STRAPPASTORIE

ESPER (tema: Superpoteri)

La prima bestia apparve anni orsono in centro Europa. Fu un massacro. Il mostro venne fermato dopo aver distrutto tre cittadine e aver quasi raggiunto Berlino. Da quel giorno continuano a formarsi, ad intermittenza, bestie simili a mostri dalle grandezze più disparate e dal sangue verde come linfa. Nascono dalla terra, ed alcuni credono sia la vendetta del pianeta stesso. Ma altri li vedono come una sfida da superare, una prova per il genere umano. Dopo la caduta del primo Titan, così vennero nominati i mostri, alcuni esseri umani cominciarono a sviluppare mutazioni, forse provocate dai residui di quello strano sangue verde, queste comprendevano una forza ed agilità maggiore, velocità, intelligenza e sviluppo muscolare accelerato. Presto gli scienziati iniziarono a studiare questo sangue verde, riforniti dalla continua nascita di queste creature. Dopo due anni venne creato l' Eden, un siero che, se iniettato in una donna in cinta, permette alla progenie di sviluppare veri e propri poteri, come telecinesi o pyrocinesi. Il primo bambino con superpoteri nacque a New York, e da quel giorno si decise che ogni nazione avrebbe potuto ospitare solo un essere umano mutato, per evitare di creare un esercito invincibile e far piombare il mondo in una crisi ancora più grave. Presto nacque l'ente "ESPER", che controlla e gestisce tutti i mutanti di ciascun paese, o "sezione". Si venne a scoprire che gli ESPER hanno una dote innata per l'uccisione di titan, come tra predatore e preda, esempio perfetto fu l'apparizione del primo "named", chiamato così per la sua pericolosità e grandezza, che gli valsero il nome di Behemoth. Per ucciderlo vennero impiegati tutti gli allora ESPER di prima generazione: l'inglese Marshall, l'americano Harris, il tedesco Meyer, il russo Sokolov ed il cinese Liu. Dopo il successo ottenuto, il programma ESPER raggiunse un successo planetario, tanto che una moltitudine di nazioni creò il suo ESPER. Ed ancora oggi, dopo ben tre generazioni, gli ESPER continuano a salvaguardare la pace, come emblema della risolutezza e dell'ingegno dell'essere umano.

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Le potenti raffiche di vento si portano via rapidamente il fumo dalla sigaretta del giovane. Il velivolo militare che lo sta trasportando sorvola placido le nuvole grigie, di fronte al giovane il portellone posteriore aperto gli da una perfetta visuale sull'oceano plumbeo di cumulonembi che ha di fronte.

"pronta?"

Dietro di lui la ragazza seduta sulle panche spoglie del cargo sobbalza lievemente. I lunghi capelli biondi svolazzano nell'aria turbolenta.

"oui! Voglio dire... Sissignore!"

Il ragazzo osserva la giovane ESPER. Gli occhi della ragazza, di un bel azzurro cielo sono annebbiati da una profonda ansia. Gli ricordano i suoi, anni orsono. Il ragazzo controlla il piccolo gps. prima che le coordinate compaiano, si trova a rimirare il suo volto sul display scuro. Capelli neri come ossidiana, occhi grigi come acciaio, ed una lunga cicatrice sulla guancia destra.

"tra cinque minuti avremo contatto visivo... la tua agitazione mi perplime, Pucelle, non è di certo il primo titan che affronti."

La ragazza guarda a terra tra i suoi scarponi militari ed arrossisce lievemente.

"non ho mai affrontato un "named"..."

Il giovane uomo spegne la sigaretta e si gira verso la ragazza appoggiandosi al lato del portellone.

"non è tanto diverso, devi solo colpirlo fino a quando non muore"

La ragazza pare voler ribattere, socchiude le labbra per dire qualcosa, ma rinuncia subito. Il giovane ripensa al profilo della cadetta, tra le reclute giunte per addestrarsi all'accademia militare londinese, le era parsa la più promettente: Amelie Depois, nome in codie: "Pucelle", esper della sezione francese; prima del corso militare. La giovane lo aveva colpito, calma e composta. Una differenza abissale dalle altre due reclute che gli erano state affidate: il rumoroso e disattento Emanuel Garcia dalla Spagna e la spensierata Ilaria Nibbio dall'Italia. Ma in quel momento la ragazza era persa nell'angoscia. Poco male, si sarebbe svegliata presto.