Festa

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Le feste non facevano per Christian, ogni volta che veniva invitato ad una di queste se ne stava fermo in disparte senza parlare con nessuno, non lo faceva apposta, però il clima che le feste gli strasmettevano lo faceva sentire a disagio.

Anche in quel momento tutti stavano a parlare mentre lui era a sedere analizzando qualsiasi persona nella stanza.

Non era del tutto consapevole del perché si isolasse così tanto, però vedere tutta quella gente attorno a lui mentre ballavano e si strusciavano gli uni sugli altri gli dava fastidio.

Aveva provato più volte a farsele piacere ma nessuna compagnia esistente poteva rendergliele piacevoli, c'era proprio una repulsione che il suo organismo metteva in atto quando si trovava in un posto chiuso con ragazzi e ragazze, luci intermittenti e tanto alcol.

A lui non piaceva, non voleva perdere il senno, preferiva la via della ragione e non essere totalmente lucido lo mandava in paranoia e la spensieratezza che bere gli doveva portare lo faceva solo stare peggio.
Lui preferiva tenersi tutto dentro, non era il tipo da: bevo per dimenticare.
Lui era più il tipo da: il tempo aggiusta tutto.

Ed era per questo che le feste lo mettevano in estremo disagio, la cosa più triste di quel compleanno era che i ragazzi per divertirsi insieme dovevano bere; all'inzio della serata i ragazzi stavano da una parte a fumare mentre le ragazze si scatenavano in pista, solo quando avevano aperto una specie di bar con degli alcolici, dentro quella casa, pure i ragazzi si erano messi a
ballare, essendo palesemente ubriachi.

Forse provava anche un po' di invidia, avrebbe voluto divertirsi e dimenarsi nello spazio senza nessuna preoccupazione, però il suo cervello era sempre in movimento e sapeva rovinare qualunque momento.

Ed era per questo che si trovava a sedere su una sedia da solo mentre tutti gli altri stavano insieme e parlavano analizzano ogni persona che ci fosse nella stanza.

La festeggiata -era ad un diciottesimo- era stupenda, lui la conosceva, ed era proprio lei che l'aveva invitato, aveva un vestito rosa glitter con uno spacco e una scollatura abbastanza pronunciata pur non risultando volgare, i suoi capelli castani erano lucenti, e risultava nella stanza: Carola quella sera era bellissima.

Poi c'era un ragazzo con una camicia nera, non gli ispirava tanta simpatia, aveva gli occhi neri contornati da occhiaie profonde e i capelli castani tendenti al biondo erano a dir poco orribili.

Una ragazza con un vestito rosso aveva attirato la sua attenzione, ma non perchè avesse chissà quale personalità da farla risaltare, nò! La sensazione che gli donava era il voler prendere lo spazio della fantastica Carolina.

Non si era fatto delle idee bellissime, nessuno sembrava esser disposto a presentarsi e lui era troppo timido per prendere l'iniziativa.
Carola era venuta più volte a cercare di portarlo a ballare, ma dopo molti suoi rifiuti anche lei si era arresa, e forse un po' la capiva.

Non era fatto per quelle cose, lui era un tipo solitario, tutta quella gente gli faceva afa, l'indifferenza con cui lo trattavano -non conoscendosi tra di loro- lo faceva indignare.

<<Posso sedermi?>> alzò lo sguardo e davanti a sé un ragazzo biondo bassino e bellissimo gli stava rivolgendo quella domanda accompagnata da un sorriso.

<<Certo>> il biondo sconosciuto gli sorrise ancor di più accomodandosi accanto al moro.

<<Comunque piacere, Mattia>> allungò la mano.
Christian prontamente l'afferò.
<<Christian>>

<<Bene Christian>> calcò bene il suo nome <<Perchè tutto solo?>>
<<Bhe diciamo che non sono un tipo da feste e questi ragazzi non mi pare siano così proprensi a conoscermi, nessuno>> disse semplicemente non staccando lo sguardo da quegli occhi.

<<Io si>> il moro lo guardò con aria interrogativa <<io sono disposto a conoscerti>> il moro sorrise, il primo sorriso della serata.

<<E poi è vero, queste persone sono veramente poco ospitali, sono da poco nel nel loro gruppo e mi trattano con indifferenza>> disse accompagnando la sua affermazione con una smorfia.
Christian rise guardando l'occhiataccia che il più piccolo aveva lanciato a tutti gli invitati.

<<Ma poi ci sono tutti i ragazzi seduti al tavolo mentre sbavano sulle ragazze che ballano. Ma dico io... andate da loro>> alzò gli occhi al cielo.
<<Scusa allora se dici così perchè tu non vai da quelle>> chiese curioso e stranamente agitato.
Mattia arrosì abbassando lo sguardo.
<<Oh beh come dire... a me non piacciono loro e quello che hanno>>
Christian si trattenne dal ridere solo perchè stava vedendo la faccia quasi mortificata del biondo.
<<Idem>> disse solamente.

Mattia strabuzzò gli occhi per poi sorridere.
Prese per la mano di Christian e lo portò in pista.
<<Wowowo Mattia che fai?>>
Gridò cercando di sovrastare la musica.
<<Ora noi due balliamo... punto>> aveva usato un tono duro al quale rabbrividì finendo per seguirlo in silenzio.

Avevano messo una canzone abbastanza sensuale, le note riecheggiavano nella stanza ornata da luci intermittenti e gente sudata che -finalmente- si era decisa ad alzarsi e svagarsi come meglio credeva.

I due ragazzi muovevano i fianchi a ritmo abbastanza lontani tra loro, sapevano che ci fosse intesa fra loro però si conoscevano da troppo poco tempo, e le loro coscienze seppur si volessero fecero comandare la parte razionale.

Si guardavano intensamente mentre si muovevano sinuosi nella dimora alternando lo sguardo dagli occhi ai corpi.
Mattia fece il primo passo mentre allacciava le braccia al collo del moro.
Si strusciavano l'uno sull'altro ed ormai per loro esisteva solo l'opposto.

Era vero, si conoscevano da relativamente poco, però-però c'era chimica, le emozioni si stavano intersecando e ormai era come se fossero un tutt uno.
Ad un certo punto le canzoni movimentate che stavano tamburellando nelle loro orecchie si sostituirono con una musica lenta e soave.
Si sorrisero e si portarono ancora più vicini.

Le loro anime stavano ballando con loro, e davvero, non riuscivano a capacitarsi del fatto che si fossero legati così tanto da provare emozioni del genere.

Desideravano poggiare le labbra tra di loro, sigillare quel piccolo quadretto perfetto che sapevano che non si sarebbe rotto una volta finita la festa, perchè era ovvio che Mattia non sarebbe tornato con Carola, ma con il suo principe dagli occhi color bosco.


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Angolo autrice

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