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Prima di uscire salii in camera per cambiarmi, prima però di uscire presi il pugnale legandomelo alla gamba, il cappotto copriva ogni parte del mio corpo, infilai il cappello e mi smaterializai.

Prima di uscire salii in camera per cambiarmi, prima però di uscire presi il pugnale legandomelo alla gamba, il cappotto copriva ogni parte del mio corpo, infilai il cappello e mi smaterializai

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Arrivai alla stazione nove e tre quarti, mentre aspettavo il treno sentii un fruscio che veniva dai cespugli dietro di me. Non gli diedi troppo peso e cominciai a camminare per la stazione, cominciai giocherellare con i lacci del cappotto. Quando mi rigirai però vedi che esattemente dove mi trovavo io pochi secondi prima, c'era qualcuno. Anche questa persona era coperta da un mantello, era molto alto ed alcuni ricciolini uscivano dal suo cappotto. Mentre provavo a squadrarlo si girò di scatto verso di me, mi voltai subito, guardando davanti a me. Dopo pochi minuti arrivò il treno, mi andai a mettere nelle cabine con i divanetti, c'era molta strada da fare e avevo un sonno pazzesco. Mi addormentai appoggiando la testa al finestrino , ma con la mano sul pugnale, non si sa mai. 

M svegliai di botto quando sentii uno botto, sarà stato il vento.
Ma le finestre del corridoio sono chiuse, e quelle nelle cabine sono rivolte verso l'alto.
Sarà stato qualcuno a cui è sfuggita la maniglia, perché dovrebbe essere qualcuno di pericoloso?
Dopo cinque minuti di completo silenzio, pensai che magari me l'ero immaginato mentre dormivo, così presi un libro dallo zainetto riprendendo a leggere da dove mi ero fermata. Nemmeno il tempo di finire di leggere la prima frase, che sentii di nuovo un tonfo. Questo non me lo sono immaginato affatto, presi subito la bacchetta. In quell'esatto momento una figura incappucciata passò davanti alla cabina. 
O Gesù

Lilith mantieni la calma non fare una delle tue cazzate...
Mi affacciai, accostando leggermente la porta. La figura nera era alla fine del corridoio, quando mi vide continuò a camminare girando l'angolo. Voleva che lo seguivo?
Ma noi non lo faremo, vero?
Uscii e percorsi il corridoio.
E abbiamo fatto una delle nostre cazzate, ottimo vai così!
Quando svoltai l'angolo la figura era di nuovo alla fine del corridoio, davanti una porta, quando mi vide posò una mano per aprirla ed andare nell'altra carrozza. Ok basta, non mi va più di giocare. <<Colloportus!>>
Adesso non si esce più tesoro...
<<Chi sei?>> Non fece nulla, tanto meno disse qualcosa. 
<<Sto parlando con te! Hai le orecchie tappate o cosa?>>
Vidi un piccolo ghigno comparire sulle sue labbra, era l'unica parte del viso che riuscivo a scrutare. D'un tratto cominciò a camminarmi contro, che diavolo stava facendo? <<Expeliarmus!>> La bacchetta mi volò via dalla mano. 

Presi il coltello dalla coscia, mentre l'uomo continuava a venirmi in contro. Riuscii a prendergli il braccio, facendolo girare per poi mettergli il pugnale alla gola. <<Te lo chiederò solo una volta chi cazzo sei?>>
<<Non mi hai riconosciuto Lilith così mi offendi>> 
<<Dylan?>> SI girò levandosi il cappuccio, aveva tutti capelli scompigliati ed il fiatone. 
<<Ma sei matto, potevo ucciderti!>>
<<Non è la prima volta che ci provi, ma ti blocchi sempre>> Andò a recuperare la mia bacchetta, tornammo alle cabine. 
<<SI può sapere che diavolo che diavolo ci fai qui?>>
<<Potrei farti la stessa domanda>> Adesso lo strozzo.
<<Sto andando da papà, mi servono i nomi dei farmaci che prendeva Emma>>

<<Se me lo avessi detto non sarei qui in questo momento ama casa mia>>
<<Perché avrei dovuto dirtelo>>
<<Perché tuo padre mi ha mandato per proteggerti, devo sapere i tuoi spostamenti fuori dalla scuola>>

Per il resto del viaggio parlammo del più e del meno, arrivati alla stazione di Londra ci smateriallizammo direttamente a casa mia.

Eravamo nelle mia vecchia cameretta, sul letto c'era il nostro gatto Mr. Darcy, a cui prese un colpo e scappò. Provando a fare meno rumore possibile, scesi le scale e andai in camera dei miei, andai nel bagno e su un foglietto scrissi le varie medicine di mamma, che non avevamo ancora buttato. Nel mentre Dylan era andato da mio padre, dovevano parlare di quello che atava succedendo a scuola, sul treno Dylan era stato molto vago sull'argomento. Quando però uscii trovai una delle varie donne delle pulizie, per fortuna era Meredit, lavora con la mia famiglia da prima che nascessi, gli feci segno di silenzio. Fece di si con la testa, continuando le sue pulizie, salii per andare in camera mia, ma mentre percorrevo il corridoio sentii delle foci dalla camera di Max.

<<Avete trovato qualcosa, anche solo un indizio>> Era papà, mi avvicinai di più alla porta, per fortuna chiusa. <<No, ma un altro alunno è scomparso>>
<<Chi sta volta?>>
<<Balise Zabini>> Balise!
<<Si sta avvicinando troppo ai miei ragazzi e a Lilith, trovatelo, non scomodatevi a tornare se non è in vostro possesso>>
<<Certo>> Mi allontanai subito, correndo in camera mia, mi chiusi la porta alle spalle, devo assolutamente tornare a Hogwarts, il prima possibile.

<<Ti ha detto perché venuta qui?>> Chi è venuto qui?
<<Si, doveva prendere delle cose per la scuola>> Ah si, io.
<<Non dirgli di Zabini, non voglio che si preoccupi, deve  godersi i suoi anni li>>
<<Certo Gellert>> 
<<Va a chiamarla le devo parlare>> Appena sentii la frase corsi i camera, mentre mettevo il foglietto nello zaino sentii la porta aprirsi. <<Tuo padre vuole vederti>>
<<Vado subito>> Mentre andavo alla portra però mi bloccò il passaggio. <<Dovresti levarti il vizio di origliare le conversazioni altrui Lilith>>
<<Non ce la faccio è più forte di me>> Quando entrai in camera di Max, papà era affacciato alla finestra. <<Che volevi dirmi?>>
<<Come stanno andando i tuoi primi giorni?>>
<<Bene, andrebbe ancora meglio se i miei amici non sparissero ma va tutto bene>>

<<Lilith so quello che stai pensando ma me ne sto occupando>>
<<Si certo, mi basta che mi porti indietro il mio amico tutto intero>> Uscii dalla stanza, in camera mia trovai Dylan che si guardava intoro. <<Io vado alla villa Malfoy>> Senza dargli tempo di rispondermi mi smaterializai. Quando suonai il citofono non venne nessuno ad aprire, tanto meno quando bussai. Mi ricordai però che io e Draco da piccoli avevamo creato una casa sull'albero che si attaccava alla finestra della sua camera. Entrata nella camera mi stupii che nessuno fosse venuto a controllare, non ero proprio leggiadra come un farfalla. 

Controllai le camere nel corridoio, scesi al piano di sotto ma non c'era anima viva, scesi all'ultimo piano e nemmeno li. Ma non era possibile da fuori si vedeva il fumo che usciva dal comignolo. Stavo per andarmene quando sentii delle foci venire dalla porta sotto le scale. Perché dovrebbero arrivare delle voci dal ripostiglio, è un posto angusto ed umido, non centra nemmeno una persona. Poi sentii una voce, che riconobbi subito, Bellatrix?

MI avvicinai alla porta per sentire meglio. 
<<Noi siamo nell'ottocento Bellatrix non possiamo costringerli>>
<<Chi lo dice, è per il bene delle nostre famiglie>> Sentii improvvisamente uno strano rumore come di una finestra che sbatte, ma fuori non c'era vento e le finestre erano tutte chiuse. <<Scusate per il ritardo, ma stavo parlando con LIlith... Cosa mi sono perso?>> Papà!?!?
<<Stavamo parlando proprio di lei>> Voldemort? Che cos'è una riunione di famiglia?

<<E perché state parlando proprio di mia figlia?>>
<<Bellatrix ha una pazza idea...>>
<<Tutte le sue idee sono pazze va avanti>>
<<Vuole far fidanzare Lilith e Jake Harris>>
Fidanzare? Harries? Io? Sposarci? MA CAZZO HO APPENA SENTITO
<<Non sembra un idea così pazza, gli Harris sono una potente famiglia di stregoni dell'Irlanda del nord>> No ok non ce la faccio più. Feci irruzione nella stanza, tutti si girarono verso di me. <<Non mi sposerò con Jake Harris, cosa diavolo avete al posto del cervello della muffa!>>
<<Lilith calmati>>
<<Calmarmi papà!? Io non mi sposerò con uno sconosciuto solo per i tuoi affari che ti sia ben chiaro!>> Mi avvicinai lentamente alla sua sedia, spostandolo verso di me, così che fossimo faccia a faccia. 
<<Se provi anche solo a contattare gli Harris quando me ne sarò andata da qui, farò cadere tutto il teatrino che hai messo in piedi e mi assicurerò che ti trovino una bella cella ad Azkaban nell'entroterra!>> 

Subito dopo mi samterializzai alla stazione nove e tre quarti, devo parlare con Silente.





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