𝘄𝗲 𝗵𝗮𝗱 𝘀𝘂𝗰𝗵 𝗮 𝗯𝗲𝗮𝘂𝘁𝗶𝗳𝘂𝗹 𝗽𝗹𝗼𝘁

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La mano di Kuroo mi accarezza la schiena con estrema calma.

Mi sta abbracciando da più di mezz'ora.

Credo.

Il tempo è come se si fosse fermato intorno a me.

Non vale più nulla.

Nè il rumore delle macchine che attraversa la strada al mio fianco, la voce pacata di Kenma che si avvicina per unirsi all'abbraccio, le dita di Kuroo che cercano di afferrarmi il viso tra le mani, per costringermi ad alzare lo sguardo, che continuo a puntare sul marciapiede sotto i miei piedi.

Fa freddo.

Ma continuo a piangere, a singhiozzare come un bambino in cerca della madre al supermercato.

Mi stringo addosso al petto di Kuroo, alle sue braccia che mi cullano in silenzio.

«Bokuto, che è successo, come sta Keiji? Bokuto, che sta...»

«Potrebbe morire da un giorno all'altro, non me l'ha mai detto e...»

Singhiozzo ancora.

Kuroo mi afferra dalle spalle, si china verso al mio viso con un sospiro.

«Kou, cerca di calmarti e prova a dirci che cosa ti hanno detto i dottori.»

Lo dico ad alta voce.

Guardando Kenma che schiude le labbra sorpreso, prima di lanciarsi una rapida occhiata con Kuroo, che sembra altrettanto sconvolto, da avvicinarsi maggiormente a me per abbracciarmi.

Un abbraccio che rifiuto.

Da cui mi allontano con un passo.

Con le mani che mi prudono, il mio intero corpo che trema.

Mi sembra di essere elettricità allo stato puro. Pronto a dissolvermi nell'aria intorno a me, pur di non cercare di scoppiare davanti ai loro occhi.

Quanto può fare male una bugia, eh?

Keiji potrebbe scomparire da un giorno all'altro come Ikue.

È questa l'amara verità. Non ho mai detto a nessuno quanto sia stato difficile accettare la sua fuga, provare a crescere una figlia cercando di essere un perfetto padre di cui potesse essere orgogliosa. Ho cercato di essere me stesso, non soltanto davanti le telecamere.

Sapevo che Kenma non potesse reggere il peso di vedermi seduto in un angolo in attesa di Ikue.

E sapevo che Kuroo non potesse essere costantemente la mia spalla, non nel periodo in cui aveva deciso di andare a vivere con Kenma, di diventare un attore professionista al mio fianco, provando a coronare il suo sogno sulle passerelle di Tokyo.

Sapevo che cosa dovevo fare.

Volevo essere un bravo padre, una persona che tutti avrebbero ammirato.

Perché ho cresciuto una figlia che è diventata il mio capolavoro e il mio orgoglio più grande.

«Kou, sei sconvolto e non sei in te, perché non aspetti qui con Kenma?» Sussurra Kuroo, che lentamente mi spinge sotto a una tettoia con Kenma, cercando di ripararci entrambi. «Vado a prendere qualcosa al supermercato, okay? Torniamo da me, poi chiamo Ikue e l'avverto che stai da noi.»

Annuisco appena.

Mi siedo sull'angolo di fianco l'entrata del negozio.

Stringo le braccia intorno alle gambe piegate di fronte a me.

Kenma si siede al mio fianco, mi guarda per un breve istante.

Poi sospira.

«Mi dispiace che non te l'ha detto, Bokuto.»

☽ 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 ᵇᵒᵏᵘᵃᵏᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora