Chapter 1

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Jeongin's pov
Un brividino mi attraversò non appena mi resi conto: era un locale BDSM.

Per qualche secondo rimasi immobile, ancora incredulo di dove mi avessero portato, poi mi girai verso gli altri ragazzi: «P-Perché siamo qui?»

Si misero a ridere.

Felix mi accarezzò i capelli, rispondendomi: «Se devi cercare certe cose su internet, fallo col tuo account personale, non con quello condiviso.»

Arrossii tantissimo, capendo bene di cosa stesse parlando: ultimamente mi sentivo in particolar modo interessato al BDSM, e avevo fatto delle ricerche su quest'ultimo argomento, dimenticandomi del fatto che avessi anche un account condiviso con i ragazzi.

Abbassai lo sguardo, rosso probabilmente più di un pomodoro.

«M-Mi dispiace, devo aver aperto internet ed averlo avuto già pre-impostato nel nostro account, al posto di quello mio personale, e sì, mi sono dimenticato di cambiarlo.»

«Non farne un problema - disse Jisung - il ragazzo con cui si sta sentendo Seungmin ha questi gusti e viene abitualmente qui.»

«Oh.»

I miei occhi si illuminarono all'idea che probabilmente avrei avuto l'occasione per approfondire ancora di più questo mondo.

«A proposito, vado a cercarlo.» affermò Seungmin, sparendo tra la folla.

«Allora, andiamo a prendere da bere?» disse Felix, prendendo per mano me e Jisung e trascinandoci verso il bar.

Nel mentre che camminavamo gli occhi mi andarono su uno dei divanetti, dove c'era un ragazzo che indossava una gonna, attorcigliata però attorno al suo bacino, quindi che stava praticamente in intimo - di pizzo - che era piegato sulle ginocchia di un altro, mentre lo sculacciava e, quando passammo loro proprio accanto, sentii che gli diceva: «Umiliato in questo modo davanti a tutti, cosicché ognuno possa vedere quanto sei troia.»

E quella scena, sommata a quella frase, scatenarono un senso di perversione dentro di me, mi sentii per la prima volta seriamente parte di quel mondo, quella era la mia giusta strada, ed ero felice di averla trovata.

Venni distolto dai miei pensieri da Seungmin, che ci raggiunse, insieme al ragazzo con cui si stava frequentando.

«Lui è Changbin.» sorrise.

Ci presentammo a nostra volta e scambiammo due chiacchiere, poi ci disse che in una stanza un po' più appartata, e per quella sera riservata a loro che avevano pagato qualcosa in più per questo motivo, c'erano i suoi migliori amici che erano curiosi di conoscerci.

Lo seguimmo e, appena entrati, la mia attenzione venne attirata da uno dei tre ragazzi seduti lì, che in quel momento stava tenendo in mano un cocktail; quasi subito ricambiò lo sguardo, squadrandomi dalla testa ai piedi, scaturendo nel mio corpo delle strane sensazioni.

I ragazzi si presentarono, si chiamavano Minho, Hyunjin e Chris, o Chan.

Se qualcuno dopo quella sera mi avesse chiesto di descrivere i primi due ragazzi mi sarei trovato seriamente in difficoltà: per tutto il tempo sono stato "catturato" da Chris e dalla sua bellezza.

Aveva dei capelli corti e mossi naturali, castano scuro, un viso stupendo in ogni suo piccolo particolare, e delle labbra carnose che di tanto in tanto si mordeva.

Indossava dei jeans ed una camicia neri, e quest'ultima aveva i primi due bottoni slacciati che lasciavano intravedere i suoi pettorali.

«Ma come mai in questa stanza c'è un letto?» chiesi, dopo essermi presentato, seguito dagli altri.

Chris mi squadrò di nuovo, nel suo sguardo si poteva benissimo leggere un "Se è così innocente cosa ci fa qui?", e una piccola risatina dopo la mia frase da parte sua confermò questo mio pensiero.

Fu Changbin a rispondermi: «Perché la gente le prende per farci sesso, ma noi siamo soliti a farlo per stare appartati tra di noi.»

«Però diciamo che spesso le prendiamo anche per il loro scopo originale.» aggiunse Chan, facendomi sentire un brivido.

Tutti gli altri risero ma io non ne fui in grado, non ci provai nemmeno, la risata mi sarebbe semplicemente morta in gola, e lo sapevo.

Non capivo cosa mi stesse succedendo o se quelle sensazioni mi piacessero; tuttavia dopo un po' sussurrai: «Vado un secondo in bagno.» per poi dirigermi verso l'uscita per prendere in realtà una boccata d'aria ed accendermi una sigaretta.

Spazio autrice
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Slave | JeongchanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora