•Chapter number XIII•

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Mi risveglio dopo un'ora circa, non riesco a dormire profondamente oggi.
Delicatamente sposto il braccio di Niall dal mio fianco appoggiandolo sul materasso, per poi scendere dal letto cercando di non svegliare gli altri due.
Mi passo le mani sul viso più volte e mi stiracchio, sbadigliando.
Sul tavolo c'è già il mio pranzo, e decido di provare a mangiare.
Mi siedo al tavolo e analizzo il mio cibo.
Pasta al pesto, dove il pesto però è marrone e non verde come sempre, bastoncini di pesce come secondo, che sicuramente non mangerò dato che non mi piace il pesce e come "dolce", una misera fetta di cheesecake ai lamponi.
Inizio a mangiare la pasta che però come sempre non finisco, lasciando da parte il pesce e finendo invece il pezzo di torta.

'Finalmente hai mangiato qualcosa'

La voce di Niall alle mie spalle mi fa girare verso di lui, mentre con passo silenzioso si avvicina al mio tavolo per poi appoggiarsi al bordo.

'Lo faccio solo per mio padre'

Dico a voce bassa per poi pentirmene.
Insomma lui non sa niente, e non so nemmeno perché io l'abbia detto a lui.

'Mi dispiace. Non dirò che ti capisco perché non potrei, ma mi dispiace'

'Tu..lo sai?'

Annuisce abbassando lo sguardo dispiaciuto, e forse anche impaurito da una mia reazione brusca, che però non arriverà.
Insomma, prima o poi l'avrebbe dovuto sapere, e poi sono troppo stanca per incominciare a litigare.

'È..che mi manca così tanto'

Dico con la voce spezzata dall'emozione.

Non adesso Margaux, non davanti a lui.

Di colpo si alza dal tavolo per poi venire ad abbracciarmi.
Non mi aspettavo questo gesto da parte sua, ma da un lato mi rincuora sapere che anche se non mi conosce, oppure mi conosce davvero poco, cerca di starmi accanto e consolarmi.

'Non piangere Margaux'

Annuisco per poi sentirmi stringere un'ultima volta prima che si stacchi dall'abbraccio, guardandomi con un sorriso che mostra davvero bene il suo apparecchio trasparente.
E dire che a nessuno sta così tanto bene come a lui.
Un sorriso spontaneo e di ringraziamento si imprime sulle mie labbra prima di abbassare lo sguardo sul tavolo, dato che non riesco a sostenere per più di 20 secondi il suo sguardo.

'Qualcuno ha bisogno di un abbraccio?'

Chiede la Betty, e senza che potessi reagire, me la ritrovo addosso, coinvolta in un abbraccio caloroso.
Prima di staccarsi anche lei, mi lascia un bacio sulla guancia.

'Allora, cosa si fa ora?'

'Io propongo di andare a fare il bagno nella piccola piscina dell'ospedale dato che oggi fa abbastanza caldo'

Cosa? Piscina? Quindi io dovrei mettermi in costume?
Ma nemmeno a morire.

'Ma quella piscina serve ai pazienti che fanno riabilitazione, noi non possiamo andarci'

Dico io cercando di convincerlo a non andare in piscina.

'Ci andiamo di nascosto, i corsi iniziano verso le 16 di solito, nessuno saprà niente'

'Io non ho un costume, mi dispiace'

'Si, in effetti nemmeno io'

'Vi mettete in pantaloncini e maglietta, che problemi ci sono?'

Bhe, sicuramente preferisco mettermi in maglietta e pantaloncini che rimanere scoperta davanti a lui.

'Va bene'

Problems||Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora