6 - Una bellissima giornata per Sam

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Sam Hawkins

Alzarsi dal letto la mattina successiva fu più difficile del solito. La prospettiva di andare a scuola senza quell'idiota di Iku non era affatto invitante. Sam uscì di casa a passo lento, sentì Charlie protestare non appena le aveva chiuso la porta in faccia. Forse l'assenza di Iku quel giorno era una benedizione, era ancora arrabbiato con lui per la sera prima, non sapeva nemmeno quale fatto in particolare lo avesse irritato. Semplicemente tutto. Dallo scarso interesse che Iku sembrava nutrire per la propria vita al suo continuo flirtare con qualsiasi cosa avesse davanti.

Non aveva voglia di affrontarlo quel giorno. Eppure non trovarlo a scuola davanti al suo armadietto con quel suo sorriso da raggio di sole peggiorò la giornata di Sam. Zalia lo raggiunse durante la pausa in compagnia di Jimmy e Hero. Sam era seduto per terra sotto l'albero più robusto del giardino che mangiava con sguardo vuoto il suo panino, pensando che forse non sarebbe stato male avere Iku intorno che non la piantava di parlare.

- Non c'è oggi lo scricciolo?
Chiese Hero guardandosi intorno. Sam gli tirò in testa il cartone del succo che aveva appena finito di bere.

- No e non chiamarlo scricciolo.

- Ma è così piccolo e carino.

- Hero.
Sam lo ammonì con un'occhiata gelida e si girò verso Zalia e Jimmy. Zalia aveva la pelle scura macchiatta di pittura, segno che aveva appena finito una lezione nel corso di arte, Jimmy invece sembravo dimagrito ancora. Sam spezzò a metà il suo panino e gli porse un pezzo.
- Tieni, Jim. Sedetevi pure ragazzi.

Sam incrociò le gambe per fare spazio ai suoi amici e riprese a mangiare in silenzio. Si sentiva osservato. Perchè lo stavano guardando tutti così intensamente?

- Cosa c'è?

- Dov'è Iku?

- Non lo so e non lo voglio sapere.

- Avete litigato.
Sentenziò Zalia e Sam si chiese perché la gente non si facesse mai gli affari suoi. Non sapeva se poteva raccontare quello che era successo ieri, probabilmente doveva restare un segreto tra lui e Iku. E di certo i suoi amici non avrebbero reagito bene.

- No.
Rispose secco, prese il cellulare e per tutto il resto del pranzo non aprì più bocca e nessuno gli chiese più niente. I suoi amici sapevano che quando era nelle sue giornate no non era il caso di infastidirlo, né di parlargli. Non sarebbe stato per nulla utile e decisamente poco piacevole. Aprì la chat tra lui e Iku e mandò un "ehi" di saluto. Il messaggio non era stato nemmeno ricevuto. "Mi manchi" scrisse dopo, poi cancellò subito il messaggio chiedendosi cosa accidenti gli fosse appena saltato in mente.

Era ancora arrabbiato. Spense lo schermo del telefono e lo rimise in tasca si portò le ginocchia al petto e si mise ad ascoltare la conversazione.

- Come va con Tara?

- L'ho mollata un mese fa, ricordi?

Zalia guardò scocciata Hero.
- Tu e le tue troppe fidanzate. Mi confondi. Ora con chi stai? Stephanie?
- Stavo. Ci siamo mollati ieri.

Zalia sospirò esasperata e guardò Jimmy in cerca di sostegno morale. Jimmy scrollò le spalle in risposta.
- Dovresti startene un po' da solo, Hero. Ti farebbe bene.

- Ben detto, Jim. Tu sì che sei un uomo saggio.
Commentò la ragazza. Hero addentò un morso dalla pizza di Zalia, poi si fece pensieroso.

- Stavo pensando che nemmeno i ragazzi sono male.
Zalia e Jimmy si fecero scappare un "ooh" collettivo e Hero rise, gongolandosi per tutte quelle attenzioni. A quelle parole invece Sam si rabbuiò e pensò che se avesse chiamato ancora una volta Iku scricciolo lo avrebbe usato come stella di Natale per decorare l'albero. Il suo malumore peggiorò improvvisamente.

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