CAPITOLO 12

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"cosa?"

"ti ho chiesto come. fai. a. sapere. di. Sharon."

Mi fischiano le orecchie, non riesco pensare.

"a-ah? beh ma perché lo sapevo già da prima, c-cioè pensavo fosse un profumo strano di qualche marca sconosciuta ma-"

"quando te ne abbiamo parlato tu non ne sapevi nulla, eri sincero, so riconoscere un inganno."

"esattamente cosa sta succedendo?" la voce baritona di Isa, accompagnata da passi pesanti ed autoritari, si fa strada alla mie spalle.
"dio, vi lascio per mezz'oretta da soli e questo è quel che succede? cosa sono tutte queste urla"

Io guardo quegli occhi blu, talmente spenti da riflettermi nella flebile luce emessa dal lampadario, e noto il mio sguardo supplichevole lampeggiare in quelle pericolose tenebre.
Il silenzio aumenta il fischio alle mie orecchie, diventando un tormento di falsità e bugie.

Vorrei usare la mia voce per pregarlo, non dire nulla, non dire nulla, ti prego, non farlo.

I suoi monotoni occhi senza sentimento ci mettono quello che per me pare un secolo, ma probabilmente sono pochi secondi, dallo spostarsi dai miei al ragazzo alle mie spalle da cui non sento alcuna arrabbiatura o timore, per il momento.

Quando il biondo apre la bocca per rispondere all'alpha io chiudo gli occhi, aspettandomi già le urla, gli insulti per essere un bugiardo, un falso ed un vigliacco.
La verità verrà a galla, come sempre, e non potrò fare nulla quando vedrò la sabbia tanto bramata scivolarmi via tra le dita in un soffio di vento gelido.

Gerarchia.
non può mentirgli.
è un accordo stipulato tra loro, se mentisse ad un altro Alpha probabilmente crollerebbe il loro branco.

"lui... -" lo sento fermarsi di colpo e quando apro gli occhi nelle sue orbite c'è un luccichio strano, irriconoscibile.
"... mi stava prendendo in giro per averle prese, dato che a lui Gray ha graziato"

Se fossi ancora sicuro di essere completamente umano avrei dovuto chiedergli di ripetere, magari di aver capito male, per lo stupore dipinto nel mio viso. Ringrazio che il ragazzo più grande non possa vedermi in questo momento perché sarebbe assurdo credere alla parole del biondo con la mia faccia comica davanti, anche solo la sgranatura degli occhi fa ridere da sé.

"Oi Andres! Non prendere in giro per queste cose, ma dico bisogna insegnarti anche le basi?!" e come un colpo di frusta l'aria si mosse ed i miei fianchi scattano in avanti per il forte colpo dato dalla mano del ragazzo dai capelli color neve sul mio povero gluteo. Il dolore lo sussseguì all'istante, insieme al mio "Ow" ed alla mano che corse a coprire la parte colpita.
Mi affretto nel girarmi e spingere la schiena contro il petto di Etham, improvvisamente più sicuro di lui che del ragazzo dalle mani pesanti dinanzi a me.

"E maledetto Grayson, è troppo buono con questo cucciolo, mo ci vado a parlare io." e senza nemmeno volgere un altro sguardo a noi due si affretta a correre nuovamente su per le scale, infuriandosi sempre di più ad ogni gradino superato.

Rimanendo in silenzio sia io che Etham e non volendo partire con quel discorso nell'immediato mi affretto a marcare l'attenzione sul ragazzo appena fuggito via.
"Si metterà nei guai con Grayson e Asher?"

"Potrebbe." la sua voce è ancora fredda, ma almeno è più stabile e controllata.

Mi volto a guardarlo ma prima che possa rispondergli riprende in mano la parola, cosicché non debba sentirmi troppo in colpa per aver cercato di prolungare ancora il discorso.
"Scusa per la pacca, era l'unico modo credibile per il quale noi potessimo litigare oggi, senza dirgli la verità."

il richiamo del lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora