Frammenti di anime - Angel with a shotgun II [Taekook]

Cornetti alla crema e piume insanguinate

"This is the End
Hold your breath and count to ten

Feel the Earth move and then
Hear my heart burst again"
-Skyfall, Adele

Sono pronto a sacrificarmi? Sono pronto a fare un passo nel vuoto senza sapere dove andrò a finire? Se ripenso alla mia vita, alla mia triste vita, potrei anche dire di sì ad occhi chiusi: la mia esistenza non è stata affatto...piacevole o decente. Sono sempre stato solo un corpo vagante, la mia anima se n'era andata già da tempo. Un inetto, ecco come potrei definirmi.

Ma sono davvero pronto a saltare? È quello che fanno gli eroi in fin dei conti. Ma gli eroi non esistono, non in questo mondo e di certo io non sarò il primo. Nei fumetti gli eroi non hanno paura, sono pronti a morire in un batter d'occhio per il loro popolo e la loro morte viene riconosciuta anche dopo secoli tramite storie e monumenti enormi eretti in loro onore. Se ipoteticamente parlando gli eroi dovessero esistere sul serio, io non sarei uno di loro anche perché sono un codardo, la persona meno coraggiosa che conosca ed in questo momento me la sto facendo francamente sotto.

Perché è vero: la mia esistenza è stata pressoché inutile e triste, ma nel momento in cui qualcuno mi chiede "Sei pronto a morire?" io non posso rispondere di sì. Non posso, capite? Non se penso al fatto che potrebbe non esserci una seconda possibilità, non se penso alla piega che ha preso ultimamente la mia vita.

E ora sono qui, davanti ad un edificio degno dei film horror, con un'arma che neanche saprei come usare, con delle persone che mi hanno rivoluzionato la vita ̶ e non saprei dire se in positivo o negativo ̶ e con il cuore in gola.

Immagino siate confusi da questo mio sproloquio iniziale. Be', comprensibile dato che non sapete tutta la storia. È necessario fare un salto indietro, un bel salto indietro, per capire perché sono qui e cosa sta succedendo esattamente. Vi starete chiedendo chi sono, immagino: eravate abituati ad un altro tipo di narratore che entrava nella testa di due persone più fighe di me, aggiungerei. Ma non posso dirvelo ora, rovinerei tutto, lo capirete.

Come stavo dicendo, dobbiamo tornare un attimo indietro, precisamente al sedici Luglio. Sì, ricordo la data e tanti altri particolari di quel giorno, se ve lo stesse chiedendo, ma sfido chiunque a dimenticare ciò che ho vissuto io. Era cominciata come una giornata normalissima, una delle tante che continuavo a vivere e sarebbe potuta terminare come da copione ed invece il fato ha ben deciso di rompermi il cazzo, scusate il francesismo ̶ abituatevi perché il mio linguaggio è abbastanza colorito, adorati spettatori.

La mattina del sedici luglio il mio cellulare si era acceso come sempre alle nove e mezza sprigionando a tutto volume MIDDLE FINGER di Bohnes nella mia cameretta adolescenziale. Ma l'avevo totalmente ignorata, rannicchiandomi di nuovo su me stesso, lasciando un piede a penzolare fuori dal letto. Ero troppo stanco e non avevo la minima voglia di aprire gli occhi ad un nuovo giorno, più del solito. E questo perché la notte prima ero rimasto sveglio fino alle quattro a vedere la nuova serie tv del signore degli anelli.

Il lenzuolo leggero mi riparava dal lieve freddo che sentivo perennemente, anche in estate sì. Ed era una sensazione così piacevole! Coprirsi le notti fresche estive e sentire quei brividi di piacere che fanno tirare un sospiro di sollievo. Ecco, mi stavo godendo esattamente quella bellissima sensazione quando mio fratello era entrato con la delicatezza di un rinoceronte nella mia camera.

Grugnii a causa dei rumori e maledissi quel ragazzo mentalmente perché ormai il mio sonno era totalmente perduto. Con un occhio chiuso ed uno aperto alzai di poco la testa, il giusto per intravedere la figura sfocata di mio fratello che frugava nel mio armadio. «Che vuoi?» brontolai con ancora il sonno a scorrermi nelle vene.