Capitolo 5

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Nico's POV

- Scusa Nico, avrei... lascia perdere, non ti darò più fastidio - disse afflitto portandosi avanti.

L'avevo fatta grossa. A vederlo così mi pianse il cuore. Fino a poco tempo fa, gli addossavo il motivo della sua morte, e lui? Nemmeno una parola, anche se la colpa non era la sua.
Non volevo che andasse via. La mia mano si mosse da sola, afferrò il braccio di Percy e lo strinse in una morsa.

Non voglio...

- P-Percy, aspetta! Perdonami, so che non è colpa tua, ma certe volte me la prendo con te senza un apparente motivo - dissi col viso basso ed imporporato.

Alzai leggermente lo sguardo solo per vedere la sua espressione allibita.
I suoi occhi verdi sbarrati, si legarono con i miei neri e timidi. Non riuscivo a capire che emozioni stesse provando. Stupore? Sì, ma era misto a qualcos'altro, qualcosa di... diverso.
Subito dopo il suo sguardo cambiò, tutto a un tratto divenne serio.

Non l'ho mai visto così.

Mi prese per il polso ed iniziò a trascinarmi verso la sua cabina. Gli ordinavo di lasciarmi andare, di fermarsi, gli dissi che mi stava facendo male, ma niente. La sua presa era talmente forte che non riuscivo a staccarmi.

Si chiuse la porta alle spalle con un sonoro SLAM e mi spinse contro di essa. Rimasi esterrefatto da questa sua improvvisa reazione. Gli occhi, socchiusi in due piccole finestre che affacciavano su un mare in tempesta, erano accompagnati da un mezzo sorriso.

E questa che razza di espressione è? E poi sei... molto vicino... troppo.

Con una mano fece combaciare i nostri bacini mentre l'altra s'intrecciava alle mie dita spinte contro il legno dell'entrata.

Così non va per niente bene! Devo trovare un modo per sfuggirgli, altrimenti...

L'adrenalina a mille, il cuore che aveva appena deciso di fare jogging. I nostri sguardi s'incrociarono per un tempo che sembrò un'eternità ma che in realtà fu esiguo perché, poco dopo, il ragazzo si buttò a capofitto sulle mie labbra.

N-non ci... mi... mi ha... MI HA BACIATO?!

Sgranai gli occhi per la sorpresa.
Tentai di oppormi con tutto me stesso, non lo volevo ammettere; tutto questo non era normale, ma i fatti parlavano chiaro. Amavo quel tocco, le sue labbra; amavo il suo odore e le sue mani che mi sfioravano la schiena e che mi provocavano dei piacevoli brividi in tutto il corpo. Mi fece star bene.
Senza rendermene conto, chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare, ricambiando quel bacio.
Stava per chiedermi l'accesso spingendo con la lingua ma, immediatamente, si staccò, lasciandomi lì come uno scheletro.

- N-Nico s-scusami... non volevo... cioè no, voglio dire... Aaah al diavolo! - posò le mani sulla porta, ai lati della mia testa. Secondi di silenzio intercorsero tra sguardi intensi. Stava cercando di trovare le parole giuste? Si era pentito di quello che aveva fatto? - Nico tu mi piaci. Mi piacciono i tuoi occhi neri come la notte, le tue labbra piccole e sottili, il tuo viso... mi piace tutto di te! - 

Dritto al punto eh?

Percy, con quelle semplici parole, era riuscito a stoppare le mie paranoie e a rendermi felice, quasi - sottolineamo quasi - al punto di piangere.
Mi staccai dall'entrata ed avanzai verso il semidio. Lui indietreggiò, tutta quella sua sicurezza si era tramutata in spavento.
Molto più imbarazzato del sottoscritto, iniziò a parlare a raffica:

- Nico p-perdonami,

Stai zitto...

so che ho sbagliato

Illusion || Pernico/Percico || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora