Capitolo 8

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☆NATE☆

Cazzo... ma che mi è preso? Non ho resistito ed ho agito d'istinto. Quando ha ammesso di essere attratta da me ormai da parecchi anni, non ho potuto fare a meno di attirarla a me e baciarla. Non appena ho sfiorato le sue labbra, un fremito mi ha attraversato l'intero corpo e quando lei ha dischiuso la sua bocca per darmi libero accesso, le nostre lingue hanno iniziato una danza sincronizzata. Il suo profumo ed il suo sapore mi hanno a dir poco stordito ed io non avrei più voluto staccarmi da lei e dalle sue labbra così invitanti ed inebrianti.

Mentre la mia lingua era intrecciata alla sua, la mia mente si è completamente azzerata e non esisteva altro che lei... probabilmente non mi sarei mai fermato se non ci avesse interrotto sua cugina e l'avrei trascinata con me in bagno o da qualunque altra parte per poter rimanere da solo con lei e sono certo che lei non mi avrebbe fermato.

Ora che se n'è andata con sua cugina, io me ne rimango qui in piedi solo come un coglione e con un'erezione nelle mutante di tutto rispetto che mi fa un male cane. Ho appena baciato la ragazza di mio fratello ed è stato il bacio più sensazionale che io abbia mai dato... ma porca di quella puttana, si può sapere perché devo sempre cacciarmi nei casini ed invaghirmi di ragazze già impegnate?

Se non fosse proprio mio fratello il tizio con cui sta Wendy, molto probabilmente non mi sarei fatto molti scrupoli al riguardo ed avrei fatto di tutto per conquistarla, fregandomene altamente del fidanzato ma è di Alex che stiamo parlando cazzo, lo stesso che solo pochi giorni fa le ha regalato un anello e chiesto di vivere insieme a lui. Non posso fare questo proprio a mio fratello, non me lo perdonerebbe mai, lo conosco... e non avrebbe nemmeno tutti i torti. Perciò, non mi resta che continuare questa assurda serata come se nulla fosse successo, magari portandomi a letto un'altra ragazza qualunque che mi aiuti a togliermi dalla testa Wendy. Ho fatto una cazzata, un'enorme cazzata e farò in modo che non si ripeta mai più.

***

La mattina successiva mi sveglio in un letto che non è il mio. Mi guardo intorno e cerco di mettere a fuoco dove mi trovo ma non riconosco la stanza che mi circonda. Volto il capo a destra e mi ritrovo davanti una testa di lunghi capelli biondo platino sparsi sul cuscino... cazzo, non mi ricordo praticamente quasi nulla della notte appena passata e come se non bastasse ho letteralmente la testa che mi scoppia.

Richiudo un attimo gli occhi per cercare di fare mente locale ma non è il volto della donna bionda distesa accanto a me che mi compare davanti, bensì quello di Wendy. Doppio cazzo, ricordo perfettamente il bacio che ci siamo scambiati ieri sera, dopodiché ho il vuoto totale di come sia proseguita la mia serata. Devo aver bevuto parecchio visto il martello pneumatico che ho nella testa e non è da me... non ricordo il tempo dell'ultima volta che mi sono ridotto in questo stato.

La sconosciuta di fianco a me inizia a muoversi e mugugna qualcosa, al che decido che è giunto il momento di tagliare la corda e svignarmela. Mi alzo a fatica dal letto e recupero i miei vestiti sul pavimento, li indosso, dopodiché mi avvio verso l'uscita.
Ho bisogno di un caffè e di un analgesico il prima possibile ma devo prima raggiungere casa mia.

Esco dell'appartamento in cui mi trovo e per fortuna non impiego molto a visualizzare il mio pick-up parcheggiato poco distante. Salgo e mi metto alla guida. Dopo alcuni minuti raggiungo finalmente il ranch e mi trascino verso casa. Se non prendo subito un antidolorifico credo che potrei impazzire. Entro in cucina e trovo mia madre già intenta a preparare la colazione.

"Ehi, tesoro... mi hai fatto prendere un colpo, non ti ho sentito entrare... che ti è successo? Stai bene?" inizia a dire mentre io mi lascio cadere di peso su una sedia.
"Sto bene mamma, ho solo bisogno di un analgesico e di un caffè..." le rispondo appoggiando i gomiti sul tavolo e prendendomi la testa tra le mani.

Come into my heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora