CAPITOLO UNO

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"DEAD INSIDE"

POV'S NEWT

[2 MESI DOPO]

Due mesi. Sono passati due mesi. Due fottutissimi mesi da quando quei bastardi di WICKED l'hanno portata via. 

In quest'ultimo periodo ci siamo organizzati utilizzando tutte le risorse a nostra disposizione. Siamo riusciti a far funzionare di nuovo una delle berghe che erano state colpite durante l'attacco. Per nostra fortuna, Jorge era un pilota e sapeva come far funzionare quell'affare. 

Abbiamo anche recuperato tanti oggetti dai corpi senza vita delle guardie di WICKED: caschi, uniformi, pistole, lanciagranate e molto altro ancora. Una di loro aveva persino un tablet all'interno dell'uniforme. Fortunatamente il dispositivo funzionava alla perfezione e ci permise di trovare una mappa e una planimetria del quartiere generale di WICKED. E' lì che saremmo andati. 

Tutto quello che ci rimaneva da fare adesso era cercare di escogitare un piano che ci avrebbe permesso di salvarla...ma nonostante restassimo svegli giorno e notte pensandoci, mi sembrava di essere sempre al punto di partenza. 

Quella mattina eravamo tutti nella tenda di Vince. Al centro di quest'ultima c'era un tavolo con delle sedie attorno. Fogli di mappe, planimetrie e altra roba erano sparsi ovunque sul pavimento. 

Ero seduto in un angolo del tavolo con la testa fra le mani e lo sguardo perso nel vuoto. Ero seduto lì da più di 48 ore. Avevo un terribile mal di testa. Non avevo mangiato, né dormito. Tutto quello che facevo era pensare a lei. Non ho sue notizie da due mesi e sento di essere sul punto di impazzire. Il solo pensiero che potrebbero averle fatto del male in qualche modo, mi manda fuori di testa. 

"Perché ti amo". Questa frase continua a rimbombare nella mia testa costantemente e questo mi uccide. Non le ho mai risposto... Lei mi aveva detto che mi amava e io non le ho mai risposto. Sono sempre stato un ragazzo con poca fiducia in se stesso...un ragazzino spaventato che vedeva la resa come ovvia e giusta cosa, ma da quando i miei occhi si erano posati su di lei, avevo capito di aver sbagliato tutto nella mia vita. 

Arrendersi era per i deboli, per i paurosi...e anche se lo fossi, mi basterebbe averla al mio fianco per sentirmi invincibile, per abbandonare tutti i dubbi e le preoccupazioni. Io avevo un disperato bisogno di lei. La tireró fuori da lì, fosse l'ultima cosa che faccio in vita mia. 

"E se provassimo ad entrare da qui?"- disse Thomas indicando un punto nella planimetria, distogliendomi dai miei pensieri. "No questo punto é pieno di guardie, perciò é fuori discussione hermano"- rispose Jorge. "Dev'esserci un modo per entrare in questo caspio di edificio"- disse Minho sospirando rumorosamente. "Allora illuminami ragazzo, perché siamo qui da giorni e non abbiamo concluso niente"- ribatté Vince infastidito. "Ci stiamo provando!"- disse il Velocista iniziando a perdere la pazienza. Eravamo tutti piuttosto stanchi e nervosi e tutta quella pressione non aiutava di certo. 

"Ragazzi cercate di calmarvi adesso"- disse Brenda intromettendosi. "Vogliamo tutti la stessa cosa e litigare fra di noi non ci aiuterà a tirare Mara fuori da lì". "Non l'hai ancora capito ragazzina?! Quel posto è un'autentica fortezza! Non c'è modo di portare quella ragazza fuori da lì!"- sbraitò Vince. "Deve pur esserci un modo!"- rispose Brenda alzando il tono di voce. "Come fai ad essere così stupida?"- disse Vince schietto. "Hey! Bada a come parli con lei!"- intervenne Thomas in sua difesa. "Mi dispiace ragazzo, ma sono l'unico che dice le cose come stanno veramente! Non c'è modo di salvare quella ragazza perciò mettetevi il cuore in pace una buona volta!". 

Un brusio fastidioso si propagò nella stanza facendo aumentare sempre di più il mio mal di testa. Tutti urlavano e litigavano fra loro. Ok ora ne ho davvero abbastanza. 

THE MAZE RUNNER STORY 3 - I CAN'T LIVE WITHOUT YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora