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Mi sveglio di botto, sono nella mia stanza e sono sotto le lenzuola del mio letto. La porta si apre, spero sia Ale ma invece e Arianna in pigiama e dietro di lei c'è Jenny.

Ar:"Marco che succede?!"
J:"Ti abbiamo sentito urlare e ci siamo preoccupate"

Si siedono sul letto vicino a me, sono tutto sudato che schifo madò, Ari con la mano mi asciuga le lacrime.

Ar:"Hai fatto un incubo?"
M:"Si ho sognato che Ale moriva, meno male che era solo un brutto sogno"
Ar:"Marco quasi ogni notte fai sempre l'ho stesso incubo"
J:"Devi accettarlo Marco non e colpa tua"

Non sto capendo, cosa mi stanno dicendo?

M:"Ragazze non sto capendo"
Ar:"Alessio e morto due mesi fa per quell'incidente stradale, da quando non c'è più fai sempre l'ho stesso incubo"
M:"Quindi mi state dicendo che Alessio..."
J:"E morto davvero"
M:"E impossibile"
Ar:"Marco l'abbiamo anche portato al cimitero-"

Mi alzo subito di scatto ed esco fuori casa, entro in macchina e l'ha metto subito in moto, vado al cimitero. Quell'incubo non era vero, non era la realtà Ale e ancora vivo lo so, continuo a chiamarlo al cellulare ma non risponde c'è solo la segreteria telefonica. Scendo dalla macchina ed entro subito nel cimitero, ho cercato dappertutto la sua tomba ma non l'ho trovata, avevo ragione io, mentre esco fuori mi guardo un po' in giro, leggo i nomi di quelle povere persone che non sono più qua, poi però uno di quei nomi prende la mia attenzione.

M:"..E morto davvero, allora quel sogno..Lui e morto veramente tra le mie braccia"

Leggo quello che c'è scritto sulla sua bara.

'Alessio Aresu'
'03/01/2001--13/11/2021'
'Quella sera dovevo ascoltarti scusa per tutto, ti amo"

-FINE-

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