Capitolo VI - Finale Parte Due

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Furono queste le ultime parole che pronunciò quel bambino poi scomparve nel buio della casa, rimasi solo a meditare su quello che mi aveva detto.

«Io? Io il killer, non riuscivo a capire il senso di quella frase»
Decisi di tornare a casa dei Cushing per raccontargli di questa casa situata nel cuore del bosco, ma anche per comprendere chi ci abitassi. Ma prima presi il quadro dov'era raffigurata la famiglia, magari Elliott sapeva riconoscere quelle persone rappresentate nei quadri, ormai il killer aveva le ore contate avevo trovato il suo nascondiglio bastava raccontare tutto.

Mentre mi apprestavo a fuoriuscire dalle viscere della foresta, le parole di quel bambino continuavano a risuonare nella mia testa. Non era il primo che diceva quelle cose sul mio conto, ma solamente ora davo un peso differente a quelle parole.
Giunsi finalmente davanti alla casa dei Cushing, ma notai subito che qualcosa stava accadendo, si poteva percepire nell'aria. Entrai in casa e vidi subito che nel soggiorno c'erano i fratelli Spalding, il Pastore ed Elliott. Stavano sorseggiando del tè caldo, fu il pastore a vedermi per primo.

«Buongiorno, Signor William! Cosa ha fatto al viso, ha una faccia molto scossa»

Non risposi, semplicemente appoggiai il quadro al centro del tavolo dove stavano le tazze con il tè e poi mi sedetti sull'unica poltrona libera.

«Conoscete questa famiglia?», notai i loro sguardi che si incrociarono.

«Sapete, che nel cuore della foresta c'è una casa abbandonata? Rispondete!»

«Stia calmo Signor William», disse il Pastore mentre sorseggiava il suo tè
«Credo che sia giunto il momento che lei sappia la verità, caro William o meglio Robert. Come ben sa Dio perdona gli errori che commettiamo e cerca poi di rimetterci sulla retta via, a volte funziona, altre volte no. È questo quello che abbiamo cercato di fare con lei, credevamo fortemente che farle rivivere la realtà sotto un punto di vista diverso l'avrebbe aiutata a comprendere la sua vera natura. Ma, purtroppo non è stato così».

«Cosa diamine sta blaterando Pastore, io sono un agente di Londra e il mio nome è William Kipps. È stato il Signor Elliott a chiamarmi direttamente da Londra per risolvere questo caso».

Scoppiò in una risata isterica «Il Signor Elliot? Ti sbagli figliolo tu sei nato qua, e quella famiglia rappresentata nel quadro è la tua famiglia».

«Ti abbiamo fatto credere che tu fossi un agente di Londra, ma in realtà non è così. Guardi bene i fratelli Spalding non nota niente di strano? Non hanno niente a che fare con questo luogo, infatti loro sono dei dottori "speciali" venuti fin qua per comprendere se questi nuovi metodi, potessero farti ricordare quali tremendi massacri hai commesso. Caro Robert, abbiamo bisogno di sapere dove sono i corpi di quei bambini e delle donne».

Non riuscivo a pronunciare nemmeno una singola parola, ero confuso, non comprendevo ciò che stava accadendo.

«Robert, nella vita si può sempre tornare indietro nulla è perso, dicci dove stanno i corpi permetti alle famiglie che hai provocato dolore di dargli un po' di pace ora», disse il Signor Elliott appoggiando sulla mia spalla la sua mano.

Intanto, scoppiai in un pianto di rabbia era per questo che mi consideravano tutti un assassino e mi ripudiavano gli abitanti

«Non lo so, mi dovete credere!»

«Niente Elliot, ci abbiamo provato», disse il pastore con area scocciata

Poi un pensiero che risuonava come un lampo mi scosse il cervello, chi aveva portato via quel bambino nella notte in cui il mulino fu bruciato.

«Mi state mentendo tutti! La notte in cui il mulino fu bruciato, chi prese il bambino? Io ero là con voi»
«l'abbiamo fatto noi, i fratelli Spalding pensavano che servisse un avvenimento forte per aiutarti a ricordare, ma in realtà non è stato così. Ovviamente, il bambino è stato al sicuro, anzi a dire la verità è sempre rimasto nella propria casa e il grano del mulino fu portato via prima che noi appiccassimo il fuoco»

Furono queste le ultime parole del Pastore che mi lasciarono di stucco. Come ho potuto fare quelle cose, chiesi a me stesso non riuscivo a capacitarmene.

«Signor Elliot, se sono nato qua dove sono i miei genitori ora?», Notai i suoi occhi erano lucidi e non riusciva a trovare le giuste parole, finché non me lo disse.

Hai ucciso entrambi, la casa che hai visitato era dove vivevi, questa famiglia che vedi in realtà era la tua. Li hai assassinati, abbiamo provato a cercare i corpi, ma purtroppo non siamo riusciti a trovarli. Robert, purtroppo non possiamo fare più niente! Ho cercato di farti rivivere tutto per ritrovare i corpi, ma la tua mente... E come se avesse cancellato tutto. Ma purtroppo gli omicidi che hai commesso hanno gettato l'intero villaggio nel baratro, in particolare gli abitanti non vogliono che tu rimani, anzi vorrebbero che ti mettessimo su un rogo. Capisci vero cosa intendo? Ora che sai chi sei realmente dicci dove hai messo tutti quei corpi, oppure dovrai andare con i fratelli Spalding in un posto "speciale"».

«Non lo so, non avrei mai potuto fare cose del genere mi dovete credere!»

Le facce sia del Pastore che del Signor Elliot, erano esauste.

«Elliott, abbiamo fatto di tutto e ora di concludere questa storia, ci ha già fin troppo tormentato», disse il pastore mentre aprì la porta per uscire.

Rimasi da solo seduto su quella poltrona a riflettere, poi mi alzai e iniziò a dirigermi verso l'uscita. Mi sedetti sui scalini che precedevano l'ingresso, notai in lontananza una carrozza arrivare l'ultima volta che ne avevo vista una era quando sono arrivato. Poi d'improvviso giunse Edith che si sedette assieme a me sui scalini, mi voltai verso di lei chiedendole:

«Tu lo sapevi?»

«Qui tutti sanno chi sei»
«Mi posso fidare di te?» Le chiesi mentre fissavo la nebbia che avanzava dalle colline

«Certo»

«Ho un piano, sia il Pastore che tuo Padre stanno mentendo vogliono incastrarmi per dei reati che non ho mai commesso. Mi capisci vero? Ho bisogno del tuo aiuto Edith»

«Ti aiuterò, William», mentre pronunciò quelle parole vidi come il suo viso incantevole sprofondava, come se quello che diceva era solamente per assecondarmi.

Nel frattempo giunsero i fratelli Spalding con la carrozza per portarmi via, prima di alzarmi dai gradini le dissi un'ultima cosa.

«Sai cara Edith, questo posto mi fa pensare che cosa sarebbe peggio: vivere da mostro o morire da uomo per bene?»

La carrozza scomparve per sempre in quella fitta nebbia che avvolgeva Wookey Hole.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 09, 2022 ⏰

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