CAPITOLO 8

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Il giorno seguente,la voce squillante di Tessa ci svegliò.
Sentii un tonfo sul pavimento,seguito da un'imprecazione. Ritrovai il rosso disteso per terra e sua sorella che rideva cercando di non far cadere le tazze di caffè.
"Mikey alzati che tra poco arrivano mamma e papà"-dopo qualche altra imprecazione,riuscì ad alzarsi-"Rose verrai con noi?"
Annuii poco convinta e,dopo aver preso la dose giornaliera di caffeina,andammo a cambiarci.
Qualche ora dopo eravamo in viaggio. Casa loro non distava molto da Londra e durante il tragitto mi fecero qualche domanda,ma senza essere invadenti.
La casa era molto grande vista da fuori fuori e dentro ti sentivi subito accolto.
C'era il fuoco che scoppiettava nel camino e un profumino delizioso arrivava dalla cucina.
Tessa mi accompagnò nella mia camera e,dopo essersi assicurata che fosse tutto a posto,mi lasciò sistemare.
Mentre ripiegavo accuratamente le poche maglie che mi ero portata,sentii due braccia forti cingermi da dietro e,successivamente,dei lenti baci sul collo.
"Michael..."-mi fece voltare verso di lui per poi premere le labbra contro le mie.
"Ragazzi il pranzo è pront...ma che schifo!"-la voce squillante della mia amica ci fece staccare subito l'uno dall'altra.
"Cosa Tessa? Fai le stesse cose con il mio migliore amico e non dico niente"-la ragazza alzò gli occhi al cielo e gli tirò uno scappellotto sulla nuca.
"Non è la stessa cosa!"-continuarono a discutere mentre scendevano le scale e finché non si sedettero a tavola.
Karen,come avevo potuto immaginare,era una cuoca fantastica e,infatti,il pranzo fu squisito dall'antipasto al dolce.
Lo feci presente alla cuoca e mi complimentai con lei mentre io e Tessa l'aiutavamo a mettere a posto. Lei,dal canto suo,continuava a dirmi di quanto fosse contenta che suo figlio avesse trovato una ragazza così bella e intelligente.
"Puoi togliermi solo una curiosità,cara?"-annuii mentre mi sistemavo i capelli da un lato-"Come mai non sei tornata a Liverpool?"
Mi bloccai sul colpo e riuscii solamente a rivolgere uno sguardo di aiuto alla mia amica.
"Ho insistito che venisse con me,mamma. Non volevo separarmi da lei"-il ragazzo mi cinse i fianchi con un braccio mentre io tiravo un sospiro di sollievo. Karen ci guardò sorridendo e finì di pulire.
Io e il rosso ci sedemmo sul divano e iniziammo a parlare del più e del meno senza prestare molta attenzione a ciò che ci circondava,fino a quando non sentimmo la porta di casa sbattere e poi il silenzio assoluto,segno che tutti erano usciti.
"Grazie per prima...non avrei davvero saputo cosa dire"
"Non devi ringraziarmi,piccola. So che è un argomento delicato per te"-sentii le guance diventare rosse per il nomignolo che mi aveva affibbiato e lo guardai.
Il fuoco rendeva i suoi occhi ancora più verdi e scuri. La mano che fino a poco prima mi stava accarezzando i capelli adesso stava disegnando piccoli cerchi sotto la maglia.
Il cuore iniziò a battermi sempre più forte appena mi sfiorò il bordo del reggiseno con un dito. Successivamente la sue labbra erano sulle mie e le mie mani erano tra i suoi capelli-"Ti voglio,Rose"-continuai a baciarlo mentre mi faceva allacciare le gambe attorno ai suoi fianchi e mi portava in camera sua.
Senza interrompere il bacio,guidò i nostri corpi sul letto.
Si posizionò tra le mie gambe,sfilandosi la maglietta e riconnettendo le sue labbra con le mie.
Dopodiché cominciò a baciarmi il collo,facendo uscire dalla mia bocca dei piccoli gemiti. Sorrise contro la mia pelle mentre le sue mani scendevano lentamente lungo il mio corpo,fino a quando la sua mano destra non si strinse a coppa attorno al mio seno destro.
Mi dimenai leggermente,ma la sensazione era così piacevole che non riuscivo a trattenere i gemiti che uscivano dalla mia bocca.
Mi sfilò la maglia e i jeans,lasciando il mio corpo martoriato completamente nudo davanti a lui.
"Non guardarmi..."-mi coprii come meglio riuscii e abbassai lo sguardo.
"Ehi.."-mi fece sollevare il viso verso il suo e mi accarezzò la guancia-"Sei stupenda con o senza cicatrici e ti voglio Rose,come non ho mai voluto nessun'altra ragazza"-premette le labbra contro le mie e,dopo un attimo di esitazione,feci il bacio più passionale.
Dopo qualche minuto,ci ritrovammo entrambi senza indumenti addosso.
Mi lasciò una scia di baci in mezzo al seno fino a raggiungere la cicatrice sulla pancia. Dopodiché mi baciò l'interno coscia destro,facendomi scorrere dei brividi lungo la schiena,per poi ricongiungere la sua bocca con la mia mentre entrava dentro di me.
Con lui era diverso. Si stava preoccupando di non farmi male e,mentre ansimavamo l'uno il nome dell'altra,lui continuava a lasciarmi dei delicati baci sul collo. Con una spinta finale,entrambi raggiungemmo il culmine. Eravamo entrambi sudati e,quando riprendemmo fiato,mi accoccolai a lui iniziando a disegnare dei piccoli cerchi sul suo torace.
Mentre mi accarezzava la schiena,mi soffermai ad osservarlo meglio.
La pelle candida metteva in risalto i suoi occhi verdi,la bocca era quasi dello stesso rosso dei capelli che,in quel momento,vagavano un po' sul cuscino bianco.
Senza pensarci due volte,premetti le labbra contro le sue,interrompendo ciò che stava dicendo.
"So che è presto per dirlo,ma credo di amarti davvero tanto,Rose"-sussurrò contro le mie labbra.
Abbassai lo sguardo. Non riuscivo ancora a dirgli quelle parole,non mi sentivo pronta. Sapevo che in qualche modo l'avrei fatto soffrire e non mi sentivo di illuderlo.
"Che succede,piccola?"-mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Io...io non riesco ancora a dirtelo,scusa..."-deglutì e lo guardai-"Non è che non provo qualcosa per te,ma non riesco ancora a dirti questo..."
"Non devi preoccuparti,Rose. Quando sarà il momento me lo dirai okay?"
Annuii,facendogli spuntare un sorriso. Dopodiché si catapultò sulle mie labbra.

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