𝘄𝗲 𝗺𝗮𝗸𝗲 𝗼𝘂𝘁 𝗶𝗻 𝘆𝗼𝘂𝗿 𝗺𝘂𝘀𝘁𝗮𝗻𝗴 𝘁𝗼 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗼𝗵𝗲𝗮𝗱

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Tengo una mano premuta sulla schiena di Keiji, che si inarca verso l'alto, le labbra schiuse ripetono il mio nome sottovoce come una nenia senza fine, quando mi abbasso all'altezza del suo orecchio per mordere il lobo, poi lasciare una scia umida sulla sua guancia.

Lo guardo strizzare gli occhi, infilare un braccio – in un qualche modo – dietro al mio collo, per tenermi vicino a sé. Lo ascolto che alza la voce, le sue dita stringono le lenzuola con forza mentre la mano libera cerca di aggrapparsi al muro sopra al letto.

Fa rumore, e non poco quando lo scopo.

Stringe una gamba dietro il mio fondoschiena, si preme verso al basso per venire incontro alle mie spinte.

Lo tengo fermo sul materasso, entro ed esco in modo accennato.

So che è vicino all'orgasmo, non aspettavo altro.

Fare sesso dopo aver girato sul set, in attesa di questo momento, quando tutti si ritirano e noi possiamo goderci il nostro piccolo segreto, è così gratificante. Baciarlo dentro a uno dei camion del set, in attesa delle truccatrici, con Kuroo e Kenma che controllano per noi, sfuggire mano nella mano dopo cena in questi corridoi come due bambini.

Mi piace così tanto.

Sono un ragazzino infatuato.

Premo la mano aperta sulla sua schiena con più forza, la sua voce comincia a richiamarmi con un tono più alto, quasi lamentoso.

«Bokuto-san, Bokuto-san, sto per...»

Si stringe.

Ed io esco di colpo.

Mi levo il sudore che cola dalla fronte, sorrido d'istinto.

È da tanto che... voglio farlo, con lui.

Provare a vedere la sua reazione, giocare con il suo stesso corpo.

Rimango premuto con le ginocchie sul materasso, si rivolge verso di me con le labbra schiuse e gli occhi spalancati.

Senza parole, eh?

Respira profondamente.

E poi si distende con la schiena davanti a me, contro ai cuscini appoggiati al muro.

«Ti prego, Bokuto-san. Ti...»

Lo tiro dal retro delle cosce, spalanco la bocca contro la sua che mugugna qualcosa che assomiglia al mio nome.

Fa leva dal basso, ma lo fermo con un sorriso.

Lo tengo rivolto con gli occhi verso di me, un dito sotto al suo mento.

«Fammi vedere che cosa sai fare con quelle dita.»

«E se facessi qualcosa... con la mia bocca?»

Lo bacio a stampo.

«Dopo, amore mio.»

Arrossisce un po'.

Prende il lubrificante abbandonato tra le lenzuola, se lo spalma in quantità abbondante tra le dita. Le inserisce dentro di sé, con estrema lentezza, gli occhi sempre rivolti verso ai miei.

Le guance sono arrossate, gli occhiali gli scivolano un po' sul ponte del naso. Le labbra sono schiuse, bagnati agli angoli dalla saliva, quando incomincia ad ansimare piano in contemporanea al movimento pacifico che fa con il bacino verso al basso.

Cerca di riempirsi, di provare a trovare un'angolazione che possa soddisfarlo.

E mi piace da morire, che non ci riesca.

☽ 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 ᵇᵒᵏᵘᵃᵏᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora