Chapter 24

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Ero dal medico, pieno di ansia, in sala d'attesa per l'ecografia.

Non riuscivo a smettere di mangiarmi le unghie, il nervosismo mi stava uccidendo e ogni due per tre tiravo fuori il telefono, aprivo la fotocamera interna e controllavo il mio collo.

Ma da quanto tempo era gonfio? Possibile che non me ne fossi accorto da solo se addirittura la mia professoressa a qualche metro di distanza lo aveva visto?

Non lo avevo detto a nessuno perché non volevo far preoccupare i miei amici, avevo tenuto tutte le mie paure e le mie domande per me, o almeno...per me e internet.

Quello che avevo letto mi aveva mandato fuori di testa: ero convinto che ormai non mi rimaneva molto da vivere.

Facevo sempre così ogni volta che avevo un sintomo di qualcosa, mi auto diagnosticavo le malattie più rare e gravi quando poi alla fine non avevo niente di tutto quello.

Speravo sarebbe stato così anche quel giorno, ma il senso d'ansia che avevo era diverso dal solito, ero molto più irrequieto e spaventato. Forse il tono preoccupato della professoressa, che aveva inutilmente cercato di velare con un sorriso molto tirato e forzato, aveva acceso in me qualcosa in più del solito.

«Yang Jeongin?»

Ero perso nei miei pensieri quando sentii la voce del dottore chiamarmi, scossi la testa tornando alla realtà.

«Sì, sono io.» mi alzai, entrando nella stanza camminando lentamente, come se volessi metterci più tempo possibile per rimanere ancora un po' nell'ignoto, avendo davvero tanta paura della risposta di quell'esame.

«Prego, può accomodarsi in quel lettino»

Annuii e mi stesi.

«Quindi, cosa abbiamo qui?» disse il medico, esaminando in un primo momento il mio collo con le mani, osservandolo attentamente.

«Ecco, ho questa sorta di influenza da un bel po di giorni ormai, febbre, tosse e mal di gola. E da un po' ho notato questa parte del collo gonfia, in realtà l'ha vista una mia professoressa laureata in medicina, e mi ha consigliato di fare dei controlli.»

Lo vidi annuire e spalmare del gel sulla sorta di rotella con la quale poi avrebbe effettuato l'ecografia, e successivamente appoggiarla sul mio collo.

Per un po' ci fu del silenzio, mentre guardavo spaventato il monitor cercando di capirne qualcosa e mentre giocavo nervosamente con le mie mani.

Il sospiro che fece poco prima di finire l'esame non mi piacque per niente.

Prese della carta e la passò sul mio collo per asciugare i residui del gel, poi mi guardò.

«Non mi piace molto, dovresti fare degli accertamenti più approfonditi. Chi è il tuo medico curante?»

Deglutii, dicendogli poi il nome.

Si avvicinò alla scrivania compilando un foglio, che poi mi diede.

«Dalle questo, ti farà fare tutti i controlli necessari.»

Dalla mia bocca uscì un respiro tremolante, mentre cercavo di trattenere le lacrime.

«Grazie mille dottore.» mi inchinai, prima di uscire.

Scesi velocemente le scale per andare a pagare la visita alla reception e poi uscii, non riuscendo a non piangere.

Mi era crollato il mondo addosso, e appena salii in macchina mi venne un attacco di panico.

Il cuore mi batteva velocissimo e sentivo proprio alla sua altezza un dolore, le lacrime mi scendevano a fiumi e i troppi singhiozzi mi impedivano di respirare bene, tremavo e sentivo di non avere più il controllo del mio corpo.

Cosa avevo fatto di male per meritarmi tutto questo?

———

Quando mi ripresi, dopo un bel po' di tempo, mi asciugai le lacrime e presi un respiro profondo.

Non me la sentivo per niente ma volevo evitare di allungare troppo i tempi, rischiando di andare incontro a qualcosa di ancora più brutto, quindi misi in moto l'auto e partì per andare dalla mia dottoressa di base.

Provavo a ripetermi di pensare positivo, che tutto si sarebbe sistemato e che forse non era niente di troppo grave, ma non ero davvero convinto di questo, forse in fondo sapevo che qualcosa nel mio corpo non andava.
Ma cosa?

Spazio autrice
Consapevole che mi sto facendo odiare

Slave | JeongchanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora