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Oggi è sabato e dopo una settimana intensa finalmente mi riposo un po'.

Sto disegnando qualche bozzetto nella cucina. Il piano ad isola della cucina è piena di fogli, colori e altro; intenta a disegnare non mi accordo della presenza di qualcuno.

<<ciao dolcezza>> balzo e quasi cado dallo sgabello ma le sue braccia mi prendono prima che possa cadere. Il mio cuore perde un battito quando mi accorgo che è a qualche centimetro dalle mie labbra.
<<ciao>> dico per poi ricompormi e mettermi seduta nuovamente sullo sgabello.

Lui mette le mani ai lati del mio corpo e si sporge per vedere i miei disegni ma nel farlo preme il petto contro la mia schiena. Inizio a sentire caldo ancora di più quando gira il viso per guardarmi.
<<sono proprio belli. Complimenti>> arrossisco e lui si sposta per mettersi sullo sgabello a fianco al mio.
<<grazie, ora devo realizzarli.>> prendo una stoffa e inizio a tagliare in base alle mie misure.

Segno un taglio sulla stoffa della gonna sotto lo sguardo di Ryan.
<<cosa stai facendo?>> domanda.
<< faccio uno spacco sulla gonna>>
<<perché?>> 
<<perché così ho deciso>>
<<decisione discutibile>> ma che vuole.

<< Qual è il tuo problema Ryan?>> Lui mi guarda per un secondo ma poi si alza e se ne va.
<<fottiti>> sento la porta sbattere.
Abbiamo seriamente discusso per un vestito? Ma chi cazzo è, mio padre?

<<avete litigato di nuovo a quanto pare>> la voce di mio fratello mi fa tornare alla realtà.
<< Mark quel ragazzo non è normale fidati. Abbiamo litigato per un vestito. Questo vestito >> indico il vestito e lui mi guarda ridacchiando.
<< per un vestito?>>
<< si.>> lui beve un bicchiere d'acqua e ridacchia.

<< cosa c'è di così divertente? >> chiedi incrociando le braccia.
<< oh niente solo che siete cane e gatto voi due. Chissà se riuscirete mai ad andare d'accordo.>> se lui si comporta da stronzo non credo proprio. 
<< comunque stasera non ci sono principessa, ho del lavoro da sbrigare.>> aggiunge poi.
<< Okey allora faccio venire le ragazze>> sentenzio io.
<< va bene>> mi da un bacio sulla guancia ed esce.

<<ei Isa. Stasera vuoi venire da me?>> dico a telefono.
<< ciao Grace scusami ma stasera sono bloccata ad una noiosissima cena con degli amici di famiglia. Non abbiamo ancora iniziato e già sono esausta. >> ridacchio pensando alla sua espressione in questo momento.
<< dai che sarà mai>> la stuzzico io.

<<che sarà mai? La cena sarà con i signori Stivens. Nulla da dire sul marito, ma vogliamo della signora Louren? Una vera palla. Ha da ridire su qualsiasi cosa: pensa che l'altra volta si è lamentata del mio outfit, dicendo che avrei dovuto mettere un vestito in quanto era più opportuno per la serata.>> scoppio a ridere. So che la signora Louren è esagerata, ma non pensavo fino a questo punto.

<<Tralasciando il fatto che io mi vesto come mi pare e che il mio look non può certamente essere giudicato da una vecchia di 80 anni che non sa nemmeno lontanamente cosa significa la parola "stile". Ma poi non dovevo andare ad una cerimonia ma ad una normalissima cena. Deve ringraziare che non mi sono presentata in pigiama e non intendo quello in seta ma quello con le pizze e le patatine stampate sopra!>> conclude poi mentre io ho le lacrime agli occhi.
<<non ridere che la situazione è grave. Se ha qualcosa da ridire anche stasera mi faccio prendere per matta>> dice poi mentre io cerco di trattenermi dallo scoppiare nuovamente a ridere.
<< ti prego voglio sapere come va a finire>> le supplico quasi al telefono.
<< se non mi uccide prima a chiacchiere>> dice scherzando.
<<che farai stasera?>> mi domanda poi lei. <<non lo so. Probabilmente mi ordinerò del sushi e vedrò una serie>> dico. Lucy ha detto ieri che non ci sarebbe stata nel weekend, stessa cosa Mason.

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