CAPITOLO 11

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"u-una.... s-scu-" mi fa strano anche solo pensarlo. le guance le percepisco andare a fuoco mentre dalla mia destra sento la risatina divertita di Asher.

"sculacciata, esattamente" finisce la frase Gray nella sua posizione ferma e collettiva dinanzi a me, le sue braccia conserte che mi intimidiscono, e non poco.

Un versetto alla mia sinistra mi fa voltare con fare incredulo verso il viso arrossato di Etham, intento a borbottare frasi di disapprovazione verso tutta questa situazione.
Noto solo ora il suo modo poco subdolo di spostare il peso del corpo da una gambe all'altra, lui posto in ginocchio sul materasso del letto.

"hai presente no, una mano, un culo che diventa rosso ad ogni schiaffo?"
Con una smorfia osservo il sorrisetto di Isaiah mentre questo è intento ad oscillare la mano come a voler simulare l'azione.

Dall'espressione divertita che mi rivolge Asher immagino che il mio viso abbia assunto una smorfia tra lo stupito e l'incredulo.

"non avrai mica pensato che quella decina di pacche che hai ricevuto sia il massimo di punizione che potessimo raggiungere?" domanda sempre lui.

"o che potessimo picchiare Etham" aggiunge Grayson sollevando un sopracciglio per corniciare la sua espressione sorpresa.

Io abbasso il capo, sollevando le spalle come per fargli intendere che di per sé sarebbe tranquillamente potuto succedere, insomma è quello che ho sempre dovuto affrontare io perché per altri non dovrebbe essere lo stesso?

Il silenzio che ne segue mi fa rabbrividire, forse sono pazzo a pensarlo.

"Andres siamo alpha, siamo un branco, non potremmo mai ferire chi è più debole di noi all'interno della nostra famiglia."

"non è che non faccia male." sento borbottare il più giovane accanto a me.

"ovvio che fa male Eth, altrimenti lo rifaresti subito senza pensarci due volte e ti abbiamo detto un miliardo di volte che devi rispettare i comandi che ti diamo. Ti era stato chiesto di stare a casa e tu hai pensato fosse una buona idea portare a spasso Andres mettendolo pure in pericolo." lo reprime il rosso con tono autoritario ed ammetto che la sua voce, abbassata di qualche ottava, fa sbocciare un senso di rispetto nella mia testa, senza contare i brividi lungo le braccia.

"ma io lo so, però-"

"però niente Etham, smettila di fare il bambino, ormai le hai prese e ti consiglio di non tirare troppo la corda perché il grande capo lì davanti non sembra contento del tuo continuo ribattere" il tono serio del sempre allegro Isaiah mi fa quasi fare un double check per assicurarmi che sia davvero lui a parlare. I suoi capelli arruffati dal sonno che ricadono sulla fronte in maniera disordinata e pazzerella; anche se voltando lo sguardo in giro noto delle simili facce di stanchezza dipinte su ognuno di loro.

forse avrebbero potuto riposare di più

Mi sento quasi in colpa a vederli in quello stato mentre a me sembra di essermi appena svegliato da un lungo letargo data la freschezza che accarezza i lineamenti del mio viso questa mattina.

Osservo come battibeccano tra loro, con Etham che continua a bofonchiare a sguardo basso quanto sia ingiusta la sua situazione e gli altri che tra irritazione e sgomento cercando di farlo ragionare con risolutezza e parafrasando il loro ragionamento con una semplice frase : "potrai anche avere 50 anni ed essere il capo di un branco tutto tuo con i tuoi omega e beta a fianco, noi saremo lì ancora ad arrossarti il culo se metterai la tua vita nuovamente in pericolo."

Alla faccia stupefatta del biondo non riesco a trattenere una lieve risata, che non passa assolutamente inosservata ai maggiori, tentando invano di nasconderla dietro una mano.

il richiamo del lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora