Wookey Hole

Capitolo II

Erano passati diversi giorni da quando avevo messo per la prima volta piede a Wookey Hole.

Le giornate sembravano tutte uguali: il cielo era sempre cupo e un'odiosa nebbia trasparente avvolgeva quel luogo quasi, come se fosse un velo che nascondesse qualcosa o qualcuno.

Decisi d'iniziare a perlustrare il villaggio e parlare con qualche abitante per avanzare nelle mie indagini, ma ben presto mi persi all’interno dei tanti vicoli stretti e bui presenti a Wookey Hole.

Sembrava essere in un labirinto, luogo perfetto per commettere degli omicidi pensai.

Mentre cercavo di uscire da quel labirinto di case, ciottoli e nebbia, dinanzi a me comparve all’improvviso una donna di mezza età.

Con lunghi capelli neri, il volto pallido segnato da una vita di sacrifici, ma ciò che mi colpì di più furono i suoi occhi marroni e le sue pupille dilatate, sembrava che avesse visto un fantasma.

«Ha bisogno d’aiuto?» Chiesi a quella misteriosa donna mentre mi avvicinavo lentamente a lei.

A un tratto iniziò a correre verso di me, rimasi immobile non sapevo cosa fare ogni mio singolo muscolo non si spostava di un centimetro, come se fossero paralizzati.

Mi afferrò con entrambe le braccia spingendomi verso la parete di una delle tante case presenti in quei vicoli, fissandomi con quegli occhi enormi.

«Devi scappare da qui, questo posto è maledetto!»

Continuava a ripeterlo stritolando le mie braccia sempre di più. 

«Mi lasci andare!»

Cercavo di liberarmi dalla sua presa, ma era impossibile, non riuscivo a credere che una donna così gracile riuscisse ad avere una forza sovrumana.

«Abby, smettila immediatamente!» 

Voltai la testa verso la direzione dove proveniva quella voce decisa e rauca, c’era un anziano con un viso ossuto e una folta barba bianca che indossava una lunga toga nera con un colletto bianco.

Aveva un’aria così misteriosa che mi inquietava, iniziò ad avvicinarsi lentamente con le braccia dietro la schiena e continuava a ripetere:

«Abby, stai tranquilla il peggio è passato, Dio ti proteggerà!».

Dio? Cosa c'entra con tutto questo, pensò, intanto, quella misteriosa donna allentò subito la presa chinando la testa verso quell'individuo, poi scappò via in uno di quei vicoli.

Ripresi ad avere un battito regolare, ma nel frattempo rimuginavo le parole di quell'uomo, ossia: "il peggio è passato, Dio ti proteggerà"

Da che cosa Dio avrebbe dovuto proteggerla? 

«Sta bene… Agente William»

«Come fa a conoscere il mio nome… Lei chi è?»

Ero confuso non riuscivo a comprendere ciò che stesse accadendo, erano trascorsi pochi giorni a Wookey Hole, eppure, sembrava passato un eternità.

«Qui tutti sappiamo il suo nome, Io sono Thomas, il pastore di questo gregge.» Accompagnò quelle parole con un sorriso enigmatico, che mi inquietò.