CAPITOLO 1

63 4 3
                                    

Continuavo a guardarmi alle spalle,spaventata all'idea di essere seguita,mentre mi avviavo alla banchina del treno che mi avrebbe portata lontana da quel posto.
Aspettavo impazientemente il treno,fumando la terza sigaretta della mattinata. Per fortuna,poco dopo,salii sul vagone e presi posto accanto al finestrino.
Per paranoia,ma soprattutto per paura,continuavo a guardare fuori. Lo so che erano passati parecchi mesi da quando ero fuggita di casa quel freddo lunedì di novembre,ma ogni singolo giorno avevo sempre la sensazione che lui mi seguisse; per fortuna,non me ne sarei più dovuta preoccupare finalmente.
Troppo persa nei miei pensieri,non mi ero accorta che eravamo già in viaggio. Per quanto mi piacesse Liverpool non vedevo l'ora di andarmene e lasciarmi,per quanto possibile,alle spalle tutti i brutti ricordi che racchiudeva.
Mezz'ora dopo vedevo già lo skyline di Londra dal finestrino e,appena scesi,non potei fare a meno di tirare un sospiro di sollievo: ero libera.
L'università non distanziava molto da Victoria Station,così decisi di andarci a piedi,visto che con me avevo solo un borsone e la mia preziosa chitarra.
Per i primi dieci minuti camminai a passo spedito perché avevo addosso la stessa sensazione di sempre,poi,quando mancava solo più un isolato,decisi di rallentare il passo e mi accesi l'ennesima sigaretta.
Vedevo già parecchi studenti abbracciarsi tra loro all'entrata del campus,mentre io cercavo di schivarli il più possibile per dirigermi in segreteria; lì mi feci consegnare le chiavi della stanza e la cartina dell'intero complesso.
Stanza 369,secondo piano,sala est.
Okay,probabilmente mi sarei persa. Ero talmente presa a cercare di capire dove dovevo andare che non mi accorsi di un ragazzo che mi finì addosso.
Aspettai che mi chiedesse scusa,visto che era colpa sua,ma tutto quello che fece fu alzarsi e continuare a ridere con un altro ragazzo,andandosene.
Scossi la testa,già esasperata e continuai a cercare la mia camera.
Non so se per botta di fortuna o altro,ma finalmente la trovai. La prima cosa che notai furono i libri sparsi sul letto e la musica dei Fall Out Boy che pompava da uno stereo vicino alla finestra.
"Tu devi essere la mia nuova compagna di stanza!"-una ragazza minuta,dai lunghi capelli castani con delle ciocche verdi,mi porse la mano-"Io sono Tessa Clifford"
"Rose Jackson"-le strinsi la mano,sorridendo. Buttai poi il borsone sul letto e appoggiai la chitarra vicino al muro.
"Allora Rose,da dove vieni?"-spense la musica e si sedette sul letto.
"Liverpool...tu invece sei australiana,vero?"-sorrise e annuì.
"Vuoi fare un giro?"-mi chiese,continuando a sorridermi in modo amichevole.
Annuii e,prima che potessi alzarmi dal letto,un ragazzo entrò nella stanza senza neanche bussare.
Peccato che non fosse un ragazzo qualunque. Era quello che mi aveva fatta cadere per terra.
Senza degnarmi di uno sguardo,nuovamente,si diresse verso Tessa-"Sorellina,mi hai preso il cd dei Green Day?"
"Si,cretino"-sbuffò stizzita,porgendogli il cd-"Comunque lei è Rose"
Mi studiò per una frazione di secondo,scandagliando il mio corpo con i suoi occhi verdi-"Si...non male"-prese il tanto agognato cd e uscì dalla stanza.
Per quanto fosse attraente con quei suoi occhi verdi,i capelli rossi e il sorriso beffardo mi stava già antipatico,ma,non so perché,dovevo fargli cambiare idea perché un "non male" Rose Jackson non lo avrebbe mai accettato.

Ciao a tutte! Ok,questa è la mia nuova storia e spero che vi piaccia ☺️
Grazie a tutte quelle che la leggeranno e se volete commentare o chiedermi qualsiasi cosa fate pure 😘

Save Me ☾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora