NDL'A

18 5 3
                                    

*Capitolo breve*
Era il mattino seguente e la serata era passata in fretta, ma il pensiero di Remiel così vicino a me non riuscì ad andarsene dalla mia testa. Stavo sbagliando e ne ero del tutto consapevole, ma c'era qualcosa in lui che mi attraeva in modo terribilmente forte. Come il sud attrae il nord, come l'amo attrae il pesce, come la lepre attrae la lince. Come il peccato attrae l'essere umano.
Mi trovavo distesa sul letto già da una buona mezz'ora, cercando di unire ogni pezzo mancante della serata. Ryan, al mio fianco, dormiva ancora nonostante fosse quasi l'ora del pranzo; come biasimarlo dopo l'orario a cui eravamo arrivati.
Non riuscivo a spiegarmi il motivo del mio cambiamento, non riuscivo a spiegarmi perché non avrei esitato nel baciarlo, non riuscivo a spiegarmi la delusione al suo rifiuto. Non riuscivo a capire, non riuscivo a capirmi.
Non avevo intenzione di piangere o di essere divorata dai sensi di colpa; volevo soltanto sapere il motivo del mio non riuscire a capirmi.
Afferrai il cellulare e rimasi accecata dalla luce quando lo accesi. Era mezzogiorno passata ed il mio stomaco iniziava a brontolare, dunque ripresi tutte le forze e mi alzai in modo delicato. Per la prima volta in vita mia resi reale la frase "andarsene in punta di piedi."
Era sabato mattina, era quasi l'una del pomeriggio ed in cielo spiccava un sole che avrebbe sicuramente illuminato anche la parte restante del mondo, se avesse potuto. Non mi rimaneva che godermi la giornata, cercando di rimediare al mio lieve giramento di testa da post-sbronza, che soltanto una volta in piedi mi accorsi di avere.
Arrivai in sala da pranzo e preparai un pranzo fresco e leggero -così da permettere a Ryan di mangiarlo senza alcun problema, a prescindere dall'orario in cui si sarebbe alzato-, ripulii tutto alla perfezione lasciando il pranzo del mio ragazzo nel frigo, e mi diressi in salotto, dove sul piccolo tavolo in vetro vi era poggiato l'ultimo romanzo che stavo cercando di concludere. Trecento pagine di pura magia romantica, raccontata dal punto di vista di una ragazza innamorata della scrittura romance, che senza il consenso del suo cuore si infatuò del ragazzo della porta accanto, il ragazzo tipo delle regola dell'Ente: irruente, saccente e dannatamente attraente..
Mi domandai come anche un semplice libro potesse avere il potere di ricordarmi lui, il suo viso e i suoi occhi d'argento...
"Nessuno disturbi l'amore." era il titolo del libro, e forse era anche quello che avrei dovuto fare... non disturbare più l'amore tra me e Ryan.
Afferrai le poche pagine e aprii proprio lì, dove avevo lasciato il segnalibro color catrame, alla pagina duecentocinquantanove, sperando di riuscire a concludere quel romanzo una volta per tutte.

REMIELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora