CAPITOLO 4

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Stavo percorrendo il corridoio che mi avrebbe portata in aula per l'ultima ora di lezione. Stamattina era stato leggermente imbarazzante svegliarmi addosso a Michael, mentre lui mi stringeva contro di se e notando, successivamente, di avere tutto il trucco colato.
Gli avevo chiesto scusa non so quante volte per la mia scenata e poi ero letteralmente corsa via, sviando le sue domande. Avevo poi incontrato Luke e Calum in caffetteria e il moro si era scusato con me per aver nominato la mia città natale. Entrambi avevano capito che volevo dimenticare quel posto.
Tutte le lezioni della mattina le avevo passate con Tessa e Ashton perché, a quanto pare, ci piacevano le stesse materie. Entrambi erano preoccupati per quanto era accaduto la sera precedente e la ragazza mi aveva detto che voleva sapere cosa mi fosse preso. Forse quella sera le avrei raccontato tutto, anche se ero un po' restia.
Ero riuscita ad evitare Michael tutto il giorno, ma, purtroppo, l'ultima lezione era filosofia e, appena entrai in aula, lui era già al posto del giorno prima. Controvoglia, andai a sedermi vicino, anche perché tutti gli altri posti erano occupati. Il ragazzo continuava a fissarmi, mentre io ero intenta a seguire la lezione e a prendere appunti.
"Mi stai evitando, Rose?"
"Si..."-ritornai a prendere appunti. Infondo non sapevo cos'altro dirgli. Aveva ragione, lo stavo evitando perché mi aveva vista nel mio momento peggiore e non volevo che accadesse.
"Chi è Trevor?"-iniziai a tremare a sentir nominare il suo nome-"Rose, dimmelo"
"Cristo, piantala!"-avevo urlato ed ora avevo gli occhi di tutti gli studenti e del professore puntati su di me. Sentii nuovamente le lacrime pizzicarmi gli occhi, così recuperai velocemente le mie cose e corsi fuori dall'aula.
L'aria fredda mi investì appena misi piede fuori dall'edificio. Sentivo un peso opprimente nel petto e le gambe non riuscivano più a reggermi.
Arrancai a fatica verso un albero e mi sedetti per terra. Sentivo la sua voce nella mia testa che urlava e urlava. Mi tappai le orecchie con le mani, cercando di farlo smettere, ma era inutile. Ogni secondo che passava la sua voce diventava sempre più forte.
Due mani si appoggiarono sulle mie, mentre io ero ancora in preda al panico.
"Rose...cazzo,Rose guardami"-la voce ovattata di una ragazza si fece spazio attraverso le urla e, lentamente, aprii gli occhi per incontrare quelli verde scuro di Tessa.
"Cos'è successo?"-mi chiese preoccupata asciugandomi gli occhi con un fazzoletto recuperato dalla borsa.
"T-tuo..."-mi schiarii la voce-"Tuo fratello mi ha chiesto chi fosse Trevor e continuava a farmi domande e io non ce l'ho fatta. Sono corsa fuori e ho iniziato a piangere e poi sentivo la sua voce che mi urlava contro..."
"Mi dispiace"-mi abbracciò-"Pur volendo, non ti chiederò chi sia Trevor...so che non sei ancora pronta a dirmelo"
"Si,è vero...grazie Tessa"
Mi strinse di nuovo a se, sorridendo. Restammo lì per un'oretta circa a parlare del più e del meno e lei mi raccontò della sua storia con Ashton.
Tornammo poi in camera. Mi bloccai davanti alla porta dove trovai due biglietti.
Il primo era da parte di Michael, dove mi chiedeva di incontrarci dopo cena al bar per parlare. Il secondo era quello che mi preoccupava di più.
"Finalmente ti ho trovata Rose e stai certa che adesso non riuscirai più a scappare da me"
"Stai bene?"-guardai verso la mia amica e annuii, ripiegando il post-it e mettendolo nella tasca dei jeans.

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