12 - Onore e destino

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Katara

Dopo lunghe ore di viaggio, siamo tornati al Tempio dell'Aria dell'Ovest.
Siamo stanchi e affamati, nonostante l'abbondante razione di cibo offertaci dal Loto Bianco.
Ci risistemiamo nelle nostre stanze e una volta ritrovatici nel cortile, intorno alla fontana, qualcuno é lì ad aspettarci. Stavolta senza maschera dello Spirito Blu.
Sono tutti ovviamente sorpresi, tranne me.
Ho un ruolo da interpretare anche se non mi piace mentire ai miei amici, soprattutto ad Aang.
Eppure, credo davvero che Zuko possa esserci d'aiuto, ora più che mai.

"Salve, ho visto che siete tornati da queste parti e ho pensato di venire a trovarvi per quello che spero sia l'ultimo tentativo di unirmi a voi..."

Guardo Zuko avanzare verso il mio gruppo un'altra volta e rimango impassibile al fianco di Aang e Toph. Lui nota il mio sguardo, ma é abbastanza furbo da non farmi nessun cenno d'intesa.
Appa sbuca per leccare il volto di Zuko e tutti si sorprendono, un'altra volta.
Avanza di qualche passo verso il mio gruppo e nessuno di noi si muove o mette sulla difensiva.
Stanno iniziando ad apprezzare la tenace insistenza del principino e forse la colgono come un buon segnale.
Un primo passo verso la fiducia.

Sokka é pronto a rispondergli, ma qualcuno interrompe il nostro colloquio.
Un fulmine azzurro si schianta sulla fontana, mandandola in pezzi. Toph protegge tutti dalle rocce che ne volano via, ma una sfugge al suo dominio e rischia di arrivarmi addosso troppo velocemente per poter reagire.
Mi ritrovo a terra, in un polverone che mi offusca la vista. Sento il peso famigliare di Zuko sul mio corpo sdraiato a terra e mi spingo con i gomiti per alzarmi e togliermelo di dosso.

"Cosa stai facendo?" Urlo mentre un altro fulmine colpisce un lontano punto del Tempio.
Stamani, Azula sembra più agguerrita che mai.

"Faccio in modo che tu non venga schiacciata dai massi!" Mi urla contro, alzandosi per la spinta che gli assesto.

Nessuno sembra notare nulla di particolare in quel salvataggio e cerco di ricordare a me stessa che non ho assolutamente niente scritto in fronte.
Mi ricompongo e corro insieme agli altri verso una delle poche pareti rimaste in piedi, nell'attesa che il polverone si dissolva quel poco che ci permetta di vedere il nostro nemico.
Colpi su colpi.
Cerchiamo una soluzione nel frastuono, ma nulla sembra appropriato.

"L'Isola di Ember!" Zuko urla ma riesco a sentirlo solo io che sono al suo fianco.
Rifletto velocemente.

"Prima dobbiamo riuscire a scappare!" Rispondo, cercando di scandire bene le parole.

Toph sembra intuire la nostra conversazione perché apre un varco tra le rocce al nostro fianco e ci urla di seguirla in quel tunnel. Corriamo tutti senza pensarci, ma poi scorgo Aang bloccarsi appena all'ingresso. Mi volto e noto Appa tremolante alle sue spalle, terrorizzato all'idea di attraversare un piccolo buco buio e freddo.

"Ragazzi! Io e Appa cerchiamo una via alternativa!" Aang salta in groppa al suo amico volante ma, quando lo vedo fare dietrofront, non riesco a lasciarlo andare da solo verso morte certa: nella mia testa fluttua di nuovo l'immagine di Aang che viene colpito dal fulmine.

"Aspetta, ti creo un diversivo!" Sbraito, buttandomi nel polverone e superando Appa.

Attingo all'acqua nella mia borraccia e mi preparo ad attaccare. Provo a correre, ma una mano agguanta un mio gomito e mi tira indietro. Non ho dubbi su chi sia a tenermi ferma e mi dimeno con forza lo stesso, il tempo che scorre veloce.

"Va' con gli altri, ci penso io ad intrattenere Azula!" Zuko mi spinge verso il tunnel e io lo scruto in cagnesco, mentre Sokka lo ringrazia e mi afferra per un braccio.

Un amore che brucia gelido - ZutaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora