💙 Capitolo 20💙

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"Mi sta esplodendo il cervello" si lamenta Seungmin ad un certo punto.

Siamo in agenzia da ormai qualche ora e siamo impegnati a studiare giapponese.
È da qualche mese ormai che abbiamo creato questa sorta di "gruppo studio" formato da me, Seungmin e Jeongin.
Ci ritroviamo una volta a settimana per studiare giapponese, preferiamo ritrovarci alla compagnia piuttosto che farlo a casa, meno distrazioni e concentrazione più alta.

All'interno del nostro gruppo, sono uno di quelli che sa il giapponese meglio , ma in compenso faccio schifo con l'inglese.
Ogni volta che abbiano interviste o eventi in inglese, mi sento sempre in imbarazzo perché non lo capisco bene e tendo sempre a stare in disparte, più che altro perché ho paura di dire qualcosa di sbagliato o di non essere capito, per fortuna abbiamo Chan e Felix che ci aiutano.

"Facciamo una pausa hyung?" Chiede speranzoso Jeongin

"Si direi che è il caso, ci stiamo dietro da un bel po' ormai" gli concedo
I due sospirano sollevati e si alzano stiracchiandosi

"Andiamo in caffetteria, vieni con noi?" Chiede Seungmin

"No grazie andate pure voi"

"Ti portiamo qualcosa?" Chiede il più piccolo

"Mmm magari un iced americano per favore"

"Certo! Andiamo" dice Seungmin prendendo Jeongin sotto braccio e trascinandolo fuori.

Mi stiracchio anche io e prendo il telefono in mano, anche Jisung è qui alla compagnia, se non è troppo impegnato vorrei andare a salutarlo.

                                Hey hannie, stai ancora
                                                      lavorando?

Attendo qualche minuto ma non arriva nessuna risposta, strano, di solito ha sempre il telefono a portata di mano.

Mi alzo e decido di andarlo a cercare.
Salgo al piano superiore dove di solito Jisung preferisce stare e mi dirigo verso l'ufficio che usa più spesso, busso piano ma non risponde nessuno.
Attraverso il vetro intravedo una figura  ma non la riconosco, decido quindi di aprire piano la porta.

Jisung è seduto alla scrivania e mi dà le spalle, ha le cuffie alle orecchie quindi non mi ha sentito entrare, è chinato su dei fogli su cui sta scarabocchiando qualcosa, che stia scrivendo qualche nuova canzone?

Mi avvicino lentamente, la scrivania è piena di fogli sparsi ovunque, alcuni stracciati o appallottolati, segno che quello che ha scritto non lo convinceva, alza un attimo la testa pensieroso e dopo pochi secondi, come se avesse trovato l'ispirazione, ritorna chino sui fogli e comincia a scrivere come una furia.

Vederlo impegnarsi così tanto mi fa sorridere d'orgoglio, è sempre stato così sin da quando l'ho conosciuto, ha sempre dato il massimo in quello che ama, cioè la musica.

Mi avvicino ancora un po' fino ad essergli distante solo pochi centimetri, allungo il collo per vedere cosa stia scrivendo ma intravedo solo poche frasi qua e là, ma sembrerebbe proprio una canzone d'amore.

La mia testa fa ombra sui suoi fogli e Jisung si gira di scatto sorpreso togliendosi le cuffie

"M-Minho" balbetta sorpreso mentre cerca di raccogliere i fogli in un mucchio disordinato come se volesse nasconderli da me.

"Ehi" lo saluto con un sorriso

"Mi hai fatto prendere un colpo, che ci fai qui?"

"Abbiamo finito con giapponese, ti ho scritto ma non mi hai risposto quindi ti sono venuto a cercare, disturbo?" Chiedo indicando con lo sguardo i fogli

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