CAPITOLO 9

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Calore? Io? Ridicolo.

Tutta questa situazione lo è.

Il nodo alla gola presente da diversi istanti ormai sembra stringersi sempre di più attorno al mio collo, quasi ad assomigliare ad una cravatta di pura vergogna.

"E c-cosa... cosa succederà?" il mio sussurro non pare essere udito dal ragazzo accanto che mentre sorseggia la sua birra sembra essersi voltato a parlare con qualcuno a me impossibile da vedere; le spalle ampie del biondo mi bloccano completamente la visuale.

Sinceramente parlando non so nemmeno come abbia fatto a non accorgermi della presenza altrui, ma infondo è comprensibile che sia andato a cercare attenzioni altrove, in fin dei conti sono rimasto muto a fissare la schiuma della birra che tengo tra le mani per chissà quanto tempo.
A quanto pare abbastanza per far quasi terminare il drink altrui.

Corrugo la fronte, osservando ipnotizzato le dita di Ethan tamburellare contro la superficie di vetro.

La sua risata mi richiama all'attenzione e sospiro rassegnato mentre lo vedo alzarsi e spostarsi dietro una porta con questa figura snella che, dalle spalle, posso notare ben formosa e dai corti capelli neri.
La fisionomia a sigaro mi fa pensare ad un ragazzo ma chi sono io per giudicare?
Inoltre qui le luci si sono abbassate, la musica ha preso il sopravvento sul fruscio di parole e la gente ha riempito tutto il locale, ballando e cantando.

Un'altro sospiro fuoriesce dalle mie labbra, tutto troppo simile.
Con un gesto netto sollevo il calice e lo porto alle labbra, bevendolo tutto in pochi sorsi, senza mai abbassare la mano.

Non pensiate male, so reggere un po' di alcol e non ho intenzione di finire a ballare con qualche estraneo in mezzo alla pista.
Però quel sapore pizzicante contro le pareti della mia gola mi ha dato un qualche senso di sollievo e ne vorrei ancora, di più, sempre di più, solo per risentire quel fastidio contro la mia pelle.

Però... non sono in servizio giusto?
I ragazzi non sono qui a manovrarmi come vogliono e i "alpha" non dovrebbero nemmeno aprir bocca a riguardo; insomma... una sera... una sera posso lasciarmi andare... vero?
E se poi finissi come quella sera?

Non succederà.

È come una battaglia tra due me posti ai lati del mio corpo e tutto sembra troppo. Troppo presto per ogni cosa, troppo tardi per ogni dove.
La voglia nuovamente di urlare che sopprime ogni cosa attorno e le birre iniziano a farsi due, poi tre, quattro... ed ho perso il senso del tempo.

Non so quanto sia stato via Etham, ma sopratutto non so come sia finito in mezzo alla pista a pensare a quanto faccia schifo la musica che mettono in questo posto; però il mio corpo sembra muoversi da solo e le mani scontrano contro qualcuno vicino a me.

Alla fine il cliché esiste anche nella mia vita eh? Le belle intenzioni finite alla prima birra.

Mi sporgo, pronto a scusarmi verso qualsiasi persona ci sia davanti a me e rimango incantato alla vista di due grandi occhi verdi. Rimango ad osservare a labbra schiuse, le parole ferme sulla punta delle mie labbra, mentre osservo incantato la fisionomia di quella ragazza bellissima posta davanti a me.
Snella, lunghi capelli biondi che accarezzano le sue magre e scoperte spalle, la pelle pare di porcellana e su quel viso rotondo spicca il colore rosso scuro delle sue labbra.

Questa scena mi pare così familiare da non farcene nemmeno caso e mentre le labbra davanti a me iniziano a muoversi le orecchie fischiano ed un senso di calore inizia a divamparmi lungo il petto.

"Ma dimmi se non sei carinissimo mentre arrossisci"

Un colpo di tosse alle mie spalle mi fa voltare subito, ritrovandomi faccia a faccia con due indimenticabili occhi azzurri. Letishia.

il richiamo del lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora