Capitolo 22

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☆NATE☆

Dopo alcuni istanti di incertezza, Wendy tira fuori la chiave dalla tasca e apre la porta della stanza che funge da spogliatoio per il personale. La seguo all'interno e mi richiudo la porta a chiave alle spalle.
"Nate..." sta per dire lei ma io la zittisco sul nascere.
"Shh scricciolo, non dire nulla..." esclamo posandole un dito sulle labbra.

Sto agendo completamente seguendo il mio istinto senza pormi molte domande e probabilmente starò sbagliando ma ora come ora non riesco a fare altrimenti. Ho bisogno di lei, di averla di nuovo tra le mie braccia, di sentirla ancora solo mia e di nessun altro.

Le metto una mano dietro la nuca e la attiro contro il mio corpo, incollando finalmente le mie labbra alle sue. Il suo dolce profumo mi stordisce all'istante e la mia lingua si fa strada tra le sue labbra dischiuse fino ad incontrare la sua. Le poso la mano libera dietro la schiena e la faccio aderire maggiormente contro il mio petto senza smettere di baciarla.

"Nate, aspetta... potrebbe entrare qualche mia collega e poi mi stanno aspettando di là..." esclama tra un mio bacio e l'altro ma io non le dò modo di aggiungere altro. La faccio indietreggiare fino ad appoggiare la schiena alla parete più vicina e la blocco appoggiando i palmi delle mie mani al muro, ai lati della sua testa.

Riprendo, quindi, a divorarle la bocca e l'unica cosa a cui riesco a pensare in questo momento è me dentro di lei. Ne sento un bisogno viscerale e sento che anche per lei è lo stesso, ci potrei mettere la mano sul fuoco. Invece, la mano gliela metto in un altro posto, di gran lunga più piacevole del fuoco e le mie supposizione si rivelano veritiere.

Impazzisco per il modo in cui il suo corpo reagisce al mio, basta che io la sfiori e sento la sua pelle incresparsi sotto le mie dita ed andare a fuoco... ed il mio corpo non è certo da meno. Quando sono con lei, mi ritrovo in uno stato di perenna eccitazione e non sono mai sazio di lei, dei suoi baci, delle sue carezze e del suo corpo.

La minigonna nera che indossa le è ormai risalita fino a mostrare in parte il pizzo nero delle sue mutandine e le mie mani si muovono da sole fino ad arpionarle le natiche, per poi scivolare verso il davanti ed abbassarle le mutandine stesse fino ...

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La minigonna nera che indossa le è ormai risalita fino a mostrare in parte il pizzo nero delle sue mutandine e le mie mani si muovono da sole fino ad arpionarle le natiche, per poi scivolare verso il davanti ed abbassarle le mutandine stesse fino alle caviglie. Mi slaccio velocemente la cintura dei pantaloni e abbasso la cerniera per poi abbassarmeli quanto basta.

A questo punto le afferro una coscia da sotto il ginocchio ed entro in lei con un'unica precisa stoccata. Lo so, forse sono stato un pó brusco e frettoloso ma non ho resistito oltre... dopo essere rimasto per alcuni istanti fermo per permetterle di abituarsi alla mia invasione, inizio a muovermi piano dentro e fuori e cazzo, mi sento in paradiso... Wendy è il mio paradiso personale ed il suo corpo che si muove in sincrono con il mio mi fa provare delle sensazioni pazzesche.

"Alex ti fa godere come ti faccio godere io?" non riesco ad esimermi dal chiederle vicino ad un orecchio mentre mi spingo ancora in lei.
"Nate..." geme lei ma io non demordo.
"Rispondimi, voglio saperlo..."
"No... solo tu riesci a portarmi al limite in questo modo, ok? Sei soddisfatto ora?" ammette e poco dopo la sento tramare e contrarsi tra le mie braccia mentre io la seguo alcuni istanti dopo.

Come into my heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora