Problems||Niall Horan

•Chapter number XXIX•

Devo trovare Niall, non posso lasciarlo solo in questo momento, ha ragione sua nonna, devo stargli accanto, come lui è stato accanto a me nel momento peggiore.
Non ho idee su dove potrei trovarlo e anche se ne avessi, non saprei da dove iniziare.
Magari è seduto sotto uno dei due grandi salici, posto molto improbabile dato che verrebbe trovato subito, ma tentar non nuoce.
Scendo le scale per poi arrivare all'entrata, prima di uscire controllo la macchinetta del caffè, ma di lui non c'è traccia.
Esco dirigendomi al solito giardino dietro l'edificio e mi dirigo al salice destro. Faccio il giro dell'enorme tronco almeno 3 volte e in effetti posso sembrare una cretina, quindi constato che li non c'è. Vado a controllare anche quello di sinistra facendo la stessa azione che con l'altro e nemmeno lì c'è.
Mi avvicino ai giochi dei bambini per vedere se magari si e intrufolato li dentro, ma non lo trovo. Controllo con lo sguardo le varie panchine poste nel giardino ma sono tutte vuote oppure occupate da anziani accompagnati da infermieri.
Sbuffo per poi dirigermi ai perimetri dell'ospedale e controllo le aiuole dove mi ero nascosta io quando sono scappata, e anche se le ricontrollo 20 volte, Niall non c'è.
Che sia andato a casa sua?
Molto probabile, e io non riuscirei nemmeno a raggiungerlo dato che non so nemmeno dove abita, e se lo chiedessi all'infermiera di turno, sicuramente mi direbbe dove abita sua nonna, non dove abita lui.
Mi siedo a terra a pensare e a prendere energie dato che è da almeno una mezz'oretta buona che vago per l'ospedale.
I salici li ho controllati e non c'è, i giochi li ho controllati e non c'è nemmeno li, i perimetri dell'ospedale e le aiuole le ho controllate e non c'è traccia di Niall, dove altro posso cercarlo?
Non conosco altri posti dove potrebbe essersi nascosto e l'ospedale poi non ha molti posti in cui nascondersi oltre le numerosissime stanze.
E se fosse in piscina a farsi una nuotata, magari per liberare i suoi pensieri?
Bhe, provo comunque.
Mi alzo e mi pulisco i pantaloni per poi andare in piscina notando all'entrata numerosi infermieri come sempre, quindi decido di entrare dal retro come l'altra volta.
Mi aggrappo al muretto e con molta fatica riesco a mettermi in piedi su di esso, non sentendo più la sensibilità delle braccia.
Cammino per poi arrivare alla finestra color blu sempre aperta e catapultarmici dentro, finendo per terra anche questa volta.
Fortunatamente lo spogliatoio è vuoto quindi sono libera di uscire con calma e accertarmi che non ci sia nessuno nei corridoi.
Scendo le scale e percorro il lungo corridoio che porta alla grande porta della piscina e la apro controllando che non ci sia nessuno. Mi affaccio sulla piscina mettendomi sul bordo e non trovo comunque nessuno, l'acqua è calma, come se nessuno l'avesse toccata, quindi è improbabile che sia qui o che sia stato qui.

'Che ne dici di una nuotata?'

Una voce roca e profonda mi arriva alle orecchie, e non ho nemmeno il tempo di girarmi per vedere chi è, che mi sento spingere per i fianchi facendomi perdere l'equilibrio, cadendo in acqua e sentendo subito freddo.
Risalgo in superficie subito e guardo il bordo piscina dove però non c'è nessuno, mi guardo intorno non vedendo nessuno, e mi spavento quando mi sento sbattere leggermente di schiena contro il bordo piscina, sentendo due grandi mani cingermi i fianchi e ritrovandomi due occhioni verdi vispi e lucidi di fronte.
I riccioli bagnati gli ricadono sulla fronte circondandogli il viso roseo e evidenziando le sue labbra carnose che adesso sembrano disegnate con un pennello, perfette.

'Lasciami'

'Ti è piaciuto il bagno inaspettato?'

'No, non mi è piaciuto'

Due fossette appaiono sulle sue guance piene circondandogli le labbra.
Il suo sorriso non mi intimorisce, sembra dolce e tranquillo, fatto da un bambino innocente che ha solo voglia di giocare e di ottenere attenzioni e affetto dagli altri.

'Cosa vuoi farmi?'

A quella domanda il suo sorriso scompare, mentre i suoi occhi diventano spenti e tristi.