CAPITOLO 6

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(Nella foto: Grayson)

NON REVISIONATA.

***

Silenzio.

Sempre ed unicamente silenzio.

Odio questo ronzio nelle orecchie e l'accumulo di mille pensieri nella testa che ti portano a pensare ad immaginari fuori dal comune.

Ogni passo del lupo al di sotto di me fa vibrare completamente il mio corpo, seduto rigidilmente sul suo dorso  muscoloso ma morbido.
Come sono finito qui?
Una tinta color rossa si tinge sulle mie gote al ricordo delle mie proteste e del successivo ringhio collettivo che hanno condiviso tutti e quattro, peccato che non è stato ciò a farmi vergognare!
... Il mio stesso corpo.
Le ginocchia che improvvisamente mi si sono rammollite sotto il peso del corpo e mi sono ritrovato in ginocchio con lo sguardo basso, incapace di guardare oltre le tre paia di zampe che avevo dinanzi.

La rabbia torna a farsi strada nel mio corpo, insieme a quella sensazione focosa nel mio petto.
Come si sono permessi di trattarmi così? perché sono su un lurido lupo a farmi trasportare come un bambino?! ma sopratutto... perché ho reagito in quel modo degradante?!

Più la vista della mia casa si fa chiara più la rabbia sta prendendo il sopravvento su ogni mia emozione. Inconsciamente inizio a stringere il morbido pelo color pece tra le mie dita affusolate.

Il lupo più grande sembra non farci nemmeno caso, in compenso un piccolo e fugace ringhio alle nostre spalle mi fa subito voltare a guardare dritto negli occhi verde smeraldo del lupo bianco latte posto vicino a quello rosso, noto come questo lo superi leggermente in altezza ed in una situazione normale probabilmente mi sarei fatto beffe di Isaiah.
Digrigno i denti, proprio lui non deve fiatare. Deciso di voler far sentire la mia rabbia, cerco di scendere dalla schiena di Grayson, ma questo si ferma di colpo, lasciandomi a guardare stupito l'entrata della mia casa.

Con un sonoro sbuffo irritato non aspetto nemmeno che loro mi facciano capire nulla e scendo di fretta dalla sua groppa, sbattendo i piedi lungo tutto il tragitto fino alla scala che conduce alla mia stanza.
A dirla tutta quella doveva essere la mia meta, ma mi blocco quando una voce bassa ed incazzata urla il mio nome del portone.
Io mi volto per incontrare lo sguardo infuriato di Grayson a fissarmi, solo un paio di pantaloncini a coprirlo ed il suo scolpito petto ed addome pieno di tatuaggi in bella vista.
Vedo come Isaiah e Etham siano ancora intenti a raccogliere i loro pantaloni da terra per indossarli, spostando velocemente lo sguardo quando noto i loro gingilli penzolare proprio davanti ai miei occhi.
Evito di soffermarmici, troppo preso dal mio fastidio verso gli altri tre presenti che mi fissano con le braccia incrociate ed uno sguardo indecifrabile in volto.

Non ho intenzione di mostrarmi intimorito da questi individui e quindi opto per usare la mia maschera più indifferente e menefreghista che possa proporre, inarcando un sopracciglio e mimando la posa altrui.
Vedo Asher digrignare i denti al mio gesto ma non prova nemmeno a fare un passo in avanti, come io non riesco a farne nemmeno uno indietro o a voltarmi.
È come se il terreno mi stesse incollando a sé, nell'esatto momento in cui il più grande ha esordito il mio nome.

"ti conviene cambiare subito espressione prima che te la cambi io." rabbrividisco al tono autoritario di Asher. Sinceramente mi aspettavo fosse Grayson il primo a parlare ma notando il tono, solitamente indifferente ed annoiato del bruno, ora completamente serio e autoritario mi fa subito comprendere la serietà della situazione.

Pur sapendo che il mio corpo freme nell'obbedire ai cinque possenti alpha posti fieramente dinanzi a me, non indugio nemmeno un secondo nel rimanere fermo e serio, ricambiando i loro sguardi.

il richiamo del lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora