- Capitolo 5 - "Un bodyguard reale"

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Un nuovo giorno stava per arrivare in quella città piovosa chiamata Londra, una mancaza si sentiva nell' aria, la pioggia non era leggera come sempre ma era a goccioloni come un pianto, si era sprigionata un' aria di lutto in quella città.

Il nostro scrittore di fiducia era lì davanti alla finestra del suo appartamento che guardava quelle gocce che cadevano, ma anche dai suoi occhi si vedevano lacrime che scendevano mentre sorseggiava un bel tè caldo, non era tanto amante del tè ma in quella situazione era la prima cosa che aveva in mente, gli ricordava tanto una sua amica, che oggi gli era venuta a mancare, la sua regina.

Dopo aver finito il tè, lo scrittore decise di rileggere un suo manoscritto appena finito dopo l' ennesima esperienza che aveva avuto nel suo pub preferito "Mystery Pub" chiamato "Un bodyguard reale"

"In una bella giornata estiva Londra cuoceva come in un forno, quell' aria umida e con quel calore sprigionava un caldo afoso è pesante tanto da vedere le persone sui marciapiedi a dorso nudo, il nostro scrittore di fiducia era in balìa di buttarsi nel Tamigi per soffocare quel caldo, ma gli venne in mente un' idea più decente cioè quella di andare a prendere una birra nel suo pub "Mystery pub", prese la giacca e partì.

Quando arrivò davanti al locale, entrò senza esitazione, aveva una voglia sfrenata di bere qualcosa di fresco; lo scrittore con voce fiacca chiese al barista: <<Gradirei una bella birra grazie...!>>.

Il barista guardandolo in quelle condizioni si preoccupò chiedendogli: <<Amico tutto ok ?>>
<<Non tanto, sto morendo di caldo e non ho neanche una giusta motivazione per scrivere...>>

Il barista gli rispose: <<Non ti preoccupare, ormai è un toccasana per te, ho sentito che oggi c' è una persona alquanto particolare.>>

Lo scrittore incuriosito da questo avvenimento decise di andare a prendere un posto tra i tavoli.

Con la coda dell' occhio non vide nessuno in particolare che gli dasse scalpore, finchè dal pavimento gli svolazzò un bigliettino sui piedi.

Lo scrittore lo prese e vide che era un biglietto da visita di un bodyguard, ma non uno qualsiasi ma reale vedendo lo stemma della regina sopra.

Un uomo si avvicinò a lui dicendogli: <<Oh scusami, mi è scivolato dal portafoglio.>>

La prima cosa che chiese fu: <<Ma lei è un bodyguard reale?>>

<<Si lo sono, per la regina.>>

Lo scrittore sentendo quelle parole gli si illuminarono gli occhi dicendo:<<Che bello!! Ho sempre sognato di conoscere la Regina!>>.

Il bodyguard sentendo quelle parole gli venne un lampo di genio e gli chiese: <<Essendo che avrei bisogno di una piccola pausa, perchè non prendi il mio posto per un mese ?>>.

Lo scrittore cominciò a sudare freddo e disse: <<Mah...io sono all' altezza di svolgere un ruolo così importante..>>

<<Non ti preoccupare c' è la farai, inoltre è una donna molto affettuosa>>.

Lo scrittore accettò, così dopo un corso di aggiornamento arrivò il giorno in cui entrava in servizio; entrò nella casa reale della regina accompagato da un maggiordomo, vedendo quelle mura così maestose gli occhi dello scrittore si illuminarono.

Quando arrivò davanti alla regina in persona gli cominciarono a tremare le gambe e nel momento dell' inchino, ci mancava poco che cadeva su se stesso, la regina vedendolo così goffo non esitò a fare un ghigno.

La regina gli disse: <<Su ragazzo alzati !>> in modo affettuoso.

Lo scrittore si alzò e con un tono timido le disse: <<Sono molto onorato ad avere un incarico così importante>>.

<<Quanta modestia ragazzo! Su oggi abbiamo molte cose da fare >>

Così lo scrittore la seguì come un cane segugio e quella giornata la passò facendo da scorta mentre andava ad un innaugurazione di un' ospedale.

Rientrando alla casa reale la Regina disse allo scrittre: <<Allora come ti è sembrato come primo giorno ? >>

Lo scrittore le rispose: <<Molto bello non ero mai stato a questi ricevimenti!>>

<<Bhe ne vedrai molti altri nei prossimi giorni...Dai su si vada a riposare che domani sarà una giornata molto lunga.>>

Lo scrittore lo prese in cosiderazione così ritornò a casa; il giorno dopo si presentò nuovamente e dovette scortarla ad un altro ricevimento molto importante in un parco al centro di Londra, quella giornata fu magica c' erano molte persone e molto divertimento nell' aria, i bambini giocavano e si divertivano mangiando zucchero filato, guardandoli servì allo scrittore a divertirsi restando immobile.

La giornata finì e tutti ritornarono a casa tra cui anche la regina, lo scrittore era in macchina con lei e non esitò a chiederle: <<Domani cosa faremo?>> la regina gli rispose: <<Nulla...Ma dopodomani andremo in Africa>>
Lo scrittore sentendo quelle parole rimase scioccato.

Quel giorno arrivò e dopo un lunghissimo viaggio arrivarono ad una tribù africana, furono accolti con una grande festa tra cui banchetti con pietanze prelibate del posto, inoltre lo scrittore non esitò ad assaggiarli; la giornata passò e all' ora del tè la regina non esitò a farsi una bella tazza di tè, lo scrittore vedendola bere, gli venne voglia di bere una bella birra.

La regina chiese allo scrittore: <<Vuoi bere una tazza di tè insieme a me ?>>

Lo scrittore non era un grande bevitore di tè anzi lo detestava, ma non poteva dire di no alla regina, così prese una tazza di te e fece uno sforzo, quando lo sorseggiò sentì un aroma molto gustosa e rilassante tanto da fargli cambiare idea.

<<Allora come ti sembra ?>> chiese la regina; lo scrittore con un pò di imbarazzo le rispose: <<Molto buono, non me lo ricordavo così il tè>>.
Quel sorso gli stuzzicò la voglia di tè, così pensò che quando sarebbe ritornato a casa ne prendeva una tazza per quando scriveva.

La settimana passò e ritornarono a Londra, quell' esperienza la scrisse per filo e per segno per fare il suo prossimo racconto.

Lo scrittore passò un mese straordinario, viaggiò per tutta Londra senza meta ma la cosa più importante era che si divertitì molto, finchè arrivo l' ultimo giorno del suo lavoro per la regina; lo scrittore guardandola per l' ultima volta la salutò con un inchino e lei a sua volta si limitò dicendogli: <<Mi raccomando vienimi a trovare nell' ora del tè così lo prendiamo insieme!>>

Lo scrittore sentendo quelle parole sorrise nel cuore e disse: <<Con molto piacere mia regina.>>

Così lo scrittore fu scortato fino a casa per poi scrivere questo reale racconto."

Lo scrittore dopo aver finito di leggere questo racconto ritornò finalmente nel mondo reale nella quale Londra ancora piangeva lacrime di dolore, il suo animo sorrise leggendola perché si ricordò di quei momenti belli passati insieme alla sua regina e mentre guardò il cielo nuvoloso la vide che sorrideva espressa in un bellissimo arcobaleno in mezzo a quelle nuvole grigie.

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