CAPITOLO 3: La tempesta

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Ti rendi conto che quella sarebbe stata una lunga nottata. I fulmini illuminano uno dopo l'altro il cielo. Hai sempre avuto paura dei rumori forti e il tuo posto sicuro è sempre stato l'armadio da quando tua mamma è morta, portando con sé tutta la tua sicurezza. Nonostante ti vergogni un po', corri verso l'armadio e ti nascondi, portando con te una coperta e il tuo telefono e ti rannicchi nel tuo angolo preferito.
Ripensi a quella notte di cinque anni fa, quando durante una violenta tempesta, tua mamma era uscita a cercarti, dopo che eri scappata a seguito di una stupida lite. Dopo averti cercata per ore, aveva avuto un incidente in auto a causa di un fulmine, che cadendole troppo vicino, aveva spezzato un tronco facendole così perdere il controllo del veicolo. Eri tornata a casa da poco, bagnata fradicia e spaventata dal rumore dei tuoni, alla ricerca del conforto e dell'affetto di tua mamma. A casa però non c'era nessuno, le luci erano spente, tranne per la cucina. Sul tavolo c'era un biglietto con su scritto "Mi dispiace per il litigio di prima. Se leggi questo messaggio e non sono a casa è perché sono venuta a cercarti. Se hai fame in frigo c'è della lasagna. Con amore, mamma".
Decidi così di aspettare il suo ritorno, ma le ore passano e verso l'una del mattino, nonostante tu sia preoccupata, pensi che tutto andrà per il meglio, e che il mattino seguente le avresti detto quanto ti dispiace per tutto ciò che le avevi detto il giorno precedente. Ti infili così nelle coperte e sprofondi in un sonno profondo, nonostante i tuoni ti spaventino da morire.
La mattina seguente vieni svegliata dal campanello. Evidentemente qualcuno di molto insistente ci teneva che gli aprissi la porta. Era forse la mamma?
Corri giù per le scale, felice di poterla rivedere, però una volta aperta la porta, trovi davanti a te due agenti della polizia, che tengono ben fermi sul petto i loro cappelli di servizio. Ti guardano con uno sguardo cupo e preoccupato, sembravano doverti dare una brutta notizia. In quel momento capisci che potrebbe riguardate tua mamma.
Poliziotto: "Questa mattina l'auto di sua madre è stata ritrovata capovolta. Un albero a quanto pare marcio le ha fatto perdere il controllo del veicolo. All'arrivo dell'ambulanza non c'era più niente da fare. Era già deceduta."
Il poliziotto viene interrotto dal secondo agente, che con uno sguardo più apprensivo dice:"Siamo davvero dispiaciuti, le facciamo le condoglianze per la sua perdita. Ha dei parenti da cui stare per ora?"

Forzi te stessa a bloccare il ricordo. La tua faccia è ormai rigata dalle lacrime e ti sta per venire un altro attacco di panico, come i precedenti che avevi al solo pensiero di ciò che era accaduto.
Ti stendi e abbracci forte la coperta, tremi ad ogni tuono, ma cerchi di ignorarlo. Rilassi il tuo respiro e chiudi gli occhi. Immagini di dormire accanto alla tua mamma e grazie a questo riesci nuovamente ad addormentarti.

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