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/Harry.
Ero seduto sulle sue gambe, e avevo solo un asciugamano messo intorno ai fianchi. Stavo impazzendo, e nel sentire che doveva dirmi qualcosa il mio cuore prese a battere velocemente, non si fermava. Guardai attentamente il suo dito passare sul mio petto, una volta aver risposto.
E non parlava. "Dimmi qualcosa, dannazione!" disse la mia vocina.
E non parlara, mordeva soltanto il labbro inferiore.
E non parlava.
Non parlava! Accidenti.
«E-ecco..È chiederti, più c-che altro» disse lui. "Allora la lingua ce l'ha!"
«dimmi» risposi io, facendogli un piccolo sorriso.
«posso baciarti?» disse lui, balbettando. Oh, il mio cuore minacciava di uscire fuori dal petto. "Perché vuole baciarti? Non fidarti, non fidarti!" disse la mia vocina. Per una volta la ignorai, e mi avvicinai più a lui, sorridendo ampiamente.
«Baciami, Lou» sospiro, guardandolo attentamente negli occhi. Lui prima di fare altro sfila i miei occhiali, quelli che avevo messo dopo aver fatto la doccia. Mi guardava, sorrideva in un modo davvero dolce. Il mio amore. Si avvicinò più a me. Stavo impazzendo, andava troppo piano.
Ma finalmente le nostre labbra si unirono, e lui cominciò subito a muoverle contro le mie, con molta foga. Io chiusi gli occhi, per godermi al meglio quel bacio che subito ricambiai, baciandolo con tanta altra foga, mentre tenevo le mani strette nei suoi capelli, un gesto del tutto apprezzato. Improvvisamente mi trovai sul letto, con lui sopra che riprende a baciarmi con molta dolcezza, rispetto a prima. Passava le mani su tutto il mio corpo -quasi- nudo. Erano tocchi dolci, calmi. Senza nessun tipo di perversione. "Ha delle labbra bellissime" disse la mia vocina, che in quel momento era in paradiso tanto quanto me.
Dopo un po' lasciò le mie labbra, ma io protestai, con scarsi risultati.
«Harry, hai delle labbra bellissime» sussurra lui «E guarda queste fossette..» continuò, andando a baciare una mia fossetta. Ridacchiai e chiusi ancora gli occhi, tenendolo stretto a me dalla schiena.
«Perché mi hai baciato, Lou?»
Si limitò ad arrossire, nient'altro.
«Tu hai mai baciato un ragazzo?» mi chiese ad un tratto.
«Sì, circa tre» risposi io. Lui annuì, nascondendo subito dopo il viso nel mio collo.
Passava le mani sull'asciugamano, e quando stava per toglierlo del tutto, sentimmo la porta di casa aprirsi.
«Sei di sopra tesoro?» urlò mia mamma.
«Oh, cazzo» dissi io, mentre lui si alza velocemente da me. In pochi minuti mi vestii, con i primi vestiti che mi capitarono. Entrò mia madre in stanza, e rimase sorpresa nel vedere Louis.
«Ciao, ragazzi» disse lei «Stavate per uscire?» chiese. Io e Lou annuimmo insieme, e lei sorrise, per poi andare via nella sua camera... Dopo un suo consiglio, di non mettere le maglie al contrario.
Mi avvicinai di nuovo a Lou, stringendogli i fianchi.
«Posso baciarti ancora?» sussurrai io, e vidi lui annuire subito. Così ripresi a baciarlo, spingendolo verso il muro.
«Haz» mormora lui nel bacio, tenendo le mani ferme sul collo.
«Mhmh?» dissi io, mordendogli il labbro inferiore. Lui ansimò, e strinse il mio collo. Io lo lasciai andai, per poi guardarlo e sorridere.
«Che strano» disse lui. Io ridacchiai semplicemente e lo abbracciai istintivamente, senza fiatare. Cos'era strano?
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Camminavamo abbastanza vicini, al parco. Ma sapevo che non potevo prenderlo per mano, perché se qualcuno LO avesse visto sarebbe finita per entrambi.
Non so cosa provi per me, ma non lo so..Ho paura a chiederlo. Mi fermò improvvisamente per andare a raccogliere un fiorellino dal prato.
«Questo è..È per te» disse lui con imbarazzo, porgendomi quel fiorellino.
«Per me?» dissi sorridendo e si avvicinò una seconda volta a me, aggiustando il fiore nei miei capelli, poi ci ritroviamo a camminare.
Inutile dire che fu' la giornata più bella della mia vita.
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Era passato un mese, ed io e Lou ci vedevamo sempre dopo scuola anche solo per salutarci. Ci vedevamo poi a casa mia e passava l'intera giornata con me, abbracciati, sul letto. La sua storia è difficile, perché ha un papà che odia in particolare i gay. Quindi per adesso ce ne stavamo zitti o anche a scuola sarebbe stato un inferno per lui. E io volevo la sua felicità, non volevo farlo farlo stare male.
Perché sì, ora stavamo insieme.
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«Ti amo, Harry» disse improvvisamente, mentre eravamo sul letto. Il mio letto scoppiò per il troppo amore, e mi buttai su di lui. Non me lo aveva mai detto.
«Ti amo, ti amo e ti amo» sussurrai sulle sue labbra, prima di riempirle di baci. Lui ridacchiò, ricambiando tutti i miei baci. Ma fummo interrotti dal suo telefono che squillò, e io feci il broncio, lasciandolo ovviamente rispondere.
«Sì?» disse lui sorridendo, mentre mi guardava. Ma smise di sorridere appena sentì le parole di quella persona sconosciuta. Cosa gli aveva detto, chiunque fosse lui/lei?
Era pallido, così presi ad accarezzargli i capelli.
«Lou, chi è?» gli sussurrai io, inclinando la testa di lato.
Non rispondeva, si limitava ad ascoltare la persona al telefono.
Mi stavo seriamente preoccupando, cosa stavano dicendo al mio piccolo Lou?
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Stop hurting me. // Larry
FanfictionLouis, il bulletto che deride tutta la scuola e il solito puttaniere di turno. Harry, il nerd preso sempre in giro, un gay non dichiarato. { Premetto che questa è stata la mia prima storia, correggo man mano quindi scusate per i tanti errori e la r...