- Capitolo 6 - "La missione di Babbo Natale"

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<<Etchhhuuu...>> il suono di questo starnuto si espandeva nella casa dello scrittore, quel periodo a Londra il tempo non era tanto bello, nevicava...
Molti inglesi adorano quel periodo sopratutto i bambini perché le scuole chiudevano e loro potevano fare una bella battaglia di palle di neve.

Invece il povero scrittore come ogni anno doveva stare a casa perché come un appuntamento stava male con la febbre, non c è la faceva più aveva bisogno di svagarsi in qualche modo, la prima cosa che pensò fu il suo pub preferito "Mystery pub", così decise che appena stava meglio ci faceva un salto per prendersi una bella birra.
Il tempo passò ed appena la febbre finì, chiuse la porta di casa e andò subito verso il pub.

Passeggiando per Londra vedeva il ghiaccio che si scioglieva sui marciapiedi, lo scrittore stava molto attento a non scivolare. Finché arrivò davanti al suo pub che questa volta l' insegna non era riconoscibile per colpa dello strato di neve che copriva l' insegna.

I campanelli sopra la porta di ingresso avvisarono nuovamente l' entrata dello scrittore, il barista quando lo vide lo salutò a mano distesa, e nel mentre cacciò una birra sul tavolo e la aprì per lui, come se lo avesse letto nella mente.

<<Hey, ciao da quanto tempo come stai?>> Disse il barista con una certa cordialità.
Lo scrittore gli rispose: << Bene dai... Sono stato un mese male per colpa di questa neve... Non la sopporto!>>

<<Ah capisco non è facile resistere a questo freddo....Dai accomodati e goditi questa birra così ti sentirai più caldo>>.

Lo scrittore ascoltò il consiglio del barista e andò a prendersi un posto a un tavolino; mentre si stava per accomodarsi su una sedia sentì una voce: <<Ehi...Ci sono seduto io qui...>>.

Lo scrittore a primo impatto non vide nessuno che gli stesse parlando, girò la testa a sinistra e destra ma non notò nessuno; la voce continuò dicendo: <<Sono sotto di te...>>.

Lo scrittore così guardò la sedia e vide un individuo seduto al suo posto;
<<Oh scusami tanto non ti avevo visto....>> disse lo scrittore amareggiato.

<<Tutti dicono così quando non vedono un folletto non c'è più educazione...>> disse il folletto.

Con una faccia sbalordita lo scrittore gli chiese: <<Sei veramente un folletto ?>>

<<Ma certo...Non si vede !?...Sono un esemplare di folletto di Babbo Natale modestamente!>> rispose il folletto con un tono superbo.

Lo scrittore pensante disse: <<Ma Babbo Natale non esiste !!>>

Il folletto sentendo quella blasfemia, si offese dicendogli: <<Certo che esiste, se no chi vi porta i regali?...Siete voi a credere troppo nei regali...Tanto da non accorgevene!... Guarda qui !>>

Così dalla sua tasca uscì una foto nella quale il folletto era affianco a Babbo Natale; lo scrittore vedendo quella foto, non ci volle credere.

<<Ormai manca una settimana per Natale è tutto pronto?>> chiese lo scrittore.

Il folletto con una faccia amareggiata gli rispose: <<Purtroppo no...Non posso essere presente questo Natale per impegni familiari e non so come risolvere questo problema...>>.

<<Ci penserò io se vuoi....Ho sempre desiderato incontrare Babbo Natale!>> disse lo scrittore.

<<Ma ne sei proprio sicuro di questa scelta, non è facile come sembra...>> disse lo gnomo.

Lo scrittore era convinto di quello che diceva così gli rispose: <<Sta tranquillo, ne ho passate tante altre prima di questa avventura!>>

Così lo gnomo si convinse e decise di portare lo scrittore al polo nord, si imbarcarono sulla carrozza magica del folletto che si trovava sul retro del locale e partirono.

Il viaggio durò molto, e in un giorno arrivarono a destinazione, lo scrittore finalmente si trovava nel luogo più magico del mondo "Rovaniemi" il villaggio di Babbo Natale.

Tanti folletti erano al lavoro per finire i preparativi per il grande giorno, correvano da una parte all' altra e il nostro scrittore dovette entrare in azione anche lui, così gli prepararono una calzamaglia e si camuffò come loro, sembrava un folletto un po cresciuto; cominciò a lavorare allo stesso ritmo dei suoi colleghi, organizzò giocattoli, incartò regali e sistemò le renne, i folletti che erano nei suoi dintorni, non capirono chi fosse quel enorme compagno che lavorava con loro.

Nel giro di una settimana fecero un grande lavoro prepararono una enorme quantità di regali che ogni bambino poteva desiderare.

La vigilia di Natale, finalmente Babbo Natale si fece vedere e nel frattempo che gironzolava tra i suoi folletti, notò la presenza dello scrittore.

<<Ho Ho ho...ma tu sei il nuovo arrivato! Come ti trovi?>> Chiese Babbo Natale.

Lo scrittore con un pò di imbarazzo gli rispose: <<Molto bene...Mi piace questo posto è molto vivace!>>

Babbo Natale con la sua iconica risata gli chiese: <<Sei il primo essere umano ad essere qui ad aiutarci per il Natale...Ti farò un bel regalo...Vuoi venire con me questa sera a portare i regali a Londra così ti porto a casa?>>

Lo scrittore accettò volentieri la proposta così si preparò e la sera partì, le renne della carrozza di Babbo Natale scalpitavano dalla voglia di volare, lo aspettavano da un anno questo momento, metre si accomodaro sopra la carrozza con il grande sacco di regali partirono per la grande missione del Natale.

Lo scrittore non aveva mai visto il mondo da quell' altezza, in quel viaggio ebbe l' opportunità di viaggiare per il mondo, vide tutti i posti del mondo in una notte finchè arrivò alla sua amata Londra.

Lo scrittore vide la sua citta dormiente e nel frattempo che Babbo Natale si adoperava a consegnare i regali vedeva le strade vuote dalla tarda notte.

Finchè arrivò il turno della sua casa; <<È arrivato il tuo turno mio caro scrittore, Ho Ho Ho!!!>> disse Babbo Natale.

<<Ti ringrazio per avermi portato a casa, mi sono divertito tanto in questo viaggio>> disse lo scrittore.

<<Ho Ho Ho il piacere è tutto mio, grazie per il tuo aiuto...Prima che scendi prendi il tuo regalo!>> disse Babbo Natale.

Dopo aver preso il suo regalo scese dalla carrozza salutando Babbo Natale mentre varcava il cielo per la sua prossima destinazione.

Lo scrittore posò il suo regalo sul tavolo, era tentato di aprirlo immediatamente ma seppe resistere e decise di aprirlo la mattina di Natale.

La notte passò velocemente, e la mattina seguente come per appuntamento lo scrittore aprì il regalo e trovò dentro un libro ricamato in rosso della sua ultima avventura che il suo amicone rosso la intitolò: "La missione di Babbo Natale".

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