Chapter 17

390 34 22
                                    

Quella sera mi vestii in un modo davvero molto provocante, ero stanco di tutte quelle istigazioni e volevo far vedere a Chan che ero io a possedere il controllo su me stesso.

Come mi aspettavo infatti, dal primo secondo in cui mi vide non mi tolse più gli occhi di dosso, almeno quando Felix era distratto a fare altro.

Notai però che quest'ultimo era un po' più freddo del solito, ad esempio, se le altre volte che uscivamo rimaneva tutto il tempo appiccicato in modo disgustoso a Chan, quella sera non fu così.

Ci mettemmo in dei divanetti nella sala fumatori, dove la musica si sentiva di meno ed era quindi più facile parlare; avevamo deciso di stare per un po' lì a bere prima di andare in pista.

Mi sedetti vicino a Hyunjin e, senza che io volessi, Chan si mise accanto a me, ricevendo immediatamente un'occhiata da Seungmin.

Sospirai mentalmente ma poi la mia attenzione venne attirata da Felix che si sedette di fronte a noi, vicino a Changbin e Seungmin, e non sulle gambe del suo ragazzo, come avrebbe normalmente fatto.

Cercai lo sguardo di Hyunjin, per vedere se anche lui avesse notato qualcosa, ma sembrava impassibile; tutto quello era davvero strani ma decisi di lasciar stare, almeno per il momento.

Come pianificato precedentemente, dopo circa mezz'ora abbandonammo la sala fumatori dirigendoci in pista.

Stetti ben attento al linguaggio fisico di Felix, conoscendolo sapevo bene che per lui certi modi di comportarsi valevano più di mille parole; notai che più volte Chan provò ad avvicinarsi a lui ricevendo però in cambio della rigidità.

Questa cosa di non sapere cosa stesse accadendo mi mandava fuori di testa, per qualche ragione avevo una strana sensazione, e sapevo che sarebbe potuta essere una semplice litigata, in una coppia è più che normale, ma il mio istinto mi diceva che ci fosse qualcosa di più grande sotto.

Improvvisamente mi passò per la testa un pensiero che mi fece gelare il sangue: "Se Seungmin gli avesse detto qualcosa?".

Senza sprecare nemmeno un momento mi diressi verso di lui, lo presi per un braccio e lo trascinai lontano dagli altri ragazzi.

«Ma che cazzo fai?!»

«Hai detto qualcosa a Felix, non è vero?!» gli urlai contro, iniziando ad essere accecato dalla rabbia.

Tirò via il braccio dalla mia presa, che per i nervi avevo stretto.

«Ma secondo te farei una roba del genere? Sembra che non mi conosci!»

«Non è colpa mia se ultimamente sembri diventato un'altra persona cazzo! E poi lo hai visto come si sta comportando? È ovvio che penso che gli hai detto qualcosa!»

«Non gli ho detto nulla Jeongin, se si comporta così evidentemente sta aprendo gli occhi e si sta accorgendo della persona di merda che Christopher è. Che c'è, non sei contento? A breve avrai la via libera su di lui, oppure lascerai stare perché se non rovini una coppia e la felicità di una persona non ci trovi il gusto?» sputò fuori con acidità quelle parole che mi colpirono come fossero dei coltelli affilati.

Senza dire nient'altro mi diressi verso le scale di quel posto, salendole lentamente, immerso nei miei pensieri, arrivando fino all'ultimo piano ed aprendo la porta che conduceva al tetto.

Il mio corpo aveva bisogno di nicotina quindi, nel mentre che aprivo la porta con una mano, infilai l'altra dentro la borsetta nera che avevo portato con me quella sera, bloccandomi immediatamente quando vidi, seduti sul bordo, Hyunjin e Felix.

Rimasi in silenzio cercando di sentire cosa si stessero dicendo.

Ero piuttosto lontano quindi non capivo molto ma mi bastò una frase di Hyunjin: «So che non te lo aspettavi e mi dispiace per non avertelo detto subito. Meriti di meglio Felix, meriti davvero di meglio.»

Sentii un vuoto nello stomaco, non potevo crederci.

Per non rischiare di essere visto rientrai nell'edificio, chiudendo la porta nel modo più silenzioso possibile.

Fissai il vuoto cercando di metabolizzare che davvero Hyunjin aveva fatto il doppio gioco con me, e probabilmente solo per fare colpo su Felix.

In quel momento era la persona di cui mi fidavo di più, ma nonostante fosse stato davvero uno stronzo non mi venne da piangere, in realtà ebbi proprio un altro istinto in quel momento.

Scesi velocemente le scale trovando Chan all'inizio di queste.

«Jeongin hai visto Felix?» mi chiese.

Lo ignorai, prendendolo per il colletto della camicia un po' sbottonata, tirandolo a me ed iniziando a baciarlo con foga.

Non ci pensò nemmeno un attimo prima di ricambiare, stringendo i miei glutei tra le sue mani venose.

«Andiamo a casa tua.» dissi sulle sue labbra, venendo subito preso in braccio e venendo portato verso l'uscita di quel dannato locale.

Slave | JeongchanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora