- Capitolo 10 - "La sparizione di Rainbow"

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Un venerdì sera dove tutta Londra rideva e scherzava con bicchieri di birra in mano, arrivata la mezzanotte il nostro scrittore di fiducia mentre si divertiva con i suoi amici decise di tornare a casa, era molto stanco perché durante la giornata era stato occupato con faccende editoriali, quella sera Rainbow non era con lui perché quando usciva con i suoi amici sapeva che qualche elemento del suo gruppo di compagnia non piaceva la presenza di animali nei dintorni.

Dopo una lunga passeggiata per ritornare a casa si accorse che non si reggeva più in piedi e arrivato nel suo appartamento, non si accorse neanche che Rainbow vedendolo gli stava facendo le feste, andò subito in camera sua e si addormentò come un sasso, ma fece un errore madornale, mentre entrava nel suo appartamento non chiuse bene la porta rimanendola socchiusa.

Rainbow mentre era nella sala da pranzo aspettando che il suo padrone si svegliasse per salutarlo sentì sul suo lucido pelo degli spifferi d'aria, così cercò di vedere da dove provenisse, scrutando tutta la casa notò che l'aria gelida londinese proveniva dal corridoio, vedendo con i suoi piccoli occhi che la porta di ingresso era aperta, gli si illuminarono, era il suo grande sogno uscire dall'appartamento da solo così senza pensarci due volete uscì andando verso i suoi istinti canini.

Il giorno successivo dopo una lunga dormita profonda lo scrittore si alzò pieno di forze dato che fece pure tardi rimandando la sua colazione, nei primi attimi del suo risveglio cercò di ricordare cosa fece la sera precedente ma aveva la mente un po' offuscata, ricordandosi solo che quando tornò a casa si accasciò sul letto addormentandosi.

Lo scrittore notò qualcosa di strano, Rainbow ogni mattina come di sua abitudine era sempre vicino al suo letto aspettandolo che si svegliasse, quella mattina non c'era, ma non diede tanta attenzione; si alzò iniziando la sua giornata, si preparò un bel te e se lo bevve con tanta tranquillità leggendosi il giornale del giorno, finito di immergersi nelle notizie locali lo scrittore si accorse l'assenza anomala del cane, così si preoccupò e lo chiamò: <<Rainbow...Rainbow...Vieni qui bello su!>> Ma non sentì nessun ticchettio delle sue unghie sulla moquette come era abituato, sentendo solo l'eco del suo richiamo in quella stanza vuota, così cominciò a preoccuparsi.

Lo scrittore cercò Rainbow per tutto l'appartamento ma non lo trovò, nella sua mente si fece molti film mentali cercando di capire dove fosse andato, arrivato nell'ora di pranzo decise di prendere i suoi croccantini preferiti perché sapeva che per Rainbow erano irresistibili così lo chiamò: <<Dai Rainbow è pronto il pranzo!>> Ma nulla si mosse in quel appartamento, la sua preoccupazione cominciò ad aumentare.

Con tanta frenesia cercò per tutte le stanze il cane ma non lo trovò, finché arrivato in cucina sentì una ventata fredda verso le sue spalle, a primo impatto lo scrittore si chiese da dove venisse, poi pensandoci bene si accorse del suo errore così si precipitò verso l'ingresso e vide la porta aperta, in quel momento gli si gelò il sangue; si vestì di fretta e furia e corse fuori dal suo appartamento saltando il pranzo alla ricerca del suo amichetto Rainbow.<<Rainbow...Rainbow...>> Strillò lo scrittore dentro la palazzina, una signora che abitava li aprì la porta e disse: <<Cosa sta succedendo?>> Lo scrittore la notò e disse: <<Scusi signora Taylor ma il mio cane è scappato dal mio appartamento questa notte...Mica ha visto qualcosa?>><<Mmh...Se mi fai pensare bene...Mentre ero fuori per buttare l'immondizia ieri notte ho visto un cane che si aggirava nei dintorni perché qualcuno ha rimasto aperto la porta di ingresso della palazzina...Che incosciente!>> Disse la signora con un po' di amarezza.<<Grazie signora dell'aiuto!>> Rispose lo scrittore scappando per le scale cercando di guadagnare terreno tra lui e Rainbow.

Quando arrivò verso l'ingresso andò fuori dalla palazzina richiamandolo: <<Rainbow!>> A voce alta per tutto il vicinato, nel suo tragitto non trovò nessuno tranne topi alla ricerca di cibo bersagliati da gatti randagi, non stanco decise di ampliare i suoi orizzonti e cercò in altri quartieri gridando il nome di Rainbow facendosi notare da tutti i passanti presenti, ma nulla da fare neanche l'ombra del suo amichetto; così ripensò a tutti i posti in cui era stato con Rainbow per vedere se si era fermato li vicino; così in ordine li vide tutti senza trovarlo finché arrivò il turno di Mystery pub.

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