CAPITOLO 13 - GHOST

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Il cuore di Ari sussultò nel momento in cui Taeyong le disse così sinceramente di aver bisogno di lei.

Questa situazione la confondeva così tanto, era così surreale.

La ragazza lo raggiunse come se non potesse farne a meno, si sedette accanto a lui e lo abbracciò dandogli dei leggeri colpetti sulla schiena per confortarlo. Taeyong sprofondò nel suo abbraccio in lacrime.

Stettero così in silenzio per qualche minuto, finchè Taeyong non smise di piangere per poi prendere il viso di Ari tra le mani e baciarla.

Quel bacio fu così intenso, sincero, carico di parole che non era necessario dire ad alta voce.

Ari si fece trascinare completamente da quel momento, dimenticando qualunque cosa al mondo che non fosse Taeyong, concentrandosi solo su quanto il suo volto fosse carico della profondità che il ragazzo aveva dentro. Quel bacio durò così a lungo che quasi Ari pensò di non riuscire più a ricordare come tornare a respirare normalmente, senza le labbra di Taeyong attaccate alle sue e le sue mani affusolate sulle guance.

Quella notte Ari e Taeyong fecero l'amore come se i loro corpi fossero destinati a completarsi. Sembrava che le mani di Taeyong fossero nate per stare sul seno della ragazza e che il suo collo, sul quale spuntavano le vene turgide durante i momenti di estasi, fosse lì per ospitare le sue labbra.

Dietro il romanticismo e la dolcezza di Taeyong, però, si nascondeva una belva feroce, che a letto manifestava tutta la sua aggressività (in senso buono).

Fare sesso con Taeyong era adrenalinico. Lui aveva la tendenza ad iniziare il rapporto dolcemente, prima di trasformarsi in un vampiro assetato di piacere.

Taeyong era un maestro del dirty talking, delle mani al collo e dei polsi legati con la sua cintura.

Ari non riusciva a resistergli quando si trasformava, veniva completamente assorbita nel gioco, in cui lei era la preda. Amava osservare il ragazzo sensuale che la guardava come se volesse divorarla.

Il sesso con Taeyong era una droga per Ari, dava dipendenza, più lo faceva e più ne voleva ancora.

Dopo tre o quattro sessioni intense di sesso malvagio, i due ragazzi crollarono sul letto, distrutti da una prestazione così piacevole, ma anche così impegnativa dal punto di vista fisico. Ari dormì le ore successive, accucciolata sul petto nudo di Taeyong, che la stringeva a sé in un forte abbraccio.

La ragazza si svegliò qualche ora dopo, e trovò Taeyong sempre nella stessa posizione, che la guardava dolcemente.

''Pensavo che in questa stanza abbiamo fatto tante cose per la prima volta.'' Le disse.

''È la prima cosa a cui ho pensato mettendo il piede qui dentro, poco prima che mi invitassi alla tua festa a Busan.'' Gli rispose lei.

''Sono così felice che tu sia qui. Mi sei mancata così tanto in questi anni.'' Aggiunse lui.

Il cuore di Ari batteva all'impazzata, così forte da non riuscire a formulare pensieri di senso compiuto. Quella appena passata era stata una notte intensa, e quello davanti a lei era un ragazzo molto speciale.

''Troppo speciale'' disse Ari ad alta voce senza riuscire a controllarsi.

''Troppo?'' chiese Taeyong.

Ari si pentì di aver dato voce ai suoi pensieri senza controllo, ma a quel punto decise che era arrivato il momento di parlare a Taeyong apertamente delle sue perplessità riguardo la loro relazione, includendo anche Ten nel discorso.

''Quindi quel collega che era qui ieri sera rappresentava per te un modo per fuggire da noi?'' Le chiese Taeyong, dopo che Ari gli aveva espresso tutti i suoi recenti pensieri.

''Sì. Lui rappresenta tutto ciò che sarebbe giusto per me.'' Gli rispose la ragazza con voce ferma, nonostante avesse gli occhi inondati di lacrime.

''Vuoi che me ne vada?'' chiese Taeyong, senza nemmeno un accenno di rabbia, ma mostrando solo comprensione nei suoi confronti.

Ari era davvero indecisa su cosa rispondergli.

Voleva davvero dirgli di sì, che sarebbe stato meglio per tutti se lui e Ten fossero usciti dalla sua vita per sempre, lasciandola libera di vivere come una persona normale.

Ma la realtà dei fatti è che ormai era troppo tardi per questo. Ari non era più una persona normale dal momento in cui aveva fatto ritorno in Corea.

Quasi si vergognava di quanto fosse cambiata, del fatto che non le bastasse più l'idea di una banale relazione con un uomo ordinario, delle cene al ristorante, di vedere le luminarie a Natale.

Nessuna delle sensazioni più piacevoli che Ari avesse provato nella vita poteva eguagliare l'intensità di quelle provate quel fine settimana a Busan mentre guardava Ten e Taeyong ballare per lei, di quella festa di Halloween in cui osservava le mani di Taeyong scivolare sul corpo di Ten, delle profonde conversazioni durante i lunghi viaggi in macchina con Ten, dei momenti in cui vedeva le lacrime di Taeyong cessare di scorrere, dell'immagine dei due ragazzi appoggiati alle sue spalle.

Era diventato tutto così eccessivo, che ormai la normalità sembrava così insignificante per lei.

''No. Non andartene. Non lasciarmi di nuovo.'' Disse Ari, lasciandosi abbandonare alle lacrime.

Taeyong tirò un sospiro di sollievo, era convinto che il silenzio della ragazza fosse un cattivo presagio, e che stesse per uscire da quell'appartamento senza vederla mai più. Invece, inaspettatamente, dopo anni ormai, era riuscito a captare delle emozioni reali al di là dello sguardo freddo che la ragazza indossava come un'armatura. 

Cold Eyes Ice DiveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora