Capitolo 8

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Arrivo a Capitol City e riesco, senza farmi notare, passando per le vie, ad arrivare al palazzo.
Penso a un modo per entrare senza farmi notare, poi penso alle tubature, le fogne! Passando sotto al palazzo arriverò di sicuro alle prigioni! Così levo i primi strati dell'abito ingombrante, in modo da riuscire a passare nelle fogne.
Entro in un tombino posizionato nel retro del palazzo e, arrampicandomi sulle pareti, per non bagnarmi, riesco a raggiungere l'altro capo del condotto. Incrocio le dita sperando di aver scelto la cosa giusta da fare passando per le fogne e poi spingo verso l'alto il coperchio del tombino, scoprendo che è estremamente pesante. Esco alla luce, beh forse luce non è la parola esatta dato che sono nei sotterranei delle segrete, le celle non hanno tombini, quindi devo trovare un modo per arrivare a Gale senza farmi scoprire.
Poi vedo una guardia mezza assonnata, mi avvicino e "mascherando" la mia voce chiedo

《Mi spiace aver disturbato il suo sonno signore, ma sono stata inviata qui dal presidente per controllare se il prigioniero è pronto per la prossima "apparizione"》

La guardia fa una faccia stupita e poi dice

《Mi scusi ma lei chi sarebbe?》

Mi prende un po' il panico ma recupero subito dicendo

《Sono la signorina Blanket non per, addetta al controlli prigionieri》

La guardia sbuffa, prende un mazzo di chiavi arrugginite e si avvicina ad una cella in fondo al corridoio tetro e cupo, apre la cella e ordina

《Fate in fretta!》

Poi apre la "porta" della cella: un tonfo al cuore, gli occhi mi si riempiono di lacrime che a malapena riesco a ricacciare indietro, lui è accasciato a terra girato di spalle, la schiena distrutta dalle ferite provocate da colpi di frusta, la camicia lacerata e sporca di polvere e terra. Mi giro aspettando che la guardia se ne torni sulla sedia, anche perché appena si siede si riaddormenta.

《Se siete qui per farmi parlare ve l'ho già detto non cederò qualunque cosa voi mi facciate》

La voce di Gale suona addolorata, tremante, stanca e debole, ma anche decisa a non cedere.
Non si è ancora girato quindi non mi ha ancora visto, anche se, conciata in questo modo, non mi riconoscerebbe comunque.
Mi avvicino lentamente a lui immobile, gli appoggio una mano sulla spalla e mi abbasso per essere alla sua altezza, pur sempre stando dietro di lui.
Lui respira profondamente, evidentemente riconoscendo il tocco della mia mano, come io conosco il tocco della sua. Esita per un attimo, ma poi si gira, il suo volto è pieno di botte e tagli e, come pensavo, non mi ha riconosciuto. Si allontana di poco, ma poi scorge nei miei occhi pieni di lacrime quella luce, quella luce vivida di speranza che anche i suoi occhi possiedono 《K-katniss...》sorrido e lo accarezzo, poi gli getto le braccia al collo, lui mi stringe a se e, come ogni volta che mi abbraccia, io mi sento protetta, al sicuro, nonostante la spiacevole situazione in cui mi trovo. 《Mi sei mancato troppo, avevo paura di averti perso per sempre...》dico nel suo petto tra le lacrime. Lui non le nasconde, piange anche lui, anche se meno di me《Non ho mai perso la speranza amore mio , mai te lo giuro》la sua voce è dolce e sincera. 《Lo so, tu sei un guerriero, non ti arrendi mai!》dico e subito dopo lo bacio, è un bacio che mi mancava da tempo, e che mi fece sentire a casa. Ma poi mi ricordai dov'ero in realtà, è che dovevo trovare il modo di fare "evadere" Gale. Così mi sedetti davanti a lui e gli spiegai com'ero entrata e come avremmo potuto uscire, se non fosse stato per il fatto che lui aveva le mani incatenate al muro di pietra. Così dissi《Troverò un modo per farti uscire di qui giuro, fosse l'ultima cosa che faccio!》《D'accordo, allora facciamo così, tu torna al 12 e pensa a un piano, li sarai più al sicuro. Io nel frattempo resterò qui e darò loro informazioni false su ciò che mi chiederanno ok?》era perfetto in questo modo, a lui non sarebbe stato fatto del male e io avrei tranquillamente potuto escogitare un modo per tirarlo fuori di lì.《D'accordo, allora non ci metterò più di una settimana, resisterai ancora per una settimana?》《Certo che resisterò, io sono un combattente, l'hai detto tu stessa!》sorrisi, mi diede un ultimo bacio e poi mi alzai, lo salutai, e riacquistando il falso tono di voce con l'accento di Capitol City, svegliai la guardia dicendo che avevo finito lui non chiese nulla, si limitò a chiudere la cella e a tornarsene su quella sedia, ormai sfondata dal suo peso. Mando un ultimo bacio volante a Gale e mi rimbuco nel tombino. Sbuca dietro al palazzo, rifaccio tutta la stessa strada dell'andata, riprendo il treno e finalmente torno a casa, anche se, senza Gale, non la sento più casa mia, non la sento più un posto sicuro. Mi lavo e vado nella mia camera a studiare un piano per far "evadere" Gale. Per fortuna nessuno(a parte Effie ovviamente) si è accorto della mia assenza, dato che tutti pensavano fossi nei boschi a sfogare, in qualche modo, il mio dolore (per Gale).

The Hunger Games: GalenissDove le storie prendono vita. Scoprilo ora