18 - Buon non compleanno

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Sam Hawkins

Era il 30 ottobre e Sam stava tornando a casa. Il cielo era nuvoloso e prometteva pioggia in serata, da nord-est soffiava un vento freddo che sapeva di bosco e neve. Sam si strinse nella sciarpa, le dita che tenevano il sacchetto della spesa gli si stavano congelando nonostante le maniche lunghe della giacca che gli coprivano quasi tutta la mano. Aveva appena fatto la spesa per sua madre, come quasi ogni sabato. Aveva svolto il suo compito settimanale anche quel giorno, nonostante fosse il suo compleanno.

Sam non dava particolarmente importanza al suo compleanno. Alla fine era un giorno come tanti. Forse quella sera Iku sarebbe venuto a cena da lui e avrebbero mangiato qualcosa insieme giusto per festeggiare un po'.

Sarebbe stato bello passare una sera solo loro due, per una volta senza parlare di gang, di morte e di sterminio. Sam strinse il sacchetto più forte del tentativo di scaldare un po' le dita gelide, mancava poco a casa sua. Passò davanti al parcogiochi desolato nel quale aveva conosciuto Iku, l'altalena-copertone dondolava lentamente sospinta appena dal vento, cigolando sonoramente.

Il loro piano era a buon punto: buona parte delle maggiori gang di East Oakbridge era, volente o nolente, dalla loro parte. Knights, il Giglio Bianco, i Draghi neri e i Reves Morts. Ne mancava una e poi avrebbero avuto tutto il controllo su East Oakbridge, poi New Harbor era già tra i loro migliori alleati. Ora mancava la zona sud della città, ovvero l'ex zona industriale di Devil Town e il leggendario quartiere orientale.

Secondo Jen entro i primi di gennaio avrebbero unito tutta la periferia di Devil Town. Due mesi, 62 giorni e un'impresa impossibile. Ormai più Sam pensava a tutto quello che stava accadendo nella sua vita più gli sembrava una cosa normale.

Sam arrivò davanti a casa sua, c'era uno strano silenzio. Il sesto senso di Sam gli stava dicendo che c'era qualcosa che non andava. Il ragazzo si bloccò con le chiavi in mano e si guardò attorno a disagio. Tutto pareva normale, eppure... La terribile sensazione di essere osservato gli stava togliendo il fiato. Lentamente, un passo dopo l'altro raggiunse la porta, infilò le chiavi, fece scattare la serratura. Si lanciò un'occhiata alle spalle, non c'era nessuno, né aveva visto alcun movimento sospetto. Aprì lentamente la porta, quando quella cigolò rumorosamente per poco Sam non sussultò. Si impose di darsi un contegno, tutto ciò che stava succedendo in quel periodo lo stava rendendo paranoico. Ora era a casa sua, al sicuro, non aveva nulla di cui preoccuparsi... In quel momento la porta si chiuse di scatto alle sue spalle lasciandolo nel buio più completo del piccolo ingresso di casa sua. Sam trattenendo un verso di spavento si avvicinò al muro a tentoni in cerca dell'interruttore. Probabilmente a far chiudere la porta era stato il vento... Solamente il vento.

In quel momento trovò il punto esatto dove c'era l'interruttore, solo che le sue dita non toccarono la fredda plastica, ma qualcosa di morbido e caldo. A questo punto Sam non riuscì trattenere un urlo. Balzò indietro spaventato, ma la cosa morbida e calda lo afferrò per un polso e lo strattonò verso il muro. Di colpo la luce si accese e Sam si ritrovò stretto tra le braccia di Iku mentre un coro allegro di "Buon Compleanno!" gli rimbombava nelle orecchie e coriandoli colorati e palloncini gli roteavano attorno. Quegli idioti. Quel branco di stupidi.
Sam affondò il viso nella spalla di Iku per nascondere gli occhi che si erano fatti umidi. Non si aspettava che gli organizzassero una sorpresa. Si lasciò accarezzare la testa da Iku un paio di volte, forse aveva visto le sue poche lacrime.
- Buon compleanno, Sammie.

Sam si staccò e si asciugò velocemente gli occhi. Jen era in un angolo e teneva sollevato un palloncino con scritto "+17" e sorrideva tutta contenta. Zalia poco dietro aveva appena sparato in aria i coriandoli, gli ultimi stavano atterrando ora al suolo vorticando appena. Jimmy dietro di lei salutava allegro, mentre Hero se ne stava appoggiato allo stipite della porta della cucina con un gran sorriso.

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