sei molto carina e simpatica

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era una bella giornata, stavo camminando e ripassando per una verifica che avrei avuto alla prima ora, andai a sbattere contro qualcuno, facendogli cadere tutti i libri.

"scusami tanto!" mi scusai mentre aiutai il ragazzino a raccogliere i suoi libri, "oh fa niente, spero che prenderai un buon voto." alzai un sopracciglio mentre il ragazzo stava sistemando lo zaino.

"grazie... comunque mi chiamo
T/n! beh ecco se vuoi un giorno ti offro qualcosa, ti ho rovinato tutto il libro..." dissi io dispiaciuta, "so come ti chiami, so anche dove abiti e tutto il resto, io sono Griffin piacere di conoscerti. Non voglio uscire con una come te scusa." ero rimasta al quanto esterrefatta, intende dire che sono strana? brutta? grassa? antipatica? goffa? probabilmente goffa, incapace, bruttissima e schifosa... e poi... sembra un pò uno stalker a sapere tutto su di me!

"ASPETTA!" si girò rapidamente "in che senso una come me?", "non ti offendere sia chiaro, sei molto carina e simpatica, mi piaci davvero, anche se un pò distratta avvolte, ma semplicemente sei molto popolare e io voglio restare un pò nell'ombra senza circondarmi di amici falsi e tutto il resto. semplicemente non mi va di essere notato da tutti." mi rispose lui riavvicinandosi a me e dandomi una pacca sulla spalla.

" ok Griffin, grazie mille per essere stato sincero! non posso assicurarti che se ti vedo in giro io non ti saluterò..." mi grattai la nuca, quel ragazzo ha un non so che che mi incuriosisce...sorrise con calma si diresse all'interno della scuola.

qualche settimana più tardi vidi un nuovo foglio di ragazzo scomparso, riconobbi subito chi fosse solo dalla foto "Griffin... anche tu?..." spero tanto che lo trovino quel miserabile del Rapace o come si chiama, spero che lo trovino e lo facciano fuori!

"ROBIN NO SMETTILA!" continuavo a urlare mentre Robin cercava di frugarmi nello zaino, "ROBIN! la prossima volta non ti dico che ho portato dei regalini per i miei amici speciali!" incrociai le braccia e lui mise il broncio, È COSÌ PATATO QUANDO LO FA!! NO BASTA GLI DO IL SUO PRIMO REGALINO!

"OK OK! ti do il tuo regalo!" mi fermai per tirar fuori dallo zaino una scatolina con all'interno un bracciale che avevo fatto io, con le
perline a forma di lettera che scrivevano; Robin il forzuto.
se lo mise subito, scoppiando in una flebile risata cosa che travolse anche me.

arrivati in classe ci sedemmo vicini, per tutta la lezione continuava a darmi bigliettini chiedendomi cosa fossero i regali degli altri, senza ottenere risposta.

la campanella suonò, la prof uscì dall'aula per prendere un caffè "ROBIN! sono riuscita a capire un quarto dì quello che ha spiegato la prof! e sai che questa non rispiega!" stavolta a mettere il broncio fui io, per scusarsi mi abbracciò dandomi un bacino sulla testa, il che mi fece tornare il sorriso.

finalmente ci incontreremo con gli altri! Robin mise il suo braccio intorno al mio collo, gli altri ovvero; Vance, Gwen, Finney e Donna? che ci fa Donna qui?! e perché sta così appiccicata a Vance?! ma che mi importa! solo mi dispiace per Finn...

"RAGAZZI!!" urlai facendoli vedere verso di noi, Gwen corse verso di noi per abbracciarci "Rob, non è che state insieme?" chiese scherzosamente la bruna, lui portò gli occhi al cielo.

"ragazzi vi ho portato dei regali!" dissi io felicemente, tirai fuori delle buste e li consegnai a tutti (esclusa Donna non sapevo che venisse!).

(i libri menzionati non esistono!)

a Finney un libro intitolato 'vorrei essere te' , parla di questa ragazza che non si sente a suo agio a parlare liberamente con i suoi amici per la paura di non venire ascoltata, mentre alla mia piccola Gwen un libro chiamato 'il lago nero', parla di un sasso sulla sponda di questo lago chiamato, appunto, il lago nero che vede come le persone si innamorano, si lasciano, come vivono. Ma questo sasso vorrebbe anche lui provare qualcosa di quel tipo senza venire sempre lanciato facendosi male. Al Robin selvatico che non si voleva scollare un libro intitolato 'non sono così', semplicemente parla di un ragazzo forte ma che in realtà è debole e che alla fine morirà divorato dall'ansia e dalla preoccupazione di non essere abbastanza venendo investito.

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