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Due pattuglie arrivano a sirene spente e armati, così ci avviciniamo a loro.
Vediamo Luke in compagnia di Noah, che ha una pistola in mano e un giubbotto antiproiettili.
Uno degli agenti ne fa indossare uno anche a Ryan, il quale si era già precedentemente tolto il cappotto.
Aspetto che equipaggino anche me, ma ciò non accade. Al contrario si avvicina Luke con un agente e con una scusa mi fanno avvicinare ad una delle macchine parcheggiate: il ragazzo biondo estrae delle manette dalla tasca e me ne stringe una intorno al polso, mentre l'altra la fissa alla portiera.

Guardo l'oggetto che mi tiene imprigionata e poi fulmino i due ragazzi.
<< Che significa? Perché lo hai fatto?>>
<< Ho avuto ordini specifici.>>
Mi allungo leggermente di lato per vedere il mio ragazzo poco distante da noi, e assottiglio gli occhi quando si gira nella mia direzione.
<< Immagino.>>
<< Niente di personale signorina Anderson.>>
<< Si questa già l'ho sentita, se la risparmi.>>
Il ragazzo alla fine si allontana, lasciandomi in compagnia di Luke.

<< Ora tocca a te farmi da babysitter? L'altra volta Noah, adesso tu?>>
<< No io mi assicurerò che vada tutto bene e solo nel caso in cui dovesse mettersi male, interverrò.>>
<< Capisco. Quindi vi fidate a lasciarmi qui fuori tutta sola?>>
<< Certo che no, sei imprevedibile. Ecco perché ci sarà lui.>>
Indica un ragazzo abbastanza alto, capelli castani, lineamenti delicati e un bel portamento.
<< Però niente male. Il merito è tuo o di Ryan?>>
<< Mio. Ryan ha semplicemente chiesto un ragazzo che si occupasse di te e dato che conosco Gabriel, ho scelto lui.>>
<< Bella scelta.>>

<< Luke è ora.>> si avvicina il mio ragazzo con sguardo serio.
<< D'accordo.>>
<< A dopo piccola.>>
Mi da un veloce bacio a stampo e poi se ne va con Luke accanto.
Stavo per mandarlo a quel paese ma mi sono trattenuta, per evitare di essere scoperti o di farlo distrarre.

Istintivamente allungo un piede verso di loro ma la manetta mi tiene ancorata all'auto. Mi ci appoggio in attesa che finisca tutto, dato che sono completamente inutile.

Gabriel ha tenuto sotto controllo ogni mio piccolo movimento seppur limitato; ho cercato di instaurare una conversazione con lui ma mi ha dato poca confidenza... non so perché.
Dopo diversi minuti decidono di fare irruzione e un senso di ansia mi invade: sentiamo degli spari e diversi gridi.

Poi un urlo.
Le mani iniziano a sudare, un brivido percorre la mia spina dorsale e la mia bocca si secca.
Cerco di liberarmi dalle manette ma mi faccio solo male al polso; guardo implorante il ragazzo accanto a me ma non mi da peso.
Si avvicina all'entrata della palestra e sparisce dentro. Alcuni poliziotti escono con due uomini che non ho mai visto e .. Alexander.

Si tiene la spalla dalla quale esce tanto sangue, e mi guarda con uno sguardo fiero e sereno.
È soddisfatto di che cosa?

RYAN!

Cerco in tutti i modi di liberarmi da queste manette e, dopo essermi quasi rotta la mano a furia di tirare, finalmente mi libero.
Corro più veloce che posso verso la luce della struttura ma prima che io possa mettere piede all'interno un corpo mi si palesa davanti e mi stringe a se.

<< Rimani qui Grace, non entrare ti prego.>> la voce di Luke trema. Perché trema?
<< Luke lasciami. Che succede?>>
<< Non entrare Grace. Non guardar->> la sua voce viene spezzata da dei singhiozzi disperati.
La sua presa è forte ma riesco con tutta la forza che ho a spostarmi da lui, ed è in quel momento che tutto il mondo mi crolla addosso: il corpo di Ryan è steso sul pavimento, pieno di sangue, con dei paramedici ai suoi lati.
Noah tiene Jenny stretta a se con la testa china contro il suo petto, e le mani insanguinate.

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