un tipico martedi mattina (comico)

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Il piccolo appartamento della sessantanovesima strada è immerso nel solito grigiore, mentre le persiane fanno filtrare la poca luce caliginosa di quella mattina di fine autunno. Mi affacciai alla finestra appannata di smog e condensa. Il mio bicchiere di bourbon pareva farsi più pesante mentre il mio sguardo spaziava per New York. La grande mela, il sogno delle imprese, l'inferno dei poveri. Abitata da gentaglia di tutti i tipi: criminali, mafiosi, puttane e Jerry...

"cristo quanto odio Jerry"

Mentre pensavo allo schivo bastardello che mi doveva ventisette dollari per quei churros sulla venticinquesima strada, mi staccai dalla finestra ed indossai il mio spesso cappotto pronto ad uscire. Era arrivata una chiamata dal capo quella mattina stessa, ad un orario indecente (nove emmezza). A quanto pare un poveraccio era stato trovato nel suo appartamento dopo aver dipinto il salotto con le sue cervella. Presi il mio scuro cappello e maledissi l'assassino per aver fatto scoprire il misfatto proprio ora, facendomi perdere il mio appuntamento giornaliero con il rewatch di Muppet, la serie completa sul canale quattro e venti.

Le strade della grande mela mi accolsero con un piacevole venticello fresco a meno quarantacinque gradi. Mi fermai a lato strada e chiamai un taxi.

-dove la porto, signore?

L'uomo si rivolse a me con un accento ispanico, cosa che mi fece ricordare i ventisette dollari di churros che mi doveva Jerry. Diedi l'indirizzo a Carlos. Non so se chiamasse effettivamente Carlos, ma sembra un nome adatto ad un tassista ispanico. Il viaggio fu confortevole e ben riscaldato dall'impianto della vettura, cosa che rese il ritorno sul marciapiede newyorkese ancora più traumatico. Attorno al posto si era già radunata una piccola folla di poliziotti. Mi specchiai un secondo nella porta a vetri del condominio. Un uomo sulla trentina dai capelli scuri spettinati, una barba non curata e delle pesanti occhiaie, un tipico quarantacinquenne insomma. Feci un profondo respiro ed entrai. L'ascensore era rotto, ed io già stavo per maledire chiunque mi fosse capitato sotto gli occhi, quando entrai nell'appartamento. Mi feci largo tra i due agenti di guardia alla porta mostrando il distintivo della polizia. Uno dei due aveva una brutta cera, forse aveva visto il cadavere dopo aver fatto colazione, sbaglio da principianti. L'appartamento era angusto e l'odore speziato del cadavere aveva già permeato quasi tutte le stanze. Entrai in soggiorno, dove un membro della polizia forense stava esaminando il corpo.

-buon mattino, Greg. Diagnosi?

L'uomo si alzò, si tolse i guanti e si rimise a posto i fini occhiali.

-è morto.

Io lo guardai, poi guardai il cadavere con la testa esplosa accasciato al muro, guardai le cervella che decoravano le pareti e guardai di nuovo il medico forense.

-si... Più specifico?

L'uomo parve pensarci su, poi rispose passandogli accanto e facendo per andarsene.

-esplosione del cranio.

Ed uscì dalla porta. Io rimasi immobile un secondo tentando d controllare lo scatto d'ira. Guardai di nuovo il cadavere.

-so che non centri nulla, ma qualsiasi cosa legata a te mi sta facendo incazzare oggi... a parte Carlos, lui pareva simpatico...

Ad interrompere la conversazione più interessante che ebbi quella mattina fu una voce che purtroppo conoscevo molto bene.

-hey capo! che si dic- OH CRISTO SANTO NELL'ALTO DEI CIELI!

Io mi voltai lentamente controllando con tutte le mie forze la mia voglia di far diventar due i cadaveri in quell'appartamento, che fosse quello del mio assistente o me stesso faceva poca differenza. Brandon era sulla soglia del soggiorno con gli occhi sgranati, come avesse visto un randagio investito per strada. Il corto cappotto scuro era slacciato lasciando intravedere una elegante camicia bianca ed una cravatta nera come i suoi capelli perfettamente curati. Vorrei dire che assomigliava me quando ero più giovane, ma, per citare un grande filosofo: "la realtà è spesso deludente". Unico lato positivo dell'arrivo del mio assistente fu il caffè extra forte che portava in mano, assieme al suo cappuccino con tanto latte e tanto zucchero (una mortale condensa di dolciume che avrebbe mandato in coma diabetico il più slanciato de centometristi)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 03, 2022 ⏰

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