Capitolo 8

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Nico's POV

Dall'andirivieni della folla, uscì una ragazza dai capelli corti e neri, delle lentiggini che le punteggiavano il naso sovrastate da due enormi finestre blu che affacciavano su un cielo tempestoso. Era vestita in stile punk: giacca nera, con borchie sparse qua e là, e pantaloni dello stesso colore.

- Talia! - la salutò Percy.

Che ci fa qui la figlia di Zeus?

La ragazza, per la maggior parte della sua vita, era stata il pino che proteggeva il Campo Mezzosangue, ciò finché non fu avvelenato da Luke.
Secondo alcune voci che avevo sentito, la ragazza, all'età di soli dodici anni, si sacrificò per salvare i suoi amici da un ciclope che mio padre aveva mandato per ucciderla.
Zeus, allora, per farla rimanere in vita, la trasformò in quest'albero.

- Salve ragazzi! - esclamò la ragazza mentre si portava una mano dietro la testa imbarazzata.

- Che ci fai qui? - le chiese Annabeth.

- Beh ecco... ho saputo dell'accaduto e così... - iniziò camminando verso di noi - Ho parlato con Artemide ed eccomi qui -

- Bene, si prospetta un bellissimo viaggio - si lamentò Grover.

Nessuno ti ha obbligato a venire

Pensai roteando gli occhi e sospirando.

- Ne siamo più di tre. - borbottò poi il satiro - Quattro già poteva andare, ma cinque... -

Il pegaso sotto di me cominciò a battere lo zoccolo anteriore sulla terra nervoso, nitrì e sbuffò.

- Hai ragione - disse Percy all'improvviso. Se solo non sapessi che è in grado di parlare ai cavalli, penserei che fosse pazzo.

- Lo so! - esclamò a gran voce Grover.

Di scatto, noi e qualche passante, ci voltammo verso di lui con sguardo stranito.

- Che c'è? Ah, il cavallo, stavi parlando col cavallo certo -

- Grover, stai bene? - gli chiese il moro avvicinandosi a Guido.

- Sì sì, lascia stare - gli rispose l'amico tra qualche risata isterica.

- Che ha detto? - domandai stizzito al figlio di Poseidone.

- Se anche Talia viene con noi allora... dobbiamo trovare un altro modo per tornare

- Una soluzione semplice e rapida c'è, sarà un po' stancante ma fa niente, sempre meglio di questo -

A dire la verità, però, questa soluzione mi spaventava parecchio, non tanto perché era stancante o altro, ma piuttosto perché ciò significava stringere a me Percy e ritrovarci da soli nella sua cabina. Certo, in un'altra situazione sarebbe stato bello, però conciato in quel modo no. Ovviamente mi aspettava anche una doccia... sempre da lui.
E quali vestiti avrei dovuto mettere?

- Che intendi? - mi richiamò lui.

Gli dissi di avvicinarsi ed attaccarsi a me.

- Che vuoi fare? -

- Zitto e fai quel che ti dico. - gli risposi repentinamente - E non fare strani pensieri - dissi dopo aver visto il suo sguardo.

Lo strinsi a me e mi concentrai. Le persone erano troppo immerse nella loro routine per accorgersi di noi, quindi non mi preoccupai più di tanto.

- Quanto mi piaci quando fai così - mi sussurrò all'orecchio, provocandomi un brivido lungo tutta la spina dorsale.

- Percy, finiscila -

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