era reso conto che il club dove era stata data la festa fosse un così alto grattacielo.

Devil town ||boyxboy||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora