CAPITOLO 2

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Il campus,come avevo già potuto constatare all'arrivo,era enorme e c'erano più caffetterie sparse per il complesso.
Io e Tessa eravamo sedute sotto un albero,con i nostri frappè in mano,a parlare del più e del meno; avevamo gli stessi gusti musicali e ad entrambe piaceva moltissimo leggere. Al contrario del fratello,lei era molto solare e simpatica.
"Stasera c'è la festa della confraternita di Michael"-mi guardò speranzosa. Okay,io adoravo le feste,soprattutto quelle piene di ragazzi e alcol,ma sapere che ci sarebbe stato anche lui mi frenava un po' ad andarci.
"Ti prego,Rose! Ci saranno i suoi amici che sono davvero stupendi...ti divertirai un casino"-mi guardò con gli occhi dolci e scoppiai a ridere. Sarei andata solo per loro a questo punto.
"Okay,va bene"-mi abbracciò con trasporto,lanciando un gridolino di gioia.
I nostri tacchi battevano sul pavimento del porticato mentre andavamo verso la casa della confraternita.
La musica si sentiva già da dove eravamo noi e c'erano gruppetti sparsi di persone che barcollavano fuori dalla casa già ubriache e che cercavano di ballare a tempo.
Dentro era già un macello con coppiette che occupavano divani e poltrone e al centro un gruppo che giocava a birra-pong.
La mia amica mi trascinò verso un tavolo,su cui erano disposte varie bottiglie,e me ne passò una di vodka-"Questa,tesoro,sarà la nostra migliore amica per l'intera serata,insieme a questi"-tirò fuori dalla borsetta un pacchetto di sigarette con dentro,però,una decina di spinelli.
Sorrisi e bevvi un sorso di vodka,mentre lei ne accendeva uno.
Dopo mezz'oretta,vennero verso di noi tre ragazzi. Erano molto carini e riconobbi il biondo che era con Michael-"Allora tesoro,loro sono Ashton,Calum e Luke"-porsi la mano a tutti e tre,presentandomi.
Tessa si appoggiò al riccio,passandogli la bottiglia e baciandolo successivamente. Io ero tra il moro e il biondo ed entrambi stavano fumando-"Sei Nuova di qui,Rose?"-mi voltai verso Luke e annuii per poi buttare fuori il fumo.
L'altro ragazzo sparì poco dopo,attirato da una che stava ballando mezza svestita sul tavolino.
"Ti va di andare fuori? Qui si soffoca"-sorrisi,grata per la proposta e andammo fuori,dove stava soffiando una leggera brezza.
Chiusi gli occhi,inspirando l'aria fresca-"Non sei una che parla molto,vero?"
"Al contrario,solo che faccio un po' fatica a parlare agli estranei"-si avvicinò a me,sorridendomi. Era decisamente carino,dovevo ammetterlo,e mi faceva sentire a mio agio.
"Sai,sei molto carina"-si morse il labbro,mettendo in risalto il piercing,e si passò nervosamente una mano tra i capelli biondi.
Era decisamente tenero,al contrario di Michael-"Grazie Luke,almeno no fai lo stronzo come il tuo amico"
"Michael?"-annuii e mi appoggiai al muro dietro di me-"Si beh,lui è un po' strano...devi imparare a conoscerlo"
"Strano è un eufemismo e comunque non ci tengo"-sorrise e scosse la testa. Non so se per colpa dell'alcol,ma avrei voluto baciarlo in quel momento.
"Hemmings,stanno facendo un casino dentro e io sono stanco"-ci girammo entrambi verso la porta da cui spuntava un ragazzo alto,interamente vestito di nero.
"Ora vado"-mi diede un fogliettino con scritto il suo numero di telefono e tornò in casa.
"Comunque non dovresti stare da sola con uno come lui"-il ragazzo venne verso di me,rivelando la sua identità.
"Come se te ne fregasse qualcosa,Clifford"-mi spostai i capelli da un lato e lo guardai sprezzante. Mi si avvicinò pericolosamente,appoggiando le mani contro il muro ai lati della mia testa e guardandomi negli occhi.
Deglutii a fatica,leggermente intimidita dalla sua imponente figura-"Come sai che non me ne frega niente di te,Jackson?"
Il mio respiro era troppo corto e odiavo essere bloccata da qualcuno,mi ricordava troppo lui. Probabilmente tremavo e forse Michael pensava che fosse per il freddo,ma non era per quello.
"Spostati,Clifford"-cercai di dirlo con il tono più disgustato possibile,ma mi uscii come una supplica.Si spostò immediatamente,capendo che non ero a mio agio.
"Ti riaccompagno in camera"-gli rivolsi un sguardo di ringraziamento e ci avviammo verso il dormitorio.
Quando stavo per entrare in camera,lui mi prese per il polso facendomi voltare verso di lui.
"Non so cosa ti sia preso prima,ma eri fottutamente spaventata e non voglio vederti così,Rose"-mi accarezzò la guancia prima di baciarla-"Scusa se ho fatto lo stronzo...buonanotte,Jackson"-prima che potessi replicare,si allontanò lasciandomi imbambolata sulla porta.
Quella notte mi addormentai piangendo e,anche se i miei sogni erano popolati dai soliti incubi,sognai anche un paio di occhi verdi.

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