CAPITOLO SETTE

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"UN NUOVO INIZIO"

Mi risvegliai sentendo i raggi del sole solleticarmi il viso. Riaprii gli occhi lentamente e misi a fuoco la vista. 

Ero sdraiata su un comodo letto e avevo una flebo attaccata al braccio. Mi misi a sedere e mi guardai attorno. Mi trovavo in una piccola casetta di legno. Nella stanza non c'era nessuno, ma riuscivo a sentire dei rumori provenire dall'esterno. 

Tolsi la flebo dal braccio facendo attenzione a non farmi male e mi rimisi in piedi uscendo dalla capanna. Non appena uscii non potei credere ai miei occhi. In lontananza potevo vedere il mare in tutto il suo splendore. Il sole era ormai sorto all'orizzonte illuminando la spiaggia con i suoi raggi caldi. 

Decisi di camminare un pó per sgranchirmi le gambe. Percorsi un piccolo sentiero che conduceva ad un villaggio. Gruppi di uomini erano occupati con seghe, martelli e altri attrezzi a costruire una serie di abitazioni. Quelle case erano davvero stupende. Quelle che avevamo nella Radura non erano niente a confronto. 

In quel momento, mi ricordai delle parole della Dottoressa Paige. Non scherzava quando aveva detto che i suoi uomini stavano costruendo un grande villaggio per noi. Quindi è qui che avremo vissuto d'ora in poi. 

Continuai a camminare esplorando la nostra nuova casa. Raggiunsi un piccolo colle e, una volta arrivata in cima, restai meravigliata dalla splendida visione della spiaggia. La luce del sole rifletteva sulla superficie del mare rendendolo ancora più bello. 

Percorsi la piccola discesa del colle fino a sentire la sabbia sotto i piedi. Mi avvicinai ancora fino a toccare l'acqua salata con la punta dei piedi. Il vento soffiava nell'aria, muovendo i miei capelli. Restai a fissare l'orizzonte davanti a me e senza accorgermene un paio di lacrime cominciarono a scorrere sulle mie guance una dietro l'altra. Non so perché stavo piangendo, so solo che in quel momento ne avevo bisogno. 

Con la coda dell'occhio vidi una chioma bionda a qualche metro di distanza. Mi voltai e vidi Newt camminare lentamente verso di me. Il biondino teneva le mani nelle tasche dei suoi pantaloni e mi stava guardando con un meraviglioso sorriso stampato sul volto. Sorrisi anch'io continuando a piangere. 

Newt aumentò il passo e cominciò a correre verso di me. Feci lo stesso fino a gettarmi fra le sue braccia. Continuai a singhiozzare mentre Newt mi teneva stretta a sé. Dopo un po', mi calmai e sciolsi il nostro abbraccio. Lo guardai negli occhi e dimenticai tutto il resto. Dimenticai ogni cosa. Era incredibile come, anche dopo tutto questo tempo, io riuscissi ancora a perdermi dentro quei meravigliosi occhi color nocciola. 

"N-Newt io...io devo dirti una cosa"- dissi con voce tremolante. Il ragazzo annuì pronto ad ascoltarmi. "Mi dispiace. Mi dispiace tanto per tutto quello che ti ho detto. Quando eravamo al quartiere di WICKED tu sei stato così...sei stato così forte e coraggioso, che mi sono dimenticata che in realtà stavi soffrendo e mi dispiace, mi dispiace tanto"- dissi fra i singhiozzi. 

"No, no. Hey, guardami"- disse lui prendendomi il viso fra le mani costringendomi a guardarlo negli occhi. "Tu non ti devi scusare di niente, sono io che ti devo chiedere scusa. Sono stato davvero uno stupido ad allontanarti da me. Ti ho fatta soffrire e mi dispiace da morire per questo". "Newt io...io credo di aver bisogno di una pausa. Ho bisogno di ritrovare me stessa e-". "Ti prego, lasciami finire"- disse Newt interrompendomi. 

Lo guardai negli occhi e annuii incapace di fare altro. Newt deglutì e fece un bel respiro. "Io non ho mai conosciuto nessuno che pensasse davvero che io...valessi qualcosa...finché non ho incontrato te. E allora lo hai fatto credere anche a me". 

Il ragazzo fece una piccola pausa e poi riprese il discorso. "Perciò, sfortunatamente...io ho bisogno di te...e tu hai bisogno di me". 

Sentii un tuffo al cuore nell'udire quelle parole. Io stavo cercando di allontanarlo e adesso lui mi diceva queste cose rendendo il tutto tremendamente difficile. Abbassai lo sguardo e altre lacrime solcarono le mie guance. 

THE MAZE RUNNER STORY 3 - I CAN'T LIVE WITHOUT YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora